Capitolo 7

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"Com'è andata oggi?"

Aveva chiesto Yeonjun una volta salita in macchina, sedendoti a fianco a lui.

"Davvero me lo stai chiedendo? Dopo tutto il casino che hai causato stamattina?"

Ti eri lamentata tu in risposta. Come conseguenza della sua azione i tuoi compagni ti avevano fissata per tutto il giorno, e qualcuno -oltre a Jungkook- aveva anche avuto il coraggio di chiederti chi fosse quello che ti aveva accompagnata a scuola, pensando addirittura fosse il tuo ragazzo.

"Lo sai che mi diverto a fare scena, bambina"

Aveva detto lui, avvicinandosi al tuo viso per provocarti.

"Tu sei un bambino"

Avevi ribattuto tu spingendolo via. Eravate ancora nel parcheggio e volevi ripartire al più presto. Per lo meno a venirti a prendere era stato più sobrio: aveva scelto una bmw sportiva nera opaca invece di quel colosso giallo come il sole.

"Dai, parti che stanno ricominciando a fissarci"

Lo avevi incitato tu, particolarmente seccata.
A causa dei tuoi compagni non eri riuscita a concentrarti bene durante le lezioni e ti eri distratta troppe volte.
Lui aveva sbuffato, annoiato dal tuo essere così antipatica quel giorno.

Mentre guidava ti dava spesso delle occhiate per ammirare il tuo profilo in contro luce, cercando di capire perché fossi così tanto ostile a lui, era solito farti scherzi di quel tipo e non eri mai stata così nervosa.

"Tieni gli occhi sulla strada, idiota, non voglio morire giovane"

Gli avevi detto, sempre più seccata. Avevi una brutta sensazione.
In risposta, dopo aver sbuffato, aveva alzato il volume della radio, cantando qualche strofa di una vecchia canzone di Jason Derulo che stava passando, mentre sorrideva, pensando al fatto che quel testo descriveva perfettamente quello che sarebbe successo una volta arrivati a casa. In qualche modo Yeonjun trovava sempre un metodo per farsi perdonare.

Nessuno di voi due si era accorto di Jungkook che li aveva fissati dalla finestra dell'ufficio del preside, seguendo con gli occhi la macchina, sentendosi rodere il fegato. Era perché Yeonjun aveva riattivato il suo MOA interno ed era invidioso di te o perché era un bambino viziato che si lamentava perché gli stavano rubando il giocattolo? Forse -e più probabilmente- entrabi.
Mentre il ragazzo pensava, tu e Yeonjun vi eravate ritrovati a cantare "Wannabe" delle ITZY, un altro classico a cui avevi contribuito.

"Come ti è venuta in mente quella cosa delle spalle? Sul serio"

Aveva chiesto lui, aveva provato molte volte a rifarla ed era stata una fatica immane. L'avevi riproposta in "Blue Hour", ma molto più lenta.

"La parte di San in "Wonderland" è stata più difficile"

Avevi detto, ricordando quel comeback e tutti i microfoni che aveva rotto.

"Nel video della dance practice ero dietro alla telecamera, stavo cercando di incitarli un po' e mi ha quasi fatta cadere"

Yeonjun ti aveva guardata, sorridendo affettuoso, meravigliato dal tuo lavoro, era impressionante come ciascuna delle canzoni che avevi coreografato fossero diventate dei successi.

"Non la smetti mai di stupirmi, quanta creatività hai in quel corpo minuscolo?"

Ti aveva detto, facendoti sorridere.

"Non lo so, forse sono solo stata benedetta della mano di Dio"

Avevi detto, ridacchiando e contagiando anche lui. Ne era sempre più convinto, eri tu l'unica donna che aveva una possibilità di renderlo felice.
Una volta arrivati a casa il tuo cellulare aveva iniziato a squillare e un numero sconosciuto era comparso sullo schermo.

The Academy | Jeon JungkookWhere stories live. Discover now