.CAPITOLO 40.

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P.o.v. Harry

-"Io ti amo." l'ho detto, eh si, le parole hanno lasciato la mia bocca senza il minimo controllo, sento Sam dietro di me che ha quasi smesso di respirare, ma dopo le parole di Camille era la cosa più giusta da dire. Pensare a quanto ha dovuto sopportare, pensare a tutto quello che ha passato mi ha fatto aprire senza problemi e intoppi, anche i rumori dall'altra parte si sono fermati. Appoggio l'orecchio meglio al legno bianco della porta ma niente. Mi giro verso la ragazza bionda, che tiene una mano sulla bocca e gli occhi rossi dal pianto.

-"Cam-"non finisco il nome che sento la serratura della sua camera scattare, sospiro e la porta si apre lentamente ma la sua figura è ancora nascosta dietro la struttura.

-"Cam?" la sua migliore amica si fa avanti, ma lei non pronuncia nessuna parola, sospira pesantemente e apre solo di più la porta, solo adesso riesco a scorgere la sua figura, avvolta in una maglietta sgualcita e bagnata dalle lacrime.

Alzo lo sguardo sul suo viso: occhi rossi e gonfi a causa del pianto, i capelli leggermente arruffati ma comunque lisci sulle spalle e il trucco colato sulle guance.

-"Cosa è successo?" Sam delicatamente le fa girare la testa mostrando meglio la guancia sinistra, l'impronta di una mano insieme a un livido giallastro si sta espandendo sulla sua pelle, il segno di uno schiaffo. Bello forte a vedere, il segno rosso sullo zigomo visto la presenza forse di un anello.

-"Carly..." non è la prima volta che sento quel nome ma ho troppe poche informazioni per capirci qualcosa, a differenza della sua migliore amica che la stringe tra le braccia. Il suo sguardo continua ad essere spento, quasi vuoto, mi fa entrare, visto che entrambe si spostano dalla soglia, continuo a guardare non capendo bene cosa fare. Mi passo una mano tra i ricci nervoso.

-"È tornata. Lei è qui e ha portato lui" quasi sussulto visto il modo in cui pronuncia l'appellativo, entrambe si staccano dall'abbraccio.

-"Camille devi stare tranquilla, va bene? Nessuno ti farà del male, ci siamo noi qui con te." solo adesso lo sguardo della bionda si sposta su di me, mi faccio avanti mentre la sua migliore amica le lascia un dolce bacio sulla testa.

-"Verrò qui più tardi, credo che abbiate bisogno di tempo da soli. Per favore stai tranquilla, sistemeremo tutto." mi lascia uno sguardo ricco di preoccupazione e io la invito ad andare tranquillizzandola.

-"Davvero tu..." le parole le muoiono in gola e quando alza la testa per incontrare i miei occhi non posso fare a meno se non avvicinarmi.

-"Si Camille, ti amo dalla seconda liceo. Sei stata sempre tu, mi sono comportato male e ti chiedo scusa ma adesso sono qui per te." non aspetta altro, non dice altro, semplicemente si butta tra le mie braccia e io la stringo a me, la sento tremare.

-"Io...mi dispiace, ancora...insomma sei davvero importante ma, non riesco a dirlo." è imbarazzata e sta continuando a tremare.

-"Shh è tutto ok. Non c'è bisogno che tu lo dica adesso, aspetterò." mi sorride e poi mi stringe un'ultima volta, si sporge per baciarmi, accolgo le sue labbra calde e morbide, la afferro per la nuca e la avvicino più a me mentre lei mi afferra le spalle.

-"Sei vuoi parlare di qualunque cosa..." mi zittisce e continua a baciarmi.

-"Non voglio parlare adesso." continua con la tortura mentre le sue mani iniziano a strattonare i miei capelli, la sento respirare affannosamente quindi ci stacchiamo.
Ma lei invece di posare la fronte contro la mia o di cercare di ricomporsi mi spinge sul suo letto mettendosi a cavalcioni su di me.

*Parte smut*(a chi potrebbe dare fastidio questo genere di parti può passare direttamente al capitolo successivo.)

Riprende a baciarmi, con passione e trasporto, credo di star sudando ma non mi importa, in realtà è l'ultimo dei miei problemi in questo momento.

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