.CAPITOLO 7.

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Non so per quanto tempo abbiamo continuato a ballare, l'uno contro l'altro. Entrambi trasportati dalla melodia persistente nelle nostre orecchie, questo ragazzo è davvero instancabile, l'unica cosa di cui sono sicura è che i miei piedi chiedono pietà. Sono esausta.

-"Vado a prendere una boccata d'aria." urlo al ragazzo moro che continua a ballare con me. Si ferma per un secondo per poi spostare con la mano i capelli leggermente scompigliati dalla fronte. Raccogliamo la bava Camille? Mi ricompongo e anche io sposto i capelli su una spalla in modo da far respirare un attimo la schiena.

-"Ti accompagno." Mi risponde dopo aver ripreso fiato e senza un accenno da parte mia mi prende per mano e insieme andiamo fuori. Appena raggiungo l'esterno e sento l'erba del giardino sotto i piedi, mi tolgo le scarpe e tiro un sospiro di sollievo. Prendo una boccata d'aria e chiudo gli occhi facendo riposare anche le orecchie, mi sento accaldare e appena faccio per girarmi verso Daniel, le sue labbra sono sulle mie. Il bacio inizia lento e dolce, le sue mani premono sui miei fianchi mentre le mie dita si intrecciano con i capelli alla base del suo collo. Da lento, subito, il contatto si trasforma in un momento voglioso e prepotente. Premo le mani sul collo e lo costringo ad avvicinarsi di più alla mia figura, incurvando la schiena.

Smetto di pensare, avevo smesso da un po' ma in questo momento decido proprio di lasciarmi andare e smettere di pensare a delle possibili conseguenze.
Continuiamo a baciarci e ci stacchiamo solo per riprendere fiato, mi chiedo il perché... no avevo deciso di non pensare. Lui sembra giocare con miei capelli mentre lascia un ultimo bacio a fior di labbra per poi passare alla mandibola e al collo. Non baciavo qualcuno così, così profondamente, da ormai un sacco di tempo e devo dire che non mi dispiace, ha le labbra morbide e sottili che sanno di buono, nonostante il leggero sapore di alcool.

-"Andiamo a casa mia?" mi riscuote dai pensieri la voce roca di Daniel che mi fa scatenare qualcosa che colgo come eccitazione alla bocca dello stomaco. Così mi ritrovo ad annuire e sorridere come una completa deficiente, mi giro e recupero le scarpe dal pavimento, mentre lui mi porge una mano che accetto volentieri. In meno di due minuti ci ritroviamo davanti alla sua auto, entriamo e io continuo a sorridere con il cuore che ogni tanto arriva alla gola. Passiamo tutto il tragitto in completo silenzio e con la sua mano sulla mia coscia da quando mi sono seduta in auto. Dopo nemmeno dieci minuti arriviamo davanti a una villetta non troppo grande, non faccio in tempo ad aprire lo sportello, che lui arriva dalla mia parte e mi aiuta scendere.
Senza perdere tempo inizia a baciarmi di nuovo e mi trasporta con lui verso la porta di casa. Tira fuori le chiavi dalla tasca, staccandosi da me e armeggiando con la serratura. Appena la porta è aperta, mi tira verso di se e per poco non inciampo nei miei stessi piedi. Una risata rumorosa esce dalla mia bocca, mentre lui mi accompagna con un sorriso. Fa ricongiungere le nostre bocche, con un calcio chiude la porta e mi fa allacciare le gambe alla sua vita, sorreggendomi con le mani posizionate esattamente sotto le mie cosce.

-"Vivi da solo?" chiedo mentre lui inizia a mordicchiarmi il collo, mugugna qualcosa che interpreto come un 'si' e continua la tortura non perdendo tempo arrivando poi in una camera. Mi stende delicatamente sul letto e spostando un'altra volta il ciuffo dalla fronte, si mette a cavalcioni su di me.
La sua camicia finisce a terra e io posso vedere bene i suoi addominali non troppo scolpiti, sospira e io mi sento affannare, la situazione movimentata rende l'ambiente abbastanza caldo tanto che sento la sua pelle bruciare sotto al mio tocco. Entrambi al contatto stretto e alla minima distanza tra i nostri corpi ci sentiamo andare a fuoco.
Anche il mio vestito finisce sul pavimento e così rimango in intimo, probabilmente la quantità di alcool che mi ha spinto a questo ha abbandonato il mio corpo visto l'improvviso afflusso di sangue nelle mie guance e il mio imminente imbarazzo.

-"Sei carina quando arrossisci." mi lascia un bacio sul naso e io rido, è riuscito a smorzare l'imbarazzo e gliene sono infinitamente grata. Sento che armeggia con la patta dei suoi pantaloni e quando anche lui si toglie i jeans, l'unica cosa a separarci è la biancheria intima.
Inizia a lasciare baci languidi su tutto il corpo, tenendosi con le braccia ai lati del mio corpo per non cadermi addosso. Passa sulla clavicola, in mezzo ai seni, nello stomaco e sull'ombelico, quando arriva all'orlo delle mie mutande trattengo il respiro e racchiudo il lenzuolo sotto di noi con un pugno. Respiro che rilascio, quando torna su e mi lascia un bacio sulle labbra.

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