24. Nomi

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-Quando?- gli chiedo.

-La prossima settimana. Avrà un incontro di lavoro in una città qua vicino. Così avrò anche il tempo di riacquistare le forze..- dice con aria stanca. Noto infatti che è spossato dopo la comunicazione telepatica con mio padre, oltre al fatto che ha solo un asciugamano avvolto intorno alla vita; però anziché fare la brava e rimandare le domande a un tempo e momento più opportuni la mia curiosità non demorde e chiedo: -Perché ha accettato di incontrarmi?-

Con uno sguardo sfuggente mi risponde: -In realtà non sa che sta per incontrare TE-

- E allora chi?- domando confusa.

-Tua madre- dice infine con un tono pieno di sensi di colpa.

-Cosa?! Perché le ha detto una cosa simile?-chiedo turbata.

-Perché lei non sa della tua esistenza e neanche della morte di tua madre. Skylon mi ha detto che era l'unico modo di convincerla, a quanto pare erano molto unite tra loro-

"Si, così unite che le ha voltato le spalle" risponde la mia vocina interna. Però tengo la lingua a freno, è inutile litigare a riguardo, ormai le cose sono già state decise. 

La settimana volò tra i pensieri su mia zia e gli allenamenti. Anche se abbiamo capito come si attiva il mio potere non riesco ancora a controllarlo appieno. Nel frattempo  ho visto anche gli altri allenarsi tra loro. Ovviamente i due gemelli facevano a turno contro Alex e iniziavo a comprendere e a percepire come il potere trasmigrasse da uno all'altro. Ma più di tutto sentivo il potere di Alex. Quando lo chiamava a sè, da qualsiasi fonte come rubinetti, stagni o dalle nuvole di pioggia, mi sentivo strana, quasi malinconica, percependo una mancanza. Quindi una sera a cena decisi di parlarne con gli altri.

-Deve essere il tuo potere dell'acqua che sente il richiamo. Appartenendo allo stesso Arkan, Vooko, siamo collegati da questa sensazione, è come un vincolo di appartenenza per poterci riconoscere.- mi risponde Alex. 

-E perchè fino a qualche giorno fa non lo sentivo?- chiedo dubbiosa.

-Probabilmente con gli allenamenti stai smuovendo anche questo potere e inizi a percepire maggiormente il legame. Quando ti verranno i marchi sentirai la presenza di tutti i zanj del tuo, anzi dei tuoi, Arkani quando sono nelle vicinanze.- spiega Simon.

-Significa che tu senti questo legame tra noi?- chiedo  colpita dalla cosa ad Alex.

-Si, dal momento stesso in cui ho messo piede in quel supermercato fino ad adesso- dice con una punta di imbarazzo, facendo arrossire anche me. 

-Wow che roba..- dico per sdrammatizzare il momento super imbarazzante, mentre mi concentro sul piatto di purea e pollo davanti a me.

- Ti ci abituerai..- mi risponde con un'alzata di spalle Simon, ignaro di quanto l'ultima frase di Alex mi abbia scombussolato.

-Che lavoro fa mia zia?- chiedo più come diversivo per togliermi da questa situazione.

-E'una senatrice nel mondo dei Peyi. Si fa chiamare Olivia Sullivan.- mi risponde Alex, contento di cambiare anche lui argomento.

Appena sento quel nome strabuzzo gli occhi. Non ci posso credere! 

-Olivia Sullivan?  La donna che in tv è sempre vestita con tailleur blu scuri, con portamento regale, quasi rigido ma contrastato dalla gentilezza dei suoi occhi grigio scuro e dai capelli bianchi cotonati, che nonostante tutto non gli danno più di 45 anni. La Olivia Sullivan che è un pezzo grosso nel mondo degli umani, che ha fatto molti accorgimenti per l'economia del paese, che è sostenitrice di campagne per la difesa dell'ambiente ed è una persona che qualsiasi ragazzina prenderebbe a modello??- chiedo tutto d'un fiato.

Alex fa un si con la testa, guardandomi come se fossi pazza. 

