.CAPITOLO 32.

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P.o.v. Camille
-"Smetti di piangere, ehi è tutto ok..."il mio corpo continua ad essere scosso dai singhiozzi che non riesco a reprimere, mi sento davvero schiacciata e sconfortata nonostante Louis mi stia passando una mano sulla schiena cercando di darmi un po' di conforto.

Averlo a così poca distanza ha fatto un certo effetto, dopo due mesi ho notato molte cose di lui, gli occhioni verdi e così limpidi che c'è il rischio che tu ti perda all'interno.
Quel cespuglio di riccioli che lo rendeva dannatamente carino ma allo stesso tempo sexy, ma il suo sorriso è quello che mi ha stesa, tanto da continuare a fissarlo nonostante una leggera gomitata da parte di Alex, un sorriso che metteva in mostra quelle fossette.

Mi veniva voglia di infilarci un dito...come ho fatto a non accorgermene prima. Harry, sotto a quegli occhialoni, è davvero un bel ragazzo.
Con i tratti definiti, un ragazzo che mi ha urlato contro il suo odio e le sue avversità verso di me.

-"Louis ho fatto un casino...io ci tenevo a conquistare un po' della sua fiducia." sussurro le parole e tiro su con il naso. Il moro lascia il mio corpo per afferrare le mie spalle e guardarmi negli occhi.

-"Ci parlerò io e gli farò capire che idiota che è stato a comportarsi così. Ora ti riaccompagno a casa...che ne dici?" annuisco e andiamo verso la sua macchina, alla fine sono contenta che sia rimasto, non ero pronta ad affrontare una delle mie crisi da sola.
-"Grazie che sei rimasto." sussurro con la voce ancora roca a causa del pianto.

-"Non preoccuparti, questa volta hai ragione tu. Ed Harry è abbastanza grande da capirlo." mi sorride e poi mi accompagna a casa.

P.o.v. Harry.
Sbuffo per l'ennesima volta, sono a casa, da solo, con tutto che mi riporta a mia madre e tremendamente incazzato con Louis.
Ha deciso di dare ragione a lei, lei che ha raccontato di mia madre e della clinica, lei che è andata in giro a vendere e regalare i mie fatti personali neanche fossero caramelle.
Lei che, nonostante sapesse il brutto rapporto che ho con Alex e l'altro coglione, ci ha invitato ad un pomeriggio che si è riversato in un naso sanguinante e un dolore alla mano insopportabile. Che bella giornata, sul serio, mi stendo sul letto imponendomi di non pensare e di riposare. Mentre la mia schiena si posa sul materasso, sospiro in un certo senso felice, mi mancava il mio letto e l'odore di casa.
Proprio mentre sto per prendere sonno il campanello di casa suona e io salto sul letto.

-"Dio, ditemi che è uno scherzo." mi alzo malvolentieri e vado verso la porta, la apro e Louis non mi da tempo di replicare che con una spallata si fa spazio in casa.

-"Non ti ho detto che potevi entrare." constato tenendo una mano ancora sulla porta socchiusa, mi stropiccio un occhio ancora mezzo addormentato e sbuffo.

-"Non ho chiesto il tuo permesso infatti." mi risponde a tono e non mi stupisce conoscendo Louis.

-"Mossa sbagliata, avanti esci." cerco di tenere un'espressione dura mentre il suo sguardo tramuta in sorpreso.

-"Dobbiamo parlare, smetti di fare il bambino. È la seconda volta che te lo dico." si siede sul divano e io sbuffo, di nuovo.

-"Non sto scherzando, Louis te ne devi andare. Non ho voglia di discutere e credo che tu mi abbia già fatto capire da che parte stai." incrocio le braccia al petto chiudendo definitivamente la porta di casa.

-"Ma hai per caso sbattuto la testa Harry? Io sono sempre dalla tua parte, ma questa volta hai esagerato. Non sai quanto cazzo ci tenga a te quella ragazza, nonostante quello che ha fatto, e tu le hai addossato tutta la colpa. Sei stato stronzo e ti sei abbassato allo stesso livello di quei coglioni. La sua intenzione era quella di farti capire che vuole cambiare e vuole ricominciare nel modo giusto." faccio per interromperlo, assimilando tutto quello che mi ha detto ma mi ferma prima del tempo.

