.CAPITOLO 25.

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P.o.v. Harry

Louis è stato con me la sera, è stato con me e mi ha aiutato, confortato e tenuto compagnia, solo dopo una decina di 'grazie' da parte mia ha lasciato l'appartamento e mi ha detto di tornare a scuola.

Ci ho anche riflettuto ma non avrebbe senso, solo per due giorni, lui continua a dire che mi farebbe bene ma continuo a pensare che non è necessario. Mio padre ha detto che studierò in quella dannata clinica, quindi avrà anche chiuso con la scuola vecchia, odio questa situazione e odio il fatto che non mi abbia lasciato qualche altro dettaglio, insomma non so praticamente niente.
Mi metto nel letto di mia madre che ancora è rimasto intatto dalla sua scomparsa, mi accoccolo nelle coperte e cerco di sentirmi il più vicino a lei mentre il dolore nel petto non accenna a fermarsi.
Ho smesso di piangere e almeno su quello sono contento, il mal di testa mi preme sulle tempie quindi a differenza delle altre volte mi addormento quasi subito.
***
Due giorni dopo.
Il campanello del portone che suona mi fa venire un colpo, ma alla fine mi alzo dal divano e la voce di mio padre risuona nel piccolo telefono attaccato
accanto alla porta.

-"Edward scendi che ti devo accompagnare in clinica." non gli rispondo nemmeno e poso di nuovo la cornetta del telefono per poi andare in camera e prendere i due borsoni di roba che mi sono preparato.
Ho portato dei vestiti e tutto il necessario compreso qualche libro, non ho capito neanche in realtà cosa devo portare quindi ho messo un po' di tutto.

Scendo, non prima di aver dato un'ultima occhiata a quell'appartamento e non prima di aver pensato un'ultima volta a mia madre.
Louis quella stessa mattina era passato a trovarmi visto che aveva saltato la scuola per passare del tempo con le sorelle, mi mancherà, credo che sarà l'unico che mi mancherà. Raggiungo l'entrata del condominio e la macchina nera di mio padre è parcheggiata all'ingresso, dopo l'ennesimo sbuffo apro il portabagagli e salgo sul sedile del passeggero.

-"Pensavo non scendessi più." mette in moto e iniziamo ad andare, non rispondo e continuo a guardare fuori dal finestrino.

-"Appena andrai li vedi di non fare tante storie come è tuo solito e ricordati che vogliono solo aiutarti, non riceverai visite e lascerai la clinica precisamente il 15 luglio. Quando la sessione di cura sarà finita. Non devo dirti altro... solo comportati da adulto Edward." stringo i denti per il nome, odio quel cazzo di nome e lui si ostina a chiamarmi così, avevo avvisato Louis della possibilità di non avere diritto a delle visite quindi gli scrivo un ultimo messaggio e riposo l'apparecchio in tasca.

-"Non ho avuto scelta." ringhio senza staccare gli occhi dal finestrino.
Lui mi sente ma sicuramente ha ritenuto opportuno non rispondermi. Lo odio, l'ho già detto? Beh, lo ripeto.

Lo odio.

P.o.v. Camille
È passata quanto? Quasi una settimana? O forse qualche giorno in meno da quando sono andata a trovare Harry, o almeno ho provato a parlarci e ancora non l'ho visto a scuola, Sammy mi affianca in corridoio mentre usciamo da scuola, la guardo in faccia quando si interrompe per piantare i piedi a terra. Mi fermo anche io e la guardo confusa.
-"Dimmi che quello che sta venendo verso di noi non è Louis Tomlinson..."mi giro dopo che lei ha sussurrato queste parole e invece è proprio Louis che sta venendo qui con un'andatura abbastanza fiacca ma altrettanto sexy. Dio l'ho detto davvero?

-"Camille, posso parlarti? In privato?" sguarda prima me e poi posa lo sguardo sulla bionda che prima rimane imbambolata ma poi se ne va, salutandomi con un cenno del capo.

-"Dimmi Louis che è successo?" siamo nel cortile e mentre io accendo una sigaretta, lui si passa una mano tra i capelli.

-"Alla fine, sei passata da Harry?" io abbasso lo sguardo e scuoto la testa.
-"No, o meglio sì, ma l'ho visto andare verso il cimitero e non volevo disturbarlo...insomma Louis potevi dirmi che sua madre era morta. Ci sono rimasta male." lui mi posa una mano sul braccio portandomi verso una parte meno popolata da studenti.

-"Cerca di abbassare il tono per favore e pensa a come ci sia rimasto lui..."alzo le sopracciglia credo di aver capito il carattere duro di questo ragazzo.

