Capitolo 31

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FORESTA DI ALV ADASTAER, sera.

I nuovi soldati erano appena giunti dalla zona rossa più vicina. La zona rossa, o la base più prossima , così chiamata perché pericolosamente vicina ai vampiri di Alv Adastaer.
Un ragazzo giovane si fece avanti mentre i compagni caricavano armi varie, tra cui alcuni strani fucili, carichi di una strana polvere argentata.

-"dove si trovano di preciso?" - chiese il giovane a Zet.

Il rumore delle armi che venivano ricaricate riempì la foresta.

-"in una Coven della zona, supponiamo. Hai portato le mappe?"

-"si, signore"

Il giovane aprì una sacca di pelle che aveva portato con sé, tirandone fuori una grossa mappa, che stese sull'erba.
Lui e Zet, assieme a Petra e Halter, si inginocchiarono osservando la mappa. Se c'era una cosa che Zet amava del suo lavoro era l'essere preparati,e lavorare per i Cacciatori gli dava informazioni che ad altri non erano concesse.
Quello che nessuno sapeva era che i Cacciatori avevano molte più informazioni sugli abitanti della "zona di là" , come la chiamavano tra di loro per distinguerla dal mondo degli umani, di quelle che in realtà gli altri ritenevano.
Sapevano dove si trovavano tutti i vampiri del mondo con mappe costantemente aggiornate con la magia, e le streghe e gli spiriti non erano un'eccezione.
Era per questo che erano efficaci, rapidi, veloci, e non sbagliavano mai una missione. Non partivano mai allo sbaraglio, senza un obbiettivo preciso e senza sapere come sarebbe stato l'esito.
Si muovevano solo quando erano certi di portare a termine le missioni, altrimenti era meglio non fare ritorno alla base.

Ma quello non era il caso. Da quando erano giunti nella zona di Alv Adastaer si erano già persi un vampiro Imperiale, ed ora l' ibrido era rifugiato in una Coven.

-"vi sono stati spostamenti recenti nelle Coven della zona?" - chiese Petra al giovane che aveva portato le mappe.

-"la maggior parte delle Coven non si sono mosse dalla loro posizione fissa, ad eccezione" - puntó il dito sulla mappa - "di questa. Le loro barriere si sono aperte più volte di recente"

-"date" - richiese ordinando Halter.

Il giovane Cacciatore gli porse un taccuino con delle date annodate. Halter le lesse rapidamente, per poi passare il taccuino a Zet.

-"quella in fondo coincide con la fuga dalla casa di Mirhist" - gli disse.

-"ci muoviamo solo con questo dato?" - chiese il giovane, alzandosi, caricando con un click che rimbombó nella foresta, la sua arma.

Anche gli altri si alzarono.

-"diamo la caccia ad un ibrido, va preso."

-"che genere?" - chiese un soldato avvicinandosi. Un umano.

Non ve ne erano molti al giorno d'oggi a conoscenza di quella parte di mondo, se non un élite speciale scelta dai grandi capi dei vari eserciti di ogni paese. E se erano scelti, di solito era perché accettavano di sparire dalla società per servire organizzazioni come la loro, che per il resto del mondo non esistevano,abbandonando tutto, famiglia compresa.

-"mezza strega e mezza vampira. Non sa usare la magia né i suoi poteri. Va presa ora"

-"con queste non ci può scappare"

Un soldato si gettó in spalla quello che sembrava un bazooka in miniatura, sporco sul manico di un liquido rosso. Halter sorrise alla vista, gli piaceva quando si andava giù con l'armamento pesante.

-"ricordate, affronteremo streghe bianche, perciò in teoria non dovrebbero opporsi perché uccidere non rientra nella loro natura. Ma stavolta potrebbe essere diverso visto che difendono una delle loro consorelle. L'obbiettivo è neutralizzare le streghe appena le vedete, non dategli tempo di contrattaccare o difendersi. "- spiegò Zet guardandoli negli occhi uno ad uno -" Voglio un lavoro pulito. Entriamo, le neutralizziamo, prendiamo l'ibrido e ce ne andiamo;il meno numero di feriti possibili e zero morti sarebbe gradito "

-" abbiamo un'ottima alleanza con le streghe Bianche della Corte Seelie, cerchiamo di non rovinare tutto per un errore "- specificó Petra.

I soldati risposero all' unísono con un tono militare di assenso, mettendosi in formazione.

Zet si voltó verso Petra.

