Capitolo 13- Sei Troppo Importante

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Dopo la lunga conversazione con la nonna e Milla, su consiglio anche di altre, tornai nella mia stanza a riposare. Gli eventi delle ultime ore tornarono pesanti tutti sulle spalle come macigni, facendomi sentire  stanca e viva allo stesso tempo.
L'unico ricordo che non sapevo come interpretare... Era quello che mi spaventava di più.
Quasi.. Potevo ancora sentirlo...
Nel silenzio di quella stanza, da sola, al buio, solo con il camino a farmi compagnia mentre me ne stavo seduta sul letto a pensare, quasi potevo ancora percepirlo, caldo.

Un forte bruciore arido alla gola mi spinse a deglutire con forza mentre con la mano mi massaggiai la pelle.  Mi lasciai cadere scivolando lungo il bordo del letto a terra, portando con me una parte delle lenzuola, che usai per schermarmi il viso contro le fiamme calde, quasi potessero bruciarmi a seconda dei pensieri che avevo.
Come avevo fatto a cedere così? La mia volontà era davvero così poco forte?
Ancora una volta mi ero lasciata trascinare dagli eventi.
Da quanto tempo andava avanti così oramai?

Più passavo la mia vita in questo mondo, lontana dagli uomini, più succedevano cose che non comprendevo,che non potevo controllare.
Quasi tutti erano preda di una bestialità inumana, guidati dalle proprie pulsioni e dalle proprie ambizioni personali.
Attorno a me sempre più spesso si annidavano tele di ragno, non solo dei nemici, ma anche degli amici, della famiglia... Ed io ero intrappolata in ognuna di esse, saltando da una all'altra nel vano tentativo di scappare.
Scappare dove, poi?

Poteva davvero un vampiro vivere nel mondo degli umani senza farsi scoprire? Da quello che avevo capito dai pochi incontri col Consiglio, no. Avrei sempre avuto qualcuno alle calcagna ad osservarmi, a controllarmi. Un minimo errore, e mi avrebbero uccisa. Una finta libertà in un mondo che oramai non mi apparteneva più.

Una forte fitta di dolore alla gola mi spinse a tossire con forza, trattenendo il fiato allo stesso tempo. Sentii i miei occhi cambiare sotto la pressione di quel dolore, rossi, accesi, brucianti. La stessa sensazione che avevo provato nel bere il sangue di Namel.
Mai avevo provato una tale secchezza.. Una tale aridità. Non avevo mai sentito quella necessità così bruciante prima d'ora.
Che aver bevuto il sangue di Namel avesse risvegliato finalmente la bestia che si annidava  dentro di me?

Un'altra fitta mi spinse al suolo, e contorcendomi ne avvertii una seconda... Una terza. Nessuna posizione sembrava darmi pace.

È solo una crisi, devo resistere.

Posso farcela

Pensai.

Avevo resistito fino a quel giorno, potevo ancora farlo se mi distraevo abbastanza a lungo.
Mai come in quel momento fui felice di esser da sola nella stanza, mentre tutti erano ancora fuori a ballare e cantare.
Una stilettata alla bocca dello stomaco mi costrinse a girarmi sul fianco, mentre le lacrime uscivano dai miei occhi brucianti.
Guardai le fiamme, cercando di distrarmi.
Osservai i loro colori, le loro movenze dentro la cappa mentre si alzavano verso l'alto, alcune più paffute, altre più lunghe e longilinee.
Cercai di respirare dal naso, tentando di sentire l'aria fredda entrare nel mio corpo e calmare tutto quel bruciante desiderio.

-"Adéle"

No

Kelpie mi chiamò dall'altra parte della porta. Il panico si impossessó di me. Non doveva entrare adesso.

-"Adéle, posso entrare?"

-"no" - riuscii a dire, con voce gracchiante - "ho bisogno di dormire"

Dovetti prendere aria subito dopo, mentre la gola bruciante quasi mi impediva di respirare.

Ti prego non entrare

Non volevo fargli del male. Non volevo.

-"ok" - lo sentii dire, dopo alcuni attimi di silenzio - "se hai bisogno di qualcosa sono fuori"

The Coven - Born Witch (Nata Strega) Where stories live. Discover now