Capitolo 14

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"Non mi vorrai mica dire che sei depresso perché quella era a cena con Yeonjun?"

Aveva chiesto Hoseok dopo aver sentito la storia di Jungkook, sbattendosi una mano sul viso.

"Ma fra tutte quelle che c'erano doveva iniziare a piacerti proprio lei?!" 

Il rosso era stizzito, il suo amico aveva una cotta per l'unica persona che lui proprio non poteva vedere, e sapeva di non avere voce in capitolo sulla cosa.
Non aveva ancora mandato giù quell'umiliazione, e il fatto che fossi riuscita ad abbindolare anche uno fra i suoi amici gli dava incredibilmente fastidio.

"Non mi piace! Mi da solo fastidio condividere le mie cose con qualcun'altro, tutto qui"

Aveva ribattuto Jungkook.
Hoseok aveva alzato gli occhi al cielo.

"Sì, certo, come no"

Aveva detto, prima di rivolgersi al suo amico più grande.

"E tu invece che hai?"

Non sapeva che Seokjin due giorni prima -di venerdì- avesse chiesto a Namjoon di uscire, finalmente deciso a rivelargli quello che provava solo per essere clamorosamente paccato a cinque minuti dall'uscita.

"Tae deve andare dal veterinario, a casa non c'è nessun'altro e deve arrivare un pacco amazon, non posso uscire"

Aveva detto, sinceramente dispiaciuto. L'altro ragazzo si era finto indifferente, dicendo un distratto "non preoccuparti" prima di buttarsi sul letto, rimanendo lì a rimugiare, triste e sconsolato.

Lo voleva portare in spiaggia, un posto che sapeva gli piacesse, per fargli prendere i granchi. Namjoon amava i granchi, e Jin lo sapeva, non vedeva l'ora di vederlo ridacchiare felice mentre li teneva in mano, ma ormai era saltato tutto.
Un'alternativa poteva essere portarlo a comprare dei Bonsai, un'altra cosa che sapeva amasse alla follia. Namjoon era una persona tranquilla, con hobby semplici e che in fondo non era ancora cresciuta completamente.
Quello era un lato del suo carattere che Jin amava alla follia, avrebbe potuto guardarlo annaffiare alberi in miniatura tutto il giorno se avesse potuto, e non si sarebbe annoiato, però Namjoon non aveva idea dei sentimenti che il maggiore provava nei suoi confronti, e che li ricambiasse era troppo da chiedere.
Seokjin preferiva stare coi piedi per terra che rimanerci male per delle sue convinzioni personali.

Alla fine il ragazzo era rimasto a casa a studiare un piano per ottenere ciò che desiderava, finendo solamente per rimuginare su tutto il tempo che aveva perso.
Aveva bisogno di parlarne con qualcuno, ma non ne aveva nessuna voglia. In fondo perché avrebbe dovuto? I suoi amici probabilmente avrebbero solo reso le cose più complicate pere entrambi, prendendoli in giro.

A un tratto il cellulare aveva squillato, svegliandolo dai suoi pensieri e facendolo agitare una volta visto chi lo stesse chiamando.

"Dimmi Joon"

Aveva detto il ragazzo, col cuore che minacciava di uscirgli dal petto nonostante il tono sorprendentemente tranquillo.

"Pensavo che se per te non fosse un problema potresti venire a farmi compagnia, mi sento solo qui a casa senza nessuno"

La voce del ragazzo che amava gli aveva dato una meravigliosa occasione.

"Cinque minuti e sono da te"

Aveva risposto il maggiore, prima di attaccare la chiamata e saltare in giro per la stanza, felice come un bambino.
Si era messo una camicia di lino bianca e senza colletto, un paio di pantaloni da ufficio -che in realtà erano particolarmente comodi- e delle stan smith classiche per poi precipitarsi fuori di casa. Doveva essere bello, ma far sembrare che non ci si fosse impegnato troppo.
Seokjin sapeva perfettamente cosa complimentasse il suo fisico e cosa no, quali colori lo valorizzassero e quali lo spegnessero, tuttavia non sapeva come nascondere la sua gioia altrettanto bene.

The Academy | Jeon JungkookWhere stories live. Discover now