-" portaci dove hai trovato la barriera. Voi, pronti a tirarla giù "

E si avviarono. Dovevano essere veloci, ed agire con la notte fonda.


COVEN

Sospirai pesantemente, passandomi una mano sul collo. Spontaneamente guardai la luna comparire nel cielo; lentamente sarebbe salita sempre più in alto, fino a che a notte fonda non si sarebbe trovata nel punto più alto.
Anche quella notte, mi aspettava quel compito. Era l'ultima sera a disposizione, se avessi fallito di nuovo, potevo tranquillamente dire addio a tutto il resto. Questo viaggio mi continuava a dare più quesiti che risposte, tanto per cambiare, ma almeno stavolta forse avevo avuto l'idea giusta.

Mi misi seduta sulle scale davanti alla casa, guardando passare alcune consorelle, che mi salutarono con un cenno della testa ed un sorriso.
Contraccambiai.
Erano state davvero gentili fino ad ora, e sapevo dentro di me che sarebbe stato difficile ripagare il debito che avevo verso di loro. Mi avevano accolta, mi insegnavano o rispiegavano ogni giorno cose sulla magia che da quando mi ero trasformata avevo dimenticato, senza mai mostrare frustrazione o rabbia.
Ogni notte le più grandi si privavano di ore di sonno per aiutarmi, e quella sera sarebbe stata l'ultima.

Quando avevo letto all'inizio del mio viaggio in questo mondo delle consorelle, pensavo si trattasse solo di un termine generico, usato per indicare la provenienza o l'appartenenza alla stessa Coven. Quanto mi ero sbagliata.
Qui davvero erano tutte sorelle, se non di sangue, di spirito.
Potevano ognuna di loro avere desideri diversi, obbiettivi che nella vita le avrebbero allontanate, ma restavano in qualche modo comunque unite, pronte a darsi una mano, se ve ne fosse stato bisogno.
Era come una tribù indigena, i cui membri erano uniti dagli stessi rituali e dalle stesse credenze ; era una cosa che ti restava nel sangue, anche a chilometri di distanza.

Ero grata a questa famiglia.

In lontananza vidi Kelpie avvicinarsi, con la sua solita leggerezza, un passo elegante dopo l'altro, i capelli mossi che si muovevano ad ogni passo come se fossero ancora immersi nell'acqua, luogo dal quale proveniva . Ogni volta mi chiedevo cosa avessi fatto di buono in una vita precedente per meritarmi un'amicizia, ed ora amore di qualcuno come lui.

Forse un miracolo?!

Risi tra me e me.

-"cosa c'è di divertente?" - mi chiese lui perplesso, sedendosi accanto a me, allungando le gambe avanti, per poi stirarsi con le braccia verso l'alto.

-"nulla. Pensieri idioti"

-"è un buon segno allora, stai tornando in te" - rise lui

Lo guardai accigliata.

-"quando ti ho conosciuta eri una bella peperina, avevi sempre la tua da dire, e la meraviglia negli occhi. Il sorriso sempre stampato sulle labbra. Ultimamente invece, era come se fossi avvolta da una nube nera, pesante."

-"... Una nube..." - ripetei , sovrappensiero, guardando l'erba che cresceva tra una pietra e l'altra.

Sentii lo sguardo di Kelpie su di me.

-" eri come ferma nel tempo. Immobile. "

Le sue parole mi colpirono. Mi ero davvero isolata così tanto? Avevo davvero perso la cognizione del tempo a quel modo, dando quindi quell'impressione? Cosa era cambiato esattamente da quei momenti ad ora?!
Certo sorridere mi era mancato.
Che si trattasse solo di una questione di testa?!
Che fosse tutto nella mia mente?!

Mia nonna a passo deciso arrivò da noi, lo sguardo severo, gli occhi rigidi e il viso tirato.

-"stanotte è l'ultima" - mi disse, la voce leggermente roca.

-"lo so"

Mi guardó, severa, anche se riuscivo a scorgere comunque l'affetto dietro quegli occhi. Dietro di lei, ad una certa distanza, vidi Milla sorridermi.

-"andiamo" - e si voltó, andando verso i campi.

Sospirai, riportando l'attenzione alla luna.
L'ultima notte, l'ultimo tentativo. Cosa sarebbe successo?
E mi alzai assieme a Kelpie, avviandomi verso il punto designato.

The Coven - Born Witch (Nata Strega) Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz