13. Ansia.

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Ansia.

TOM'S POV

Il cuore mi batte martellante nel petto ed il suo silenzio non mi aiuta a calmarlo.
Le sue iridi mi studiano come se cercasse di leggermi l'anima, le sue dita sono aggrappate al tessuto della maglia che porto e strizza le palpebre quando inala dell'ossigeno.

Così la bacio di nuovo con tutto me stesso e lei si stringe a me come se avesse timore, come se non fosse così sicura come vuol dare a vedere, ma si abbandona al mio tocco quando stringo nel mio palmo una sua natica soda.

La trascino poi in salotto tra un bacio e l'altro e nel momento in cui mi siedo sul divano lei si fa spazio sulle mie gambe, mentre prende fiato.

«Non avevi detto.. amici?» farfuglia e le sue braccia mi circondano il collo. «Hai cambiato idea?» il suo respiro è pressoché affannato, ma se mi concentrassi sul mio potrei dire la stessa identica cosa.

«Non posso.» affondo i polpastrelli nella carne delle sue cosce, facendola sorridere.

«Non puoi, o non vuoi?» obbietta; le sue mani tracciano il profilo della mia mascella, il collo e la clavicola, arrestandosi poi suoi pettorali.

«Non riesco.» ammetto, facendole sollevare le braccia e spogliandola poi della maglia con un rapido gesto.
Diversi tatuaggi le decorano il corpo, tra cui un fiore sul costato ed una costellazione è incisa su un lembo di pelle della clavicola, però la sua voce mi riporta con entrambi i piedi per terra.

«Mi stai facendo la radiografia? — divertita mi fa spogliare a mia volta. — Ti ricordo che sono io il medico..» continua, tastando poi la pelle del mio petto, che scotta come se avessi il fuoco dentro e termina la sentenza. «..qua.»

Così riprendo da dove ero stato interrotto, con le mani che le accarezzano la pelle liscia della schiena nuda e quando raggiungo il gancetto del reggiseno lo slaccio, per gettarlo da qualche parte nella stanza senza attendere un minuto di più. «Cazzo..» esalo, poi si solleva leggermente per permettermi di togliermi i pantaloni e nel momento in cui anch'essi raggiungono i suoi indumenti, accompagnati dai boxer, il cuore mi scoppia nel petto come se volesse rompere la cassa toracica, ma le sue dita che arrestano la loro corsa non appena raggiungono il basso ventre, di colpo, mi fanno imprecare un'altra volta.

«Cosa succede?» chiedo poi, in un soffio.
E lei si china sulla mia figura, sovrastandola e facendomi adagiare la nuca alla seduta alle mie spalle.

«Forse ho solo bisogno di averti..»
Un profondo senso di appagamento si fa spazio dentro me, il quale non dovrebbe esistere e mi aggrappo alle sue gambe, sorridendo contro le sue labbra piene.

«Anche io ne ho bisogno.»
Siamo pelle contro pelle, cuore contro cuore e percepisco le punte rigide dei suoi seni contro il petto quando gonfia il suo per sospirare.
Assaporo la pelle della sua gola come se fosse nettare per le mie labbra, ma non devo per nessuna ragione al mondo dimenticarmi che il nostro è sesso, sesso e basta.

Perché non sono fatto per le storie d'amore, o forse non ho ancora trovato la donna giusta.

Si aggrappa alla mia figura mentre scivolo in lei con un dolce colpo di reni, un gemito le muore in gola e, per la seconda volta, la rendo mia con tutta la passione e trasporto di cui sono capace.

«Allora prendimi, Thomas.»

E se esistesse davvero un Dio potrei rivolgergli tutte le mie preghiere, se mi garantisse d'avere la presenza di Arizona Cox nella vita per molto, moltissimo altro tempo.

ThunderWhere stories live. Discover now