2. Presentazioni.

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Presentazioni.

ARIZONA'S POV

Bonnie ha deciso di accompagnarmi a casa per non lasciarmi sola l'intero pomeriggio e dopo un tempo che non sono riuscita a quantificare, la sua voce torna a riverberare tra le mura del mio appartamento attirando la mia attenzione.

«Ho una proposta da farti..» lentamente alzo lo sguardo nella sua direzione e l'occhiata che mi dedica la dice lunga su quello che sta per dire.

«Spara.» entrambe siamo sedute sul divano, con i rispettivi libri di testo aperti sulle cosce.

«E se stasera chiamassimo gli altri? Sai..» le sue iridi vagano liberamente per la stanza, ma capisco subito a cosa stia facendo riferimento e la indico abbozzando poi un sorriso.
«Bonnie, sei una brutta persona.. — trattiene un risolino e continuo a parlare dopo essermi passata una mano nei capelli lunghi. — Ma è per questo che ti adoro. Andata.» e senza nemmeno darmi il tempo materiale di finire di parlare afferra il cellulare per scrivere ai nostri amici, mentre farfuglia un «Sapevo che non avresti detto di no ad un po' di erba, che cattiva ragazza..» ironica, digitando il messaggio di testo e dopo aver premuto il tasto d'invio lo ripone esattamente dov'era, ovvero nella tasca del pantalone che porta.
«Ma senti da che pulpito..» insieme scoppiamo a ridere, constatando che anche le studentesse modello di una delle facoltà di medicina più rinomate del Regno Unito hanno dei vizi alquanto discutibili.

«...Cretina.»

*

I rintocchi del campanello spezzano la quiete che era calata nel mio appartamento e dopo aver raggiunto l'uscio principale ed averlo spalancato trovo i nostri amici che affollano il pianerottolo, entusiasti come sempre d'essere qui e dopo aver sorriso l'incoraggio ad entrare.

«Dai, venite.. bestie.» mi scosto dalla porta e Bonnie li saluta regalando ad ognuno di loro un caldo abbraccio, diversamente da me, che li ossequio semplicemente con un veloce cenno del capo.
«Niente abbraccio per il tuo Oliver preferito, biondina?» il mio amico mi lascia un buffetto sulla guancia subito prima di roteare gli occhi al cielo, alla mia risposta negativa.

«Non credo proprio..» divertita li roteo a mia volta, mentre lui mi stringe in un abbraccio spaccaossa.
«Siamo acide, per fortuna che ho questa.. — estrae poi dalla tasca un sacchetto, il quale contiene della profumata erba e me lo sventola davanti agli occhi. — ..così diventi più dolce.»

La differenza d'altezza tra noi è così evidente che sono costretta a sollevare il capo per poterlo guardare negli occhi.
«Esagerato.. e comunque di là hai la tua pizza preferita che ti aspetta, poi non dirmi che non ti voglio bene..»

«Grande, biondina!» esclama felice e sparisce nei meandri della cucina, mentre tutti gli altri prendono posto in salotto. William è già steso sulla seduta del divano che armeggia con delle cartine accompagnate dai dai filtri in cartone, mentre Ethan calpesta il mio prezioso tappeto indiano, tanto che lo canzono come sempre.

«Con tutto lo spazio che c'è, proprio sul mio dannato tappeto devi metterti, con le scarpe!» E lui, in tutta risposta, sbuffa.
«Sei sempre così noiosa.. è pure brutto.» senza farmelo ripetere un'altra volta si sposta poi dal pezzo di stoffa alla quale sono affezionata, ghignando allegramente.

«Non osare, è stupendo!»
«Ma la smettete, voi due?!»
Bonnie esasperata ci rimprovera e dopo aver guardato di sfuggita il nostro amico ci lasciamo tutti andare in una fragorosa risata.
Perché dopo quattro anni la nostra amicizia è diventata tanto profonda che li posso definire uno ad uno dei pezzi di cuore e l'affetto che ci lega è così importante che non potrei più immaginare la mia esistenza senza di loro al mio fianco, accettandone tutti i pregi, ma soprattutto i difetti.

ThunderWhere stories live. Discover now