7. Mito o storia?

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-La nostra razza?- chiedo confusa
-Si noi non siamo umani. Siamo Zanj, delle creature che traggono potere dagli elementi.- 

Okay.. devo essermi sbagliata su questo ragazzo. Prima lo trovavo solo un po' strano, ma adesso sono sicura che sia proprio pazzo! Deve aver capito la mia reticenza perchè, con un tono che usano le maestre ai bimbi dell'asilo, mi dice con calma:

-Vedi, il mondo in cui viviamo è stato creato dall'unione di 4 creature che incanalavano la vera essenza dei 4 elementi. Costoro sono gli Arkanj. Dopo la creazione della Terra ognuno di loro manipolò il proprio elemento al fine di forgiare una figura simile di potere che li potessero servire e vivere nel mondo da loro creato...- detto questo si interrompe per vedere se continuo a seguire il suo ragionamento. Io, benchè mi senta circondata da persone che potrebbero tirarmi addosso un piatto per quanto mi indica la loro sanità mentale, accenno un si con la testa e continuo la frase:
-Immagino che queste figure siano gli Zanj...- vedo l'assenso nel suo sguardo. Lui continua:
-Esatto.- risponde sorridendomi. -Vedi dopo un po' decisero di riprovare a riunire i loro poteri per vedere se fossero in grado di forgiare una creatura che potesse riunire tutti gli elementi, ma il tentativo fallì. Dovettero usare un quinto elemento sconosciuto che portò alla creazione dei Peyi, ovvero gli uomini, esseri che non contenevano alcun potere, ma che fossero in grado di vivere solo con l'unione dei 4 elementi utilizzati per la loro creazione. Così prima di sparire gli Arkanj diedero l'ordine alle loro creature di sorvegliare i Peyi. Ed è ciò che continuiamo a fare tutt'oggi.- Immagino che questa è la conclusione del suo racconto perchè si appoggia al tavolo con fare rilassato e mi guarda, aspettando una qualche reazione.. 

Beh cosa dire. Niente. Continuo a pensare che siano dei pazzi. Ma come si suol dire: bisogna assecondarli, quindi...

-E io cosa c'entro con tutto ciò?- dico alzando il sopracciglio e guardando i gemelli. La ragazza si sta guardando le unghie smaltate di nero mentre il tipo tenebroso sta con le braccia conserte dietro alla sedia della sorella, fissandomi con aria truce. Rivolgo di nuovo lo sguardo all'ultimo componente di quello strano trio, che adesso mi guarda con aria preoccupata.
-beh.. Diciamo che tu sei un caso particolare..- dice dopo un sospiro. Sto per replicare alla sua affermazione quando sento qualcosa di strano. Una sensazione di fremito inizia a correre lungo la mia pelle, riesco a sentire lo scorrere di ogni secondo al rallentatore. Qualcosa dentro di me mi dice di fare attenzione. È quella sensazione di dubbio che senti quando vedi un cane mettersi sull'attenti e ti fermi ad ascoltare ogni singolo rumore per cercare di comprendere cosa possa aver scaturito quel comportamento. Quei secondi in cui speri che possa essere solo la tua immaginazione che gioca un brutto scherzo, ma che in realtà si rivela essere il tuo istinto di sopravvivenza che ti avverte di un pericolo vero. Ecco questa è la sensazione che sento prima di ritrovarmi scaraventata contro il muro dietro di me.

La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now