Capitoli finali: Parte 4. Luce e Tenebra

25 5 0
                                    

Persi di vista ogni ragione.
Persi tutto.
La rabbia, la follia omicida...la tristezza.
Kelpie non c'era più, i nostri guerrieri stavano morendo, coraggiosamente, ma stavano morendo. Come erano morti tanti di coloro che erano rimasti coinvolti in questa vicenda.
Papà
Il mio pensiero con una stretta al cuore, più leggera di quanto mi aspettassi, voló a lui.
Alla nostra vita senza di lui. Oramai era una semplice presa di coscienza la sua mancanza.

Namel sparí, diventando un tutt'uno col vento.
Percepii il suo potere allontanarsi da me, alla ricerca del nemico comune. Lontano, ma pur sempre percettibile.
Una consapevolezza soltanto mi martellava le tempie: non potevo batterlo così. Chiunque fosse l'impostore, e se avevo ragione sapevo bene chi era, non ero abbastanza forte per batterlo.
Non cosí, almeno.
Ripensai a tutte le ore spese in mare, ad allenarmi. Ripensai al vampirismo, alla magia...e alla mia vita umana.
Tutto sembrava adesso cosí lontano ai miei occhi. Suppongo sia vero quando ti dicono che ti scorre la vita davanti ad un certo punto, quando é vicina la consapevolezza della fine.
E pensare che un tempo non ero stata grata di quello che avevo avuto. Che sciocca. Sorrisi tra me e me.

Tra le mie mani, con uno schiocco di dita, sentii il potere scorrere. Una nube nera si alzò tra le mie dita, i canini si allungarono, i miei occhi bruciarono. Avevo accettato il mio destino.
Combattere da umana e strega, e perdere... o combattere da immortale e perire tentando.
Aveva ragione la strega nera, ero più simile a lei di quello che volevo ammettere.
Con un sospiro, lasciai che l'oscurità mi avvolgesse. Era una sensazione... strana. Fino a quel momento avevo combattuto così tanto dentro di me per mantenere l'equilibrio tra le forze.
L'equilibrio tra luce e tenebra, tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Facevo parte della Coven, ma anche della corte Unseelie.
Mi identificavo come strega bianca, come tante altre cose...

Ma forse ero dentro più nera di quello che avrei mai voluto ammettere a voce alta.

Ero una donna a metà, una strega a metà, un'umana a metà, un vampiro sporco di umanità.
E avrei fatto di questa debolezza la mia forza.
Avvertii Namel che lo stavo seguendo, mentre scansavo rapida tutti gli scontri attorno a me.
Lo avrei trovato... lo avremmo trovato.
E posto fine a questa storia per sempre.
In un modo o nell'altro.

———————-

Percepivo l'odore di Namel, il suo potere. Non era distante.
Corsi verso il fitto della foresta dall'altra parte dei combattimenti. Se qualcuno stava notando la mia corsa, non stava facendo niente per fermarmi. Avrebbero anche solo dovuto provarci.
Ti sto per raggiungere
Pensai.

Nel momento esatto in cui entrai tra la vegetazione, la battaglia parve scomparire. Mentre correvo, i suoni nelle mie orecchie diventavano sempre più cupi, bassi. Le piante mi tagliavano il viso e le braccia nella mia corsa, mentre davanti ai miei occhi tutto parve sfrecciare veloce.
Un fischio acuto riverberó nell'aria.
Un'esplosione non troppo distante alla mia destra, più avanti.
Odore di sangue nell'aria.
Scattai, gli occhi brucianti. Non avevo bisogno di guardarmi allo specchio per sapere che erano diventati del loro oramai classico rosso.

Nel momento in cui li raggiunsi, trovai esattamente chi mi aspettavo. Il Re.
Dal mento gli colava copioso del sangue, mentre con una mano lanciava lontano il cadavere di un Cacciatore. A giudicare dal corpo martoriato del povero ragazzo, doveva essersi divertito a torturarlo prima di ucciderlo.
Quando mi vide mi sorrise, i denti sporchi di rosso, e dietro di lui, a qualche metro di distanza, comparve Namel.

-Sapevo che sareste venuti-
Non lo degnammo di una risposta.
Con le mani si sistemò il vestito, come se quello avesse più importanza dei cadaveri che si era lasciato dietro.
Sospirò.
-Dunque, quando cominciamo?-

Io e Namel ci acquattammo, pronti all'attacco.

The Coven - Born Witch (Nata Strega) Where stories live. Discover now