Raggiunsero casa Tomlinson poco dopo, scendendo dalle varie auto ed aiutando Harry ad entrare. Una volta nell'atrio, Niall fece un cenno a Richard, dandogli istruzioni circa quello che avrebbe dovuto fare una volta tornato a Villa Horan. Se i suoi genitori glielo avessero chiesto, l'uomo avrebbe dovuto dire che Niall si sarebbe fermato a dormire a casa di un compagno di scuola per terminare un progetto importante. Timmy ed Elle si affrettarono in direzione della cucina per preparare la cena, mentre Louis prese lo zaino di Harry e seguì lui ed Alice, che lo stava ora aiutando a salire le scale stringendogli la mano dolcemente.

"Ti fa male?" domandò controllando attentamente i suoi passi. Il riccio inclinò la testa da un lato.

"Non troppo," mormorò leggermente, quasi in un sospiro. "Mi sento solo molto affaticato."

"Ci siamo quasi," lo rassicurò lei indirizzandogli un sorriso che venne immediatamente ricambiato.

Alle loro spalle, Louis fissò il proprio sguardo sulle lunghe ed esili gambe di Harry, osservando come si muovessero scoordinate, ma allo stesso tempo così elegantemente leggiadre da renderlo della stessa sostanza di una piuma. Delicata, soffice e leggera, che volteggia nell'aria e lascia che il mondo la soffi lontana. Si sentì quasi sorridere, solo per un istante, ma si riprese quando raggiunsero la cima delle scale ed Harry dovette chiedere ad Alice di fermarsi.

"Solo un secondo," le chiese piegandosi appena e alzando una mano per scusarsi.

"Non c'è fretta, Harry," sorrise gentilmente lei, facendo poi correre lo sguardo in direzione del fratello. Schiacciò leggermente le labbra tra loro prima di fargli un cenno con la mano. "Dammi lo zaino, Lou," disse avvicinandosi, senza aspettare che il castano potesse rispondere. "Intanto lo porto in camera," concluse, allontanandosi in silenzio e lasciandosi alle spalle un Louis stordito ed un Harry esausto.

Nascose le mani nelle tasche della felpa, aspettando alcuni istanti in modo tale che il riccio potesse prendere fiato. Osservò come le sue labbra si schiudessero leggermente, morbide, l'una contro l'altra, e così rosse, come le ciliegie mature, le gote colorate come i petali delle rose più rosa, affaticate e magre. Vide le sue palpebre battere lentamente come in balia della melodia più rilassante, la mani stendersi dolcemente lungo i suoi fianchi quando parve riprendersi. Quando deglutì un'ultima volta, raddrizzandosi e sospirando profondamente, Louis salì gli ultimi gradini, avvicinandosi a lui e sorridendo leggermente.

"Tutto bene?" domandò inclinando il capo. Harry annuì.

"Sì," mormorò sottovoce, senza mai alzare lo sguardo dalla punta delle proprie scarpe. E per quanto questo colpisse il cuore di Louis come la pallottola più gelida, non poté fare altro che cominciare ad incamminarsi in direzione della stanza degli ospiti nella quale avrebbe dormito. Si accertò che Harry lo stesse seguendo, lasciandogli abbastanza spazio per evitare che si sentisse soffocare. Voltando l'angolo, per poco non si scontrò con Alice, che sussultò sul posto.

"Scusatemi," ridacchiò portandosi le mani al petto. "Non vi avevo visti. Ti ho messo lo zaino in camera, Harry. Ci vediamo più tardi," disse in un sorriso, avvicinandosi al riccio e pizzicandogli dolcemente la guancia. Il ragazzo arricciò le labbra in risposta, stringendo le palpebre e seguendola con lo sguardo. Louis fece lo stesso, prima di allontanarsi per poter aprire la porta e permettere ad Harry di entrare.

Nonostante la stanza non fosse particolarmente grande, era decisamente più spaziosa di quella del riccio, e una grande finestra dagli infissi bianchissimi filtrava le deboli luci dei lampioni del cortile, definendo gli angoli e accentuando le ombre. Il letto aveva un aspetto fresco e accogliente, e gli occhi di Harry si fecero improvvisamente più dolci. Un'enorme libreria costeggiava la parete e, sotto la finestra, una poltrona dai ricami azzurri sedeva nella penombra. Il suo zaino era stato appoggiato lì, ma il riccio non ci fece troppo caso. Si sfilò la giacca, appendendola all'attaccapanni vicino alla porta, per poi passarsi una mano tra i capelli e sospirare debolmente.

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