-"Prova a interrompermi e ti arriva questa lampada in testa." accenno un sorriso ma sparisce quando sul suo viso non vedo nemmeno una punta di sarcasmo.

-"Non provare nemmeno a dirmi che non provi più niente per lei, si vede lontano un miglio che ti piace ancora. Quindi cazzo, adesso mandale un messaggio in cui ti scusi e in cui la inviti a uscire. Perché credimi che se non vi mettete insieme tra una settimana, lo farete tra un mese, ma lo farete." rimango con lo sguardo sulle mie mani. Assimilando con cautela ogni parola uscita dalla bocca di Louis.

-"Dovrei fare cosa?" si, sono rimasto fermo alla proposta di inviargli un messaggio.

-"Ti prego fallo, Harry invia quel fottuto messaggio ti giuro che ti risponderà di sì. Fallo. Adesso." passa una mano sul ciuffo e io sorrido, una risata più isterica che sincera.

-"No. Non lo farò e queste non sono scuse plausibili. Quindi alza il tuo culo e lasciami riposare." lui mi guarda con un'espressione che intende urla disappunto e senza darmi il tempo di pensare agisce.

Infatti, poco dopo, si alza e si fionda su di me, iniziando a cercare il mio cellulare, presuppongo, prendendomi e strattonandomi a destra e a sinistra, infine mi fa anche girare su un fianco per controllare che io non lo abbia nelle tasche posteriori, sempre con la delicatezza di un elefante.

-"Lou...Louis smettila." cerco di spostarmi o almeno levarmelo di dosso, ma non accenna a spostarsi, rimane sopra di me fino a quando capisce che l'apparecchio elettronico non è qui con me. Ci guardiamo per un minuto buono, poi lui prende e si alza dal divano andando verso camera mia, io faccio lo stesso e in poco tempo mi ritrovo su di lui, entrambi sul pavimento mentre lottiamo.

-"Harry lasciami mandare quel messaggio." cerca di scansarsi dalla mia presa e io con un po' di fatica, riesco ancora a trattenerlo.

-"No. Smettila." questa volta invece dopo una gomitata da parte del moro nelle costole lascio la presa e lui si fionda in camera, mi alzo prontamente ma alla fine lo trovo comunque con il mio telefono in mano e uno sguardo vittorioso sul viso.

-"Ok...adesso che ho l'arma in mano, manderò quel messaggio Harry." io lo guardo implorando con lo sguardo. Mi tengo una mano sul fianco dove anche se leggera, si sente la botta di Louis.

-"No, andiamo, io non sono pronto. Smettila e dammi il telefono." fa un sorrisetto e poi inizia a scrivere. Provo a togliere il telefono dalle sue mani ma niente da fare.
Mi arriva persino una sua mano in bocca ma niente lui continua a scrivere.

-"Mi hai fatto sbagliare, vuoi stare fermo?" io lo guardo male per continuare la mia battaglia.

-"Scusami? Non ci penso nemmeno. Dammi qua!" urlo, continuando a cercare di intralciare la sua missione, ma nonostante io sia molto più alto, il fatto che lui sia così agile mi fa perdere. Tanto che finito tutto, lo vedo sorridere e porgermi di nuovo il cellulare.

-"Fatto." io sbianco e spalanco la bocca.

-"Dimmi che non l'hai fatto." afferro il piccolo aggeggio e controllo tra le chat di Instagram, non c'è niente. Si diverte proprio a farmi venire gli infarti. Sorrido vittorioso e decido di prenderlo in giro.
-"Non hai mandato niente." sorrido ma la sua espressione rimane soddisfatta, quindi inizio a preoccuparmi sul serio.

-"Gli ho scritto su Whatsapp. Ti ho anche aggiunto il suo numero." apro l'app e posso vedere il messaggio con le due stanghettine blu, perfetto lo ha anche visto.

-"Allora ci vediamo domani, ti aiuterò con il tuo look. Ah, non ringraziarmi." io ancora sotto shock rimango immobile mentre lui mi posa un bacio scherzoso sulla fronte.

Cazzo.

Spazio autrice.
Scusate se martedì non ho pubblicato e scusate se non è il massimo il capitolo.
Ma vi chiedo di avere pazienza.
Non è un periodo molto al top.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
All the love 💚

.Moments.Where stories live. Discover now