6. Risveglio

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Accidenti, sono nei guai e non ho fatto niente stavolta! Vedo i tre ragazzi avvicinarsi a me cauti in attesa che io faccia qualche movimento fulmineo per scappare via. Peccato che non riesco a muovermi dalla paura! Sento di nuovo quella strana sensazione scorrermi per tutto il corpo, dalle dita del piedi fino alle punte dei miei capelli. Il dolore alla schiena è tornato, immagino per il grande stress che sto provando. Uno dei ragazzi mi prende per un braccio e in quel momento succede qualcosa di surreale: tutta l'energia che sento passare nelle mie vene si concentra sul mio braccio, precisamente nel punto in cui vengo a contatto con lo sconosciuto. Quando la nostra pelle si tocca la sensazione scompare e io sento solo pace e quiete. Apro gli occhi, che per la paura ho chiuso involontariamente, e vedo il tizio che mi ha afferrata contorcersi fino cadere per terra immobile. Gli altri allibiti passano lo sguardo da me al corpo fino a quando il capo grida: -E' lei!-

Tutto ciò che succede dopo è abbastanza confuso, so solo che dopo l'esclamazione del tizio qualcuno si è piazzato davanti a me dicendo qualcosa ai ragazzi. Anche se parlano ad alta voce e sono poco distanti da me, mi sembra di sentire le loro voci lontane. Sono stordita e disorientata. L'ultima cosa che sento è il prato soffice sulla mia guancia mentre chiudo gli occhi.

Al mio risveglio mi trovo in un luogo a me sconosciuto. Sono su un letto matrimoniale con le lenzuola azzurre che mi coprono fino in vita. Accanto a me c'è una grande finestra che fa entrare la leggera luce del tramonto. Mi metto a sedere e mi porto la mano alla tempia. Ho un gran mal di testa, devo averla sbattuta a terra quando sono svenuta. Aspetta, ma che è successo? Mi guardo intorno e oltre un enorme armadio e due sedie non vi è altro che possa dirmi dove mi trovo. Alzandomi ho un lieve capogiro e mi appoggio alla parete per non cadere. Lentamente mi dirigo alla prima porta che trovo e scopro che è quella del bagno. Ne approfitto e mi vado a sciacquare la faccia per togliere i residui di sonnolenza e guardarmi allo specchio. Sono un disastro! Oltre i capelli tutti disordinati, sono pallidissima, i miei occhi verdi sembrano uscire dalle orbite... Esco dal bagno e apro l'altra porta della stanza. Questa volta ci trovo le scale e scendo. A metà rampa sento delle voci e scorgo tratti di un discorso:

-Cosa è successo?- chiede una voce femminile

-L'hanno attaccata.- risponde l'altro

-Accidenti! Non dovevamo lasciarla andare via..- parla il terzo

-Adesso non rivanghiamo il passato.. L'importante è che stia bene- dice l'altro uomo

-Sarà anche così, ma se l'hanno trovata una volta lo faranno ancora.. Ormai la traccia si fa evidente ogni giorno che passa-

-Si hai ragione. