18. Partenza

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Forse non era la persona migliore a cui chiedere di lui. In un attimo la sua espressione diventò più scura e compresi che vi era dietro molto di più di una semplice gelosia verso l'uomo che aveva rubato il cuore dell'amata. Mi sciolsi dall'abbraccio che ancora ci univa e aspettai la sua risposta.
-Con lui ho avuto trascorsi differenti.- disse infine distogliendo lo sguardo.
-Cosa è successo?- gli chiesi afferrandogli il braccio per attirare di nuovo i suoi occhi su di me.
-E' complicato.- disse infine sospirando. Non feci in tempo a persuaderlo perchè entrò dalla porta d'ingresso Alex.

-Ehi vedo che ti sei ripresa, come ti senti?- mi chiese avvicinandosi e mettendo la sua mano sulla mia fronte, manco avessi avuto la febbre. Nonostante ciò, per la sua estrema vicinanza o forse per l'imbarazzo ad aver incasinato le cose una volta ancora, sentii la temperatura del mio corpo salire e le guance ardere.

-Bene..- dissi soltanto abbassando lo sguardo. -Perdonatemi- dissi poi passando lo sguardo da Alex a Syrio. -Non volevo incasinare tutto- 

-Non preoccuparti- rispose quest'ultimo prima di alzarsi e lasciarmi sola con Alex. 

-Tranquilla, abbiamo imparato tutti una lezione da questa storia- disse lui.

-Quale? Non provocare una tempesta?- dissi buttandola sul ridere. Anche se non era così divertente come battuta fece lo stesso un accenno di sorriso prima di tornare serio.

-Beh è stato un passo avanti, hai sbloccato il tuo potere acqua.- Adesso che mi ci fa pensare è vero.. -E sei riuscita a combinarlo anche con il potere aria. E' fantastico! Ora che sappiamo cosa li scatena possiamo imparare a controllarli.- disse fiducioso. 

-Farò in modo di non deluderti- dissi piano. Per un secondo vidi nel suo sguardo qualcosa di indecifrabile, poi fece un sorriso tenero che mi riscaldò, e disse: -Non mi deluderesti mai- 

-Avete finito voi due?- ci interruppe una voce alle mie spalle. Era Simon che si trovava alla fine delle scale che portavano alle stanze superiori. Voltandomi vidi che mi stava fissando con un'espressione truce. Poi guardò il ragazzo vicino a me e gli disse: -Noi siamo pronti per andare-

-Andare?- ripetei come un pappagallo guardando Alex stranita.

-Si dobbiamo andarcene da qui. Per "l'incidente" dell'altro giorno di sicuro le persone che ti stanno cercando, le stesse che ci hanno attaccato al negozio, ti avranno percepito e saranno già vicini. Dobbiamo sbrigarci.- disse con aria seria. 

-Ma Syrio?- fu la prima cosa che chiesi. Lo avevo appena incontrato e avevo ancora così tante domande da fargli.

-Stai tranquilla, se la caverà- rispose Simon bruscamente. 

-E Sasha?- chiesi questa volta rivolgendomi direttamente al fratello.

-Si è già ripresa, aspettavamo solo te- disse sbuffando (se fosse stato il personaggio di un cartone animato sarebbe il toro che sbuffa dalle narici fumo nero). Non avendo altri fatti da contraddire mi arresi e andai in stanza a prepararmi. Saremmo partiti di nuovo, destinazione: ignota. Ancora..

La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now