30. Un risveglio strano

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Arrivammo a casa. Per tutta la sera Alex mi ignorò e io feci bene attenzione a non incrociare la sua stessa strada per evitare di far scoppiare la sua rabbia. Decisi quindi di andare a letto presto, in quanto la giornata era stata sia produttiva che stancante, e mi addormentai rapidamente.

Nella notte, però, si susseguirono sogni tormentati e agitati. 

Al mattino faccio molta fatica a svegliarmi, mi sento debole e stordita, ho un gusto amaro in bocca e le mie palpebre sono pesanti come piombo. Quando finalmente riesco a racimolare un briciolo di forze per muovermi sento una voce alla mia sinistra che mi chiama, mentre ho la sensazione che qualcosa mi stia toccando il braccio.

-Marine? Marine, mi senti? Sono Alex- Alex? Perchè ha la voce così preoccupata? E perchè non riesco ancora a muovermi?

-Dalle tempo..- dice una voce femminile, che proviene dalla mia destra. Alla fine, riesco ad aprire gli occhi e la prima cosa di cui mi accorgo è il numero di gente che circonda il mio letto e che mi fissa.

-Marine.. come stai?- mi chiede Alex, parandosi davanti alla mia visuale e accarezzandomi la testa.

-B..bene..- rispondo con fatica. Pian piano sento le forze che tornano. -Cosa succede?- gli chiedo. Lui rimane un attimo senza parole, per poi guardare la figura alla mia destra, che risponde al suo posto.

-Hai dormito per 3 giorni.- dice Tuuli seria.

-Tre giorni..?- ripeto sconvolta, mentre lentamente mi metto a sedere. 

-Sono venuta a svegliarti al mattino e avevi la febbre alta. Cosa che è impossibile per la nostra razza. Quindi abbiamo subito chiamato tua zia perchè non sapevamo cosa stesse succedendo- spiega Sasha, appoggiata allo stipite della porta, accanto al gemello.

-A quanto pare ti hanno scombussolato con il loro allenamento..- dice Tuuli lanciando uno sguardo tagliente ad Alex. -Ma di questo possiamo parlarne più tardi. Per ora datele da mangiare e il Craxic. Da domani inizierai ad allenarti con Ethan.- dice infine, tornando a guardarmi.

-Con chi?- chiedo.

-Con me. Piacere di conoscerti Marine.- risponde il ragazzo biondo che non avevo notato fino ad ora.

-Mi sembri familiare..- gli rispondo.

-Ci siamo scontrati all'hotel.- risponde lui sorridendo. 

-Non erano questi i patti, dovevi allenarla te e soprattutto non rivelare la sua esistenza a nessuno- dice duramente Alex.

-Ascoltami bene ragazzino- dice mia zia alterata -sono una donna molto impegnata sia nel nostro mondo che in quello dei Peyi, e non posso certo interrompere il mio lavoro per questo. Soprattutto perchè attirerebbe l'attenzione, non credi?- dice lei lasciandogli il tempo di ragionare -In più Ethan è uno tra i più forti Zenj dell'aria della sua generazione quindi saprebbe aiutare Marine a gestire il suo potere meglio di me. Per cui o questo o niente capito?- conclude risoluta guardando prima Alex e poi me.

Dopo qualche minuto di silenzio carico di tensione, alla fine tutti approvano. Finita la discussione, i gemelli se ne vanno, seguiti dal ragazzo biondo, mentre Tuuli, prima di andarsene, mi dice: -Prenditi cura del tuo corpo. E' il contenitore dei tuoi poteri, quindi, se lo indebolisci, l'equilibrio già precario che stai mantenendo si spezzerà.. e ciò comporterà pericoli a tutti noi, te in primis.-  

Dopo il rimprovero velato mi ritrovo da sola in stanza con Alex. Mi sembra così strano che siano passati già tre giorni dalla sua sfuriata all'hotel, soprattutto vedendo sul suo viso solo preoccupazione e qualcos'altro. 

-Mi dispiace..- dice rompendo il silenzio creatosi.

-Perchè ti stai scusando? Dovrei farlo io.. Per la mia incoscienza- rispondo io.

-E io mi sto scusando per la mia testardaggine- dice lui con un accenno di sorriso -Continuo a dimenticarmi che tutta questa situazione ti è caduta sulla testa da poco, e, nonostante tutto, lo stai elaborando e affrontando in modo egregio. Ed è normale che tu voglia risposte a domande che ti sarai fatta da tutta la vita. E io, invece che ascoltarti, ti chiedo di essere oggettiva quando è ovvio che tu non possa esserlo. Alla fine si tratta della tua famiglia..- dice triste e in colpa, distogliendo lo sguardo.

-Voi siete la mia famiglia.- dico io d'impeto afferrandogli la mano per farlo tornare a guardarmi. -Per tutta la mia vita ho cercato persone che mi volessero bene e che si prendessero cura di me, indipendentemente dal legame di sangue. E ho trovato voi tre, anzi voi avete trovato me- dico stringendogli la mano, che lui continua a fissare. -Ed è solo grazie a voi che sto affrontando tutto ciò senza perdere la testa.- dico sorridendogli. Lui mi sorride di rimando e mi accarezza la testa, proprio come se fossi una bimba piccola.

Proprio in quel momento entra Ethan con un vassoio dicendo: -Il pranzo è servito-, interrompendo così quel momento di tenerezza.

Alex imbarazzato si sposta verso la porta e dopo aver guardato in modo sospettoso il biondo si gira verso di me e, prima di andarsene, dice: -Se hai bisogno chiama-, mentre il nuovo arrivato prende il suo posto accanto al letto, mettendomi il vassoio in grembo. 

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⏰ Last updated: Nov 24, 2020 ⏰

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La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now