Capitolo 18 - Quegli Occhi Maledetti

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-"fammi capire bene signorina, tu hai fatto una magia e non ci hai avvisate?"

Eccoci, lo sapevo. Il classico tono da "se solo potessi ti tirerei dietro una sedia ma non lo faccio perché amo gridare", tipico di mia nonna.

-"non è stata una gran magia, un fiore è... Fiorito?"

-"in realtà è comparso dal nulla"

Mi voltai verso Kelpie con sguardo accusatorio. Se quello era il suo modo di darmi una mano.. Beh, non era poi così di aiuto.

-"Adéle non fraintendere, siamo solo contente per te. Calmiamoci tutti dai" - propose Milla, mettendomi un braccio sulla spalla come per sostenermi moralmente in quello scontro tra titani con mia nonna, e lanciandole uno sguardo pieno di preghiere.
Mia nonna non sembrava voler cedere ad alcun costo, continuando a guardarmi in cagnesco.
Se solo li sguardi potessero ferire...

-"Amelia" - la rimproverò Milla

Mia nonna si limitò ad alzare le braccia al cielo esasperata, sospirando pesantemente.

-"mi manderai al manicomio ragazzina"

E si mise a sedere, spostando in malo modo una sedia e tenendosi al suo bastone, limitandosi a scuotere la testa.
Non aveva ammesso la sconfitta, ma per lo meno aveva smesso di urlare, poteva considerarsi una piccola vittoria. Potevo accontentarmi.

-"siediti anche tu Adéle"

Milla mi fece spazio spostando una sedia, ed io non me lo feci ripetere due volte.

-"per favore, dicci di nuovo cosa è successo e non dimenticare nemmeno un dettaglio"

Kelpie se ne stava appoggiato alla finestra guardando verso il bosco. Sentendo il mio sguardo puntato su di lui, si voltò accennando un sorriso. Era tutto l'incoraggiamento di cui avevo bisogno.
Spiegai nuovamente cosa era accaduto, anche se non sapevo bene a cosa fosse stata dovuta quella magia inaspettata, quel miracolo invernale.
Dovetti ammettere a malincuore anche la parte peggiore di quel racconto: la sete.
A fine storia, mi passai le mani tra i capelli, agitata, nervosa. Avevo sudato freddo, ero stanca. Ammettere che qualcosa non andava con il mio corpo era stata la parte più difficile del racconto.
La mano di Kelpie si posò sulla mia spalla, stringendo delicatamente. Non disse nulla, non ce ne era bisogno.

-"credo sia una questione di equilibrio tra forze Amelia, tu cosa ne pensi?" - chiese Milla a mia nonna.

-"di sicuro l'aver risparmiato la vita a quell'animale ha a che fare con questa piccola magia. Non è da escludere. Bisogna verificare se si è trattato di un caso o se davvero la tua magia è in parte tornata"

-"come?" - chiesi, sollevando lo sguardo posando la mano sulla fronte. Mi sentivo accaldata, e non era la fiamma del camino a farmi quell'effetto. Ero stanca.

Milla parve rendersene conto  e fece un cenno con la testa a mia nonna per poi sorridermi allegra.

-"tranquilla, rifletteremo su come verificare questa cosa. Ma comunque" - si tirò su in piedi battendo con foga le mani - "è una bellissima notizia. Anzi, una splendida notizia! Voglio avvisare le altre streghe anziane della Coven, magari loro hanno le idee più chiare di noi, o magari hanno anche avuto a che fare con altre streghe che hanno perso la magia e poi ritrovata"

-"grazie" - sussurrai.

Milla uscì dalla casa prendendo il suo cappotto, che si avvolse attorno al corpo per pararsi dal freddo invernale. Mia nonna la seguì.

-"fatti un bagno e riposati" - mi dette un bacio sulla fronte, ed uscì.

Non appena se ne andarono mi alzai in piedi, sganciando lentamente i lacci di alcune vesti. Ero a pezzi. Tutta la preoccupazione ed il nervoso di quel periodo mi erano cadute addosso in qualche secondo, ed ora come non mai avevo bisogno davvero di riposarmi.

The Coven - Born Witch (Nata Strega) Where stories live. Discover now