-"L'hai detto a qualcuno?" io strabuzzo gli occhi.
-"No che non l'ho detto a qualcuno, sono stata una stronza una volta ma non vuol dire che lo sia sempre. Non mi permetterai mai, e comunque credo che passerò in questi giorni, magari a un ora diversa." lui scuote la testa.

-"si scusa...comunque è inutile che passi ora, lui non ci sarà in questi giorni." lo guardo confusa.

-"Perché?" lui mi guarda e capisco che è titubante, ha la mascella serrata chiusa in un modo duro.

-"Andiamo Louis me lo puoi dire, terrò la bocca cucita." lui si guarda le scarpe ma poi annuisce.

-"Suo padre l'ha mandato in clinica, quindi non uscirà prima di metà luglio e molto probabilmente non potrà neanche ricevere visite." la mia mascella sono sicura tocchi terra.

-"Clinica? E per quale motivo?" lui si rimette meglio lo zaino in spalla e mi lascia lì.

-"Ho detto anche troppo, volevo solo sapere se gli avessi parlato ma non ne hai avuto neanche il coraggio. Ci sentiamo Young." mi irrita il modo con cui mi ha lasciato, lì in quel modo e con queste parole. Quasi accusatorie e quasi come se volessero rimproverarmi. Scusami? Chi si crede di essere? Non è vero che non ho avuto coraggio, semplicemente non pensato avesse voluto vedermi dopo essere stato alla tomba di sua madre.
Odio quando la gente giudica in questo modo, cosa avrei dovuto fare? Aspettarlo fino a quando non si ritirava a casa? E dopo consolarlo per la morte di sua madre mentre discutevamo di noi due? No grazie.

Prendo il telefono e chiamo Sammy per sapere se mi avesse magari aspettato.

-"Camille sono qui." la voce non arriva dal mio telefono ma da dietro le mie spalle, così quando mi giro e vedo la mia migliore amica con in mano il suo telefono, stacco la chiamata.

-"Hai origliato?" chiedo e lei sbuffa
-"Non sono riuscita...cosa complotti con Tomlinson? Non ti piaceva Styles?" la vorrei prendere a padellate quando fa così.

-"Non complotto niente è proprio di lui che stavamo parlando." lei sorride ma un sorriso malizioso che mi fa alzare gli occhi al cielo, è sempre la solita non c'è problema.

-"Cosa vuoi un invito? Dai racconta." io inizio a camminare verso casa e il caldo inizia a entrarmi nel cervello, quindi raccolgo i capelli in una coda alta.

-"Sam, non posso..." lei mi raggiunge e mi afferra un braccio ma non mi fermo e continuiamo a camminare.

-"Andiamo, giuro che starò zitta, ti giuro." mi prega così alla fine cedo.

-"Sua madre è venuta a mancare credo due settimane fa e ora suo papà l'ha spedito in una clinica estiva o qualcosa del genere. Secondo Louis dovrebbe uscire a metà luglio. Ma non so altro e la cosa un po' mi puzza, insomma-" non mi lascia finire che inizia anche lei a parlare.

-"Cazzo mi dispiace, non posso immaginare come si sia sentito, si mi fa pena. Di solito in clinica ci vai quando hai dei problemi psicologici." inizia a dare voce ai suoi pensieri.

-"Ma lui stava bene, insomma è il più intelligente della classe." lei mi ferma di nuovo.

-"Camille, non ho detto che sia diventato deficiente, solo ci sta che la morte della madre gli abbia procurato delle non lo so...complicazioni, non è facile perdere un genitore." annuisco e intanto lei arriva davanti a casa sua.

-"Si è solo che vorrei capirci di più, te l'ho detto Styles inizia a interessarmi per quanto mi scoccia ammetterlo." sussurro l'ultima parte ma lei mi sente e mi regala uno sguardo complice con tanto di sorriso.

-"Si, ti aiuterò a indagare. Comunque, meno otto, a domani cuore!" mi saluta con un bacio sulla guancia e io sorrido. Meno otto perché tra otto giorni la scuola finisce ed entrambe non vediamo l'ora.

Anche io arrivo verso casa mia e dopo aver pranzato con mia mamma decido di farmi una doccia prima di mettermi nel letto a guardare Netflix con il ventilatore che mi fa respirare senza sentirmi appiccicosa tanto dal sudore.

Spazio Autrice
Ecco il capitolo, spero vi sia piaciuto.
Fatemi sapere per qualunque cosa, mi trovate nei commenti.
All the love
💚

.Moments.Where stories live. Discover now