Finalmente avevo chiuso il libro di scienze dopo ben un'ora e mezza da quando avevo cominciato.
Sbadigliai per la leggera stanchezza e accesi il mio telefono, prendendomi un colpo.
Era tardissimo! Dovevo subito correre a prepararmi, o avrei fatto ritardo.
E in più, Soobin sarebbe venuto a prendermi e lo avrei fatto aspettare.
Subito, andai in bagno a cambiarmi e a sistemarmi, quasi inciampando per la velocità con cui, in modo impacciato, mi stavo muovendo avanti e indietro.
Indossai un vestito e misi le converse bianche ai piedi.
Stavo per aprire la porta, quando mi ricordai del trucco.
Odiavo essere in ritardo! Dovevo fare tutto di fretta.
Mi appoggiai al lavandino e disegnai la mia riga di eyeliner tattico e con un po' di mascara, resi le mie ciglia più voluminose.
Pettinai velocemente i capelli. Sì, potevo andare.
Uscii dal bagno, e, mentre stavo raggiungendo il salotto, sentii delle voci. Sembrava ci fossero ospiti a casa. E in particolare, una voce era davvero tanto familiare.
Con curiosità, mi affacciai alla stanza e i miei occhi caddero su un ragazzo alto, vestito elegantemente con un giaccone nero.
Arrossii pesantemente, Soobin era entrato in casa.
Stava parlando con mia madre e quando si accorse di me, mi sorrise.
- Ciao! - Mi squadrò dalla testa ai piedi, e istintivamente abbassai lo sguardo timidamente.
- Beh, dai, meglio che andate voi due. È tardi, vero? - Parlò mamma e io avanzai verso la porta, per coprirmi con un giubbotto.
Annuii, richiamando Soobin da me - Va bene -
Feci finta di nulla, quando invece, Dio solo sapeva cosa mi succedeva ogni volta che i miei occhi incontravano i suoi anche solo per sbaglio.
- Vieni a trovarci più spesso, eh, Soobin! - Disse lei, mettendomi in imbarazzo, mentre aprivo la porta, uscendo con il ragazzo.
- Sarà fatto! - Ridacchiò, agitando la mano.
Insieme ci ritrovammo fuori a camminare a passo veloce per raggiungere il campo da calcio.
- Che ci facevi in casa? - Domandai con una faccia stranita, mista allo shock.
Il mio migliore amico mi guardò vergognoso, con le sue guance ricoperte da un piccolo rossore. - Diciamo che era da dieci minuti che ero sotto casa tua e ancora non scendevi - abbozzò un sorriso, mentre si portò una mano dietro la nuca.
- Oh - Fui io quella in imbarazzo stavolta. Quello di essere in ritardo era uno dei miei difetti che nel tempo non ero mai riuscita a cambiare.
- Scusa, Soobinie, studiando ho perso la cognizione del tempo -
Mi sorrise dolcemente. - Non preoccuparti. Comunque è cambiata parecchio casa tua - aggiunse.
- Davvero? A me sembra sempre la stessa - Girammo in una traversa a destra, per prendere una scorciatoia.
- Ma cosa, è palesemente diversa! - Rise, e io, guardandolo, sentii per la volta numero avevo perso il conto il petto che si schiantava contro un muro.
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𝑊𝑖𝑙𝑙 𝑦𝑜𝑢 𝑠𝑡𝑎𝑦 '𝑡𝑖𝑙𝑙 𝑡𝘩𝑒 𝑒𝑛𝑑? || ~Choi Soobin
FanfictionGli anni liceali sono la tortura più stronza al mondo: libri, quaderni, interrogazioni, pomeriggi passati a casa senza chiudere occhio per verifiche ed esami su delle materie che se non esistessero ci sarebbe un mondo più in pace. Diciamo che in tut...