Capitolo 16

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1- Vi sono occasioni nella vita in cui ci si può ancora sorprendere dei miracoli, nonostante ciò che può accadere ogni giorno

2- La meraviglia è la salvezza del mondo.

Questo pensavo, mentre tornavo con Kelpie alla Coven. Quello era stato un miracolo, un evento inaspettato, una gioia che non credevo di poter più provare. Avevo fatto una magia. Inconsapevole, ma l'avevo fatta. Come era stato possibile? Non me ne capacitavo. Ripensavo e ripensavo all'avvenimento, mentre scansavo la neve a fatica camminando.
Kelpie mi teneva un braccio sulle spalle, cercando di scaldarmi.
Quanto ero stata nella neve al freddo? Non ero sicura nemmeno di quello.

Guardai Kelpie non sapendo come esprimere a parole la mia graditudine per essere ancora una volta lì con me. Avrei voluto dirgli così tante cose, ma il momento giusto per parlargli sembrava non arrivare mai.
Da quando avevo realizzato alcune cose e messo chiarezza nei miei pensieri, era diventato difficile non prestare esageratamente attenzione alle sue cure, ai suoi modi di fare, alle sue carezze delicate anche in quel momento, in cui non diceva niente ma le sue azioni dicevano tutto.

Abbassai nuovamente lo sguardo, timorosa di essere beccata in flagrante mentre mi perdevo ad osservarlo. Uno sconosciuto ma familiare accogliente calore si allargò nel mio petto, e seppi allora di non poter più mentire a me stessa.
Per la prima volta da quando mi ero risvegliata, mi sentivo nuovamente viva.
Viva come forse non lo ero mai stata. Era qualcosa di totalmente nuovo, di diverso. Quando avevo bevuto sangue era stata la prima volta in cui avevo sentito la vita stessa fluire dentro di me, ma quella sensazione era ora diversa. Non avevo bisogno di dissetarmi per percepire i cambiamenti nell'energia attorno a me... Attorno a noi.
Complice forse quel piccolo miracolo, quella giornata buia e fredda invernale a me sembrava ricolma di sole e calore.

-"va meglio? " - mi chiese Kelpie, strofinando con forza le mani sulle mie braccia mentre continuavamo a camminare per la foresta.

-"si, grazie" -

Non aggiunsi altro. Era come avere un piccolo nodo alla gola stracolmo di cose non dette. Mi morsi l'interno della guancia nervosamente. Fino a poco tempo prima nemmeno facevo caso alla sua presenza, tanto era diventata familiare, ed ora bastava questo per farmi agitare?

Avanti Adéle, datti un contegno

Mi dissi, cercando di pensare a cosa dire.
Ma come cominciare?

-"Kelpie, io-" - sussurrai

-"- guarda, la neve"

Parlammo assieme, inconsciamente interrompendoci a vicenda. Alzai lo sguardo al cielo, dove anche lui aveva incastonato i suoi stupendi occhi verdi. Il cielo completamente bianco cominciò a far cadere lento i primi fiocchi che delicati come batuffoli di cotone scendevano con piccole giravolte su sé stessi verso terra, per poi posarsi sui rami degli alberi e sul suolo, ricoprendo nuovamente tutto col loro candore.

Sospirai, sorridendo guardando il cielo. Avevo scelto il momento sbagliato dopotutto.

Forse un'altra volta, forse.

-"è bellissima" - dissi, ammirandola.

-"già, bellissima" - rispose Kelpie, in un sussurro.

Sentii il suo sguardo addosso, e provai con tutta me stessa a non voltarmi,imbarazzata.

-"dove vivevo io non nevicava mai...credo che sia la prima volta che vedo veramente la neve"

Quei piccoli fiocchi attiravano totalmente la mia attenzione, quasi ipnotici, mentre riflettevo sul mio passato e sul lungo viaggio fatto fino a lì.

-"Adéle, io... Senti.."

-"si?" - chiesi, guardandolo.

I nostri respiri si alzarono come nuvole bianche di fronte a noi, mentre attendevo con ansia le sue parole.
Lo vidi aprir bocca per parlare, ma un rumore improvviso ci interruppe spaventando i pochi uccelli invernali che riposavano sugli alberi e i quali volarono via , quasi spaventandomi.

