.CAPITOLO 16.

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Voglio mettere questo foto, che vi giuro mi spezza il cuore ma allo steso tempo me lo riempie.
Sono cosi belli e mi dispiace davvero tanto per Louis.

Detto questo ecco il capitolo.

P.O.V. Harry
Le vacanze di Pasqua sono arrivate e con loro anche la mia permanenza costante, durante il week end, in questo stramaledetto ospedale. L'intenzione ad essere sinceri non era questa, nel senso avevo preventivato di passare un po' di tempo con mia mamma, ma il percorso di chemio che ha intrapreso la sta davvero massacrando quindi io semplicemente le tengo compagnia. Una cosa positiva, per quanto possa sembrare strano, c'è sono riuscito dopo diciassette anni della vita a farmi un amico, un compagno, Louis. Abbiamo legato molto nell'ultimo periodo, siamo andati un paio di volte a prendere un caffè insieme e anche a scuola ogni tanto per i corridoi mi fermava e mi chiedeva di mia madre. Non posso mentire, mi ha fatto piacere riuscire a incontrare uno sguardo amico nel corridoio, sapere che se avessi avuto bisogno lui ci sarebbe stato, mi ha fatto piacere sentire che a qualcuno importa anche un minimo di me.

Mamma mi ha appena chiesto della scuola, di come sia andata l'interrogazione di chimica ma viene stoppata da dei leggeri colpi alla porta.

-"Avanti..." sussurra debolmente, giro la testa per vedere la porta e dei riccioli sfuggiti alla bandana mi cadono davanti agli occhi.
-"Si può?" i capelli color caramello di Louis spuntano dalla porta, apro di poco la bocca sorpreso della sua visita improvvisata.

-"Louis?" chiedo e mi alzo dalla poltrona, guardando il moro con un leggero sorriso sul viso, mamma rimane in silenzio.

-"Si scusami se sono piantato qui così. Volevo chiederti se ti andasse di prendere un caffè. Io...Volevo parlarti." annuisco di poco e mi infilo una mano in tasca per vedere di avere il cellulare e lui, intanto, si gira verso mia mamma.

-"Comunque mi scusi davvero il disturbo, io sono Louis. Un amico di suo figlio." Mamma gli stringe la mano con un sorriso da orecchio a orecchie e... momento è davvero uno sguardo emozionato quello?

-"Nessun disturbo caro, sono contenta che Harry abbia un amico." Sono sicuro che la mia carnagione si sia colorata di un rosso acceso, che. Figura. Di. Merda.

-"Ma' sei sicura che per te vada bene?" decido di lasciar perdere il momento di completo imbarazzo e mi rivolgo a mia madre la mia attenzione.

-"Si vai Harry, tranquillo, mi riposerò un po' è da una mattina che sei qui." mi spinge leggermente come per invitarmi ad andare, mentre si lascia scappare un altro sorriso, le lascio un bacio sulla fronte non curandomi dello sguardo del castano e poi esco insieme a lui dalla stanza.

-"Scusami Harry." lo sento sussurrare, mentre mi rivolgo a lui che ha lo sguardo puntato a terra.

-"Stai tranquillo Louis, hai fatto bene a passare." arriviamo alle macchinette nel silenzio colmato solo dai nostri passi per il corridoio dell'ospedale, guardando il quadro generale devo dire che il tutto è abbastanza triste, è il primo amico che riesco a farmi da quando sono al liceo e sono costretto a frequentarlo in uno stupido ospedale. Una cosa proprio da Harry Styles.

-"Come sta tua sorella?" chiedo seguito dal rumore delle monete che cadono nella macchina mentre seleziono il mio caffè.

-"Meglio, la dovrebbero operare domani mattina." mi aveva accennato, del problema della sorella, delle cisti non mi ricordo dove, se devo essere sincero. Ma non mi preoccupo più di tanto, anche visto le sue testuali parole 'niente di grave'.

-"Che ne dici se te la faccio conoscere?" sgrano gli occhi sorpreso ma il suo sorriso rassicurante mi fa intendere che era serio quindi, dopo che anche lui ha preso il suo caffè ci avviamo verso il reparto di sua sorella.

.Moments.Where stories live. Discover now