-Non ci credo che siamo imparentate.. colei che ritengo quasi un'eroina dei tempi moderni in realtà è la sorella che ha abbandonato mia madre nel momento del bisogno??- chiedo più a me stessa, mentre gli altri mi guardano straniti. Si vede che non si interessano granchè a cosa succede nel mondo umano o capirebbero la mia reazione. Questa donna è una celebrità! 

-Ma siete sicuri? Mia zia si chiama Tuuli, non Olivia- chiedo stupidamente, ancora sconvolta dalla notizia. 

-In realtà è normale per noi usare nel mondo dei peyi dei nomi più.. da peyi ecco..- risponde Alex cercando di spiegarmi l'ovvio.

-Ah.. quindi Alex, Simon e Sasha non sono i vostri veri nomi?-chiedo stupita per l'ennesima volta quella sera. Alla mia domanda li vedo tutti e tre irrigidirsi. -Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiedo curiosa.

-No, è che..- cerca di dire Alex, ma viene interrotto da Sasha che all'improvviso si alza, facendo cadere la sedia, e se ne va stizzita. Spaventata della sua reazione guardo Simon e vedo che ha una strana ombra negli occhi, qualcosa di triste. Poi con calma si alza, mette a posto la sedia della sorella e la segue. Una volta uscito dalla stanza, ritorno a concentrami su Alex, che si sta guardando le mani e sospira. Dopo qualche minuto di silenzio finalmente mi guarda e dice: 

-Il nome da Zanj è molto importante per la nostra razza. Viene detto al momento della nascita,  pronunciato dalla madre. Si dice che sia l'Arkan stesso che decida il nome del nascituro e trasmetta la decisione attraverso la partoriente. Nel caso di Sasha e Simon questo non è successo...-

-perchè prima uno dei due doveva morire?- finisco io scioccata.

-Esatto.- dice lui guardando verso la porta dove sono usciti.

-E tu?- chiedo. 

-Io non conosco il mio nome zenj.- dice tornando a guardarsi le mani. Per la prima volta mi accorgo di quando io sappia poco su  Alex, tranne che ha incontrato mio padre 13 anni fa e che lo ha istruito. Aspetto in silenzio mentre vedo varie emozioni passargli sul viso, in modo prevalente tristezza e malinconia. Finalemente continua:

-I miei genitori morirono quando ero molto piccolo, per un banale incidente auto- disse con tono ironico, anche se si vedeva che era un meccanismo di difesa contro la sofferenza di quella perdita. -Fui affidato alle cure di una loro vicina di casa, Matilde. Lei era una Peyi e non aveva idea di cosa fossimo. Si prese cura di me, ma verso i 5 anni iniziai a manifestare i miei poteri. E' una cosa proibita, i peyi non devono assolutamente sapere nulla di noi, quindi intervennero i Cacciatori. Se non fosse stato per Skylon avrebbero ucciso Matilde per mantenere il segreto e probabilmente mi avrebbero addestrato a diventare come loro- dice con aria schifata. Chiaramente non deve essere un ruolo ambito nel mondo dei Zenj diventare un Cacciatore..

-Come lo sapeva?- chiesi.

-Conosceva i mie genitori. Mi ha raccontato che quando iniziò ad essere ricercato, per la relazione con tua madre, si informava sugli spostamenti dei Cacciatori per poter essere sempre pronto a fuggire e quando si accorse che una squadra si stava dirigendo verso casa mia venne a salvarci.- disse con un piccolo sorriso fugace. 

-Ora Matilde come sta?- ebbi la paura di chiedere.

-E' morta tempo fa.- dice triste ma sereno. 

-Quindi da allora stai con mio padre?- chiedo.

-Si, mi ha cresciuto lui. Gli devo molto. Anche se non mi conosceva e non aveva alcun obbligo verso di me mi ha trattato come un figlio e ha fatto tutto ciò che i miei genitori avrebbero voluto- dice finalmente guardandomi negli occhi. -Ed è per questo che farò di tutto per proteggerti e portarti da lui. E' ora che conosca sua figlia.- dice deciso. 



La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now