Capitolo 15

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Hunter's POV

Sono quasi le tre del mattino e solo pochi minuti fa ho finito di cacciare le persone da casa mia. Nick è in bagno assieme a William; quest'ultimo sta vomitando tutto ciò che ha in corpo. Non voglio sapere cos'hanno fatto mentre io non c'ero. Ero da Dana. Fa strano ammetterlo ad alta voce, ma è andata proprio così. È forse mi è andata meglio dei miei amici.

Troy ha già iniziato ad aiutarmi con le pulizie, ma l'ho visto bene in faccia e non sta bene. Ha il viso e gli occhi rossi. Ha bevuto e fumato, parecchio.
Ne sono sicuro al cento per cento, lo conosco bene e non riesce a camuffarlo.

«Ehi, amico, siediti un attimo sul divano.», gli dico dandogli una pacca sulla spalla.
«No, no. Ti dò una mano a riordinare.», sforza un sorriso e cerca di nascondere la sbronza.
«Ho bisogno che ordini da mangiare. Siediti un attimo e chiama il Mc.»
«Okay, cosa prendo?»
«Fai tu. Sei tu quello in chimica.»

Ride tra sé e sé e poi finalmente si siede. So perfettamente che non riuscirà nemmeno a sbloccare il telefono. Tanto non c'è davvero bisogno di cibo, al momento.
Glielo si legge in faccia che è sbronzo da far paura, e che tra poco vomiterà. Spero solo che sia abbastanza veloce da arrivare prima al bagno.

Inizio a gettare i bicchieri di plastica in un sacco nero, poi passo alle bottiglie degli alcolici e alle cartacce. Non è rimasto niente da mangiare, assolutamente nulla. Sembra essere stata una festa per animali.
Will e Nick tornano da noi. Il primo sembra stare meglio; si siede vicino a Troy e butta indietro la testa.
Nick, invece, mi aiuta a pulire.

Dopo solo un'ora abbiamo finito.
Pensavo che ci avremmo messo molto di più. Esco dalla cucina e quando torno in salotto vedo Troy addormentato con la bocca aperta, la testa indietro e il telefono in mano.

«Avete fame?», chiede Nick.
«Non molta.», «No.», diciamo io e William insieme.

Nick non aggiunge altro e passa l'aspirapolvere per terra, mentre io vado a risistemare tutti gli oggetti di valore che avevo chiuso nella stanza dei miei.
Quando abbiamo finito, carichiamo Troy in spalla ed usciamo dalla casa dei miei genitori. Sono le quattro e mezza del mattino, Nick si mette alla guida e Will al lato del passeggero; dietro ci siamo io e il mio sbronzo compagno di stanza.
Dopo un paio di minuti dalla partenza, Troy si sveglia con una gran sete. Fortunatamente Nick ha sempre una bottiglia d'acqua in auto.

In macchina non c'è musica, e nessuno di noi sta parlando.
È solo un'altra delle nostre serate.
Non c'è da aggiungere altro.

Quando arriviamo al parcheggio del campus, Nick spegne il motore e Troy scatta improvvisamente fuori dall'auto. Corre vicino a delle siepi e subito dopo si piega per vomitare.
Ecco, lo sapevo che anche questo momento sarebbe arrivato.

Corro dietro di lui e gli passo la bottiglia d'acqua. Quando finisce il suo lavoretto, la beve tutta d'un sorso.
Spero non vomiti più, per oggi.

«Come stai?», faccio la solita stupida domanda che si fa in questi casi.
«Di merda. Che ore sono?»
«Quasi le cinque», dice William vicino a me. «Ti serve qualcosa, Troy?»
«No, no. Devo solo andare a dormire.»
«E mettere a lavare questa maglietta.» aggiunge Nick alla mia destra.

In effetti, andrebbe lavata.

«Ragazzi, andate pure, ci penso io a lui.»
«Sicuro, Hunter?», chiedono all'unisono Will e Nick.
«Certo, dobbiamo fare solo dieci passi e siamo in camera. Andate pure, notte.»
«Okay, notte.»

Loro due se ne vanno e io guardo il mio migliore amico seduto a terra, poco distante dal suo vomito, che si sorregge la testa con una mano.

«Andiamo campione, ti porto a dormire.»

Prendo il suo braccio e me lo faccio passare sulle spalle, per tenerlo ben saldo, sperando che non cada.

Camminiamo non troppo lentamente per tutto il campus e poi giungiamo al dormitorio.
Il guardiano si è addormentato, come ogni sera, perciò neanche questa volta si è accorto di noi.
Giungiamo fino alla nostra camera, finalmente. Apro la porta in modo silenzioso e poi accendo la luce.

Troy si sta già muovendo verso il suo letto.

«Alt!», ordino. «Togliti prima la maglietta, è sporca e puzza.»
«Okay...», borbotta.

Se la leva con qualche difficoltà e poi la getta nel cesto dei panni di sporchi nel bagno.

«Ottimo lavoro, soldato. Riposo.»
«Notte, Hunter. Domattina ti odierò per avermi lasciato il controllo della tua stupida festa.»
«Avresti ugualmente trovato un pretesto per rinfacciarmi qualcosa. Notte.»
«Probabile. Notte.»

Sorrido e gli levo velocemente le scarpe come si fa con i bambini. Gli lascio i jeans addosso e poi inizio a spogliarmi per indossare il pigiama.

Mi metto a letto che sono le cinque del mattino in punto, e penso che mi sia venuta una gran voglia di guardare Grease.

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Buongiorno come state?
Io bene, ma mi è venuto il ciclo e quindi mi fa un po' male tutto. Oggi ho dei problemi con Skype quindi non sto facendo lezione evvaaai
A voi come procede la scuola online? Vi piace o preferite quella solita normale?
Fatemi sapere se il capitolo vi piace, un bacioo

-Alessia

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