Capitolo 3

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"Ha veramente fatto una cosa del genere? Ma non ci credo!"

Aveva chiesto Minjae, ridendo a crepapelle con Seongjun.
Faceva loro male la pancia e avevano quasi finito l'aria nei polmoni.

"Stai scherzando, vero?"

Aveva detto Seungmin, più con un'affermazione che con una domanda, sorridendo divertito mentre prendeva un sorso dalla sua bottiglia d'acqua.

"Ve lo giuro"

Avevi risposto tu alzando le braccia in segno di resa.

"Ma non è possibile! Come fa qualcuno ad essere così ridicolo? Quanti anni ha? Tre? Dai, uno studente dell'università che spinge una ragazza per fare il figo non si è mai sentito"

Huijin era perplesso, molto perplesso, non capiva come un uomo di ventitré anni potesse comportarsi in quel modo.

"Non lo so, ma l'ha fatto"

"Così, per nessun motivo in particolare"

Avevi riso alla rabbia del tuo amico.

"Sì"

Il ragazzo aveva sospirato a quella risposta.

"Alzatevi, dobbiamo provare la coreografia"

Aveva detto Junhyuk entrando nella sala da ballo.

"Ma stai zitto che sei l'unico in ritardo"

Aveva detto Seungmin, venendo completamente ignorato dal minore.

"WIN! VIENI QUI! DEVI SENTIRE COS'È SUCCESSO OGGI A Y/N"

Gli aveva urlato Seongjun. Il minore si era avvicinato, un po' titubante anche se aveva iniziato a ridere una volta sentito cosa ti fosse successo durante quella giornata di scuola.

Fra loro si chiamavano con dei soprannomi che sarebbero diventati i loro nomi d'arte una volta diventati un po' più famosi.

Tu intanto stavi sorridendo così tanto che ti facevano male le guance, stare con quei ragazzi era la tua boccata d'aria fresca dopo una giornata grigia.

"Dai ragazzi, Win ha ragione, dovete provare, finisco di raccontarvi più tardi"

"ASPETTA, C'È DELL'ALTRO?"

Aveva chiesto Seongjun interrompendoti, eccitatissimo. Non dimostrava per niente di essere il più grande del gruppo.

Dopo un paio d'ora di prove qualcuno aveva bussato alla porta della sala.
Era un ragazzo alto, vestito con una tuta larga e nera, un cappello dello stesso colore, degli occhiali da sole scuri, una mascherina chirurgica e una sciarpa più grossa di lui per coprirgli il viso. Sembrava avere un'amore incondizionato per il nero dato che indossava esclusivamente quel colore, tranne che per i suoi capelli, colorati di blu elettrico, di nuovo.

"Facciamo una pausa ragazzi, torno fra qualche minuto"

Avevi detto prima di prendere il tuo asciugamano, facendoli sospirare dal sollievo: ballare per due ore di fila non era facile nemmeno per dei professionisti.

Tu intanto eri andata verso quel ragazzo che conoscevi forse troppo bene dato che non avevi avuto bisogno nemmeno di vederlo in viso per capire chi fosse.

"Andiamo"

Avevi detto, senza dargli troppa attenzione allo scopo di non attirare quella dei tuoi compagni.
Il ragazzo aveva annuito senza fare domande e ti aveva seguita nel bagno della palestra.
Ballavi lì da tantissimo tempo e avevi contribuito a darle una certa notorietà per quanto riguardava il suo nome, sia per l'hip hop che per la danza moderna.
Eri abbastanza famosa in giro per il paese, avevi fatto gare per conto di quella palestra per anni e i tuoi video di street dance erano fra quelli con più visualizzazioni.
Lentamente, man mano che la tua fama cresceva il tuo nome era arrivato alle agenzie sotto cui lavoravano alcune dei gruppi più seguiti e ora eri in contatto con alcune persone importanti di quel campo, idol inclusi.
Alle agenzie però non piaceva che la voce di una ragazzina che coreografava alcune fra le canzoni più iconiche si spargesse.

The Academy | Jeon JungkookWhere stories live. Discover now