Capitolo 35

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Dana's POV

«Quanto mi fa incazzare!», strillo gettando i vestiti sporchi a terra.
«Chi?», chiede ignara Mandy.
«Lo detesto!»
«Ma chi?!»
«Mi fa andare in bestia!»
«Dana!! Di chi diavolo stai parlando?»
«Hunter. Hunter Davis! Quello psicopatico dalle mille personalità!»
«Che ha fatto sta volta? Per l'amor del cielo, lascia stare i miei vestiti! Strappa pure i tuoi, ma le mie cose non toccarle... E poi, sono le sette del mattino, rilassati!»
«Mandy, io non ho chiuso occhio tutta la notte!», strillo, guardandola. «Sono pazza? Forse.»
«Ma che è successo?», chiede, e adesso mi sembra davvero preoccupata.

Si alza dal suo letto e viene verso di me. Mi prende i polsi, li stringe e me li abbassa. Io lascio cadere per terra la maglietta che tenevo con forza e poi lei separa le sue mani dalle mie. Penso di star avendo un crollo emotivo, o forse un esaurimento nervoso.
Probabilmente entrambi.
Mi siedo sul mio letto, e Mandy mi segue a ruota.

«Non so cos'ho fatto, Mandy», piagnucolo. «Ero solo uscita con Peter quando... Quando Hunter è venuto da me iniziando a sbraitare e a farmi una scenata senza alcun senso-»
«Hunter?», chiede alzando un sopracciglio. «Una scenata? Di che tipo?
«Non so descrivertela... Era solo impazzito.»
«Possibile che fosse geloso?»
«L'ho pensato anche io, ma-»
«Ma, niente! Mia cara Dana, Hunter è cotto di te. Questa ne è la prova!»
«Dài, Mandy, non scherzare. Sono sicura che ci sia un'altra ragione dietro a quel litigio.»
«Fammi un esempio.»
«Non lo so, magari aveva la luna storta e se l'è presa con me...»

Sinceramente, nemmeno io credo alle mie stesse parole. È che se mi autoconvincessi di piacergli, e poi dovessi scoprire che in realtà non è vero, soffrirei. Molto. E stare male per un ragazzo, ora, è decisamente l'ultima cosa che desidero. Preferisco vivere nel dubbio, fino a quando non avrò la piena certezza di conoscere i suoi sentimenti. Mandy mi sta dicendo che devo buttarmi, ma se lui vedesse solo una banale amicizia in noi due? Dopotutto ho pochi amici maschi, non so bene come funziona.
Poi il college è tutta una vita diversa.
Magari Hunter si comporta così con tutte le sue amiche femmine.
O forse no.
Non ci capisco nulla.
Da quando è entrato nella mia vita non ha fatto altro che riempirmi la testa di dubbi e domande. A diciotto anni vorrei avere chiari i miei sentimenti e le mie emozioni, ma da quando ho conosciuto Hunter, sembro aver perso la via verso la razionalità. È normale che io non sappia cosa fare? Non so nemmeno come parlargli, adesso. Ieri sera abbiamo avuto un brutto litigio, il peggiore fino ad ora. Nonostante non sia colpa mia, vorrei comunque andare da lui e parlargli.
Magari guardando Pulp Fiction.
Perché quella scenata, Hunter? Non ti capisco proprio. A volte sei dolce, a volte sei uno stronzo di prima categoria. Fammi capire una buona volta ciò che devo fare, ti prego.
Perché io qui sto continuando a sbandare. Sembra di giocare a mosca cieca: non so dove andare e dove mettere i piedi. Mi sento un po' spossata e non capisco come devo comportarmi attorno a te. Forse c'è bisogno di un manuale delle istruzioni. O magari già c'è, solo che è impostato in una lingua differente, che io non sono in grado di leggere.
E io vorrei parlarti nel modo giusto, Hunter, ma non posso imparare tutte le lingue del mondo per poterci capire qualcosa con te. Dammi una mano, un passo io e un passo tu. Se mi muovo solamente io, finisco col sorpassarti.
Te ne stai imbambolato, con i piedi incollati al pavimento. Muoviti, fai un passo. E fammi capire che cosa provi. Perché io non ti riesco a capire.

~~~
Buonasera, come state? Io bene, dai. Hunter è un bel casino e Dana sta cercando di decifrarlo, ma è difficile farlo se lui non le porge una mano. No? Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere, un bacioo

-Alessia

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