Improvvisamente l'aria attorno a noi divenne cupa, pesante, gelida più di prima.
Le mani di Kelpie si strinsero con forza sulle mie braccia, spingendomi verso di lui.
Entrambi ci guardammo di sottecchi, senza voltarci verso quella direzione.

-"lo hai sentito?" - chiesi in un sussurro flebile.

-"si. Qualcosa è vicino. Andiamo"

Silenziosi, ci avviammo nuovamente verso la Coven, provando a prestare attenzione agli altri rumori della foresta.

Qualcuno, o qualcosa, ci stava seguendo.

Io e Kelpie ci guardammo nuovamente,quasi quegli sguardi potessero nascondere infiniti dialoghi.
Cosa dovevamo fare? Continuare a procedere come se nulla fosse oppure voltarci?
Chi poteva averci seguito fin lì?! Una strega della Coven si sarebbe mostrata senza problemi, nascondersi non aveva senso.

Con mio grande sollievo, giungemmo presto alla Coven, ed attraversammo i campi coperti di neve rapidamente per tornare a casa lasciandoci alle spalle il bosco.
Giunti lì, chiudemmo la porta a chiave dietro di noi.

Restai immobile in silenzio tra quelle quattro mura assieme a Kelpie , sentendo i nostri cuori battere rapidi nel petto per l'adrenalina. Silenziosamente, Kelpie si avviò verso la cappa per accendere il fuoco.

-"cosa sarà stato?" - chiesi, osservando la foresta da una finestra.

La sensazione di essere seguiti ed osservati era svanita, ma non riuscivo a scrollarmela di dosso.

-"non lo so. Di sicuro però non era un animale" - ammise Kelpie, gettando un altro ciocco di legna per ravvivare la fiamma.

-"non mi piace" - ammisi

-"qui siamo al sicuro Adéle. Nessuno oserebbe entrare nella Coven, sarebbe come dichiarare guerra alle streghe. Nessuno è tanto stupido" - spiegò, quasi con calma.

-"certo. Però qualcuno ci ha comunque seguiti là dentro" - mi voltai, per osservarlo - "che ci abbiano trovati?"

Chiesi, pensando già di dover tornare alla villa.

Osservai gli occhi di Kelpie quasi lampeggiare, per poi tornare calmi e quieti come sempre.

-"nessuno sa che siamo qui... Ma è anche vero che è stata una mossa prevedibile la nostra"

-"non può essere un caso Kelpie" - dissi, torturandomi le mani.

Oramai avevo imparato come funzionava quel mondo, sulla mia pelle, perciò avevo appreso bene la lezione: primo, mai lasciare nulla al caso. Secondo, non esistono coincidenze.

-"vado in quel bosco da oltre una settimana se non di più, e mai nessuno mi ha seguita. La prima volta che riesco a fare una minuscola magia improvvisamente compare qualcuno e ci segue senza nemmeno preoccuparsi di fare attenzione?"

Chiesi, abbassando la voce.

Il silenzio che ne seguì pesó sulle mie spalle quasi stessi portando un pesante fardello.

-" ti hanno osservata"- dedusse lui guardandomi severo negli occhi.

-"questo può essere un grosso problema Kelpie" - dissi, sgranando gli occhi spaventata per le conseguenze.

-"qui nessuno può toccarti" - ripeté lui, quasi tentasse di tranquillizzare sé stesso più che me, quasi volesse convincersene.

-"e credi che questo importi dopo quello che hanno visto? Kelpie se mi hanno davvero osservata, hanno appena visto un vampiro usare la magia...qualcosa che non dovrebbe essere possibile."

-"sempre ammesso che ti abbiano vista"

-"certo, ma è un dubbio che non mi sento di ignorare. La domanda è chi mi ha vista e, se lo ha fatto, cosa intende fare con quell'informazione"

Fu in quel momento che capimmo entrambi che quel posto forse, non era più sicuro come prima. 

The Coven - Born Witch (Nata Strega) Where stories live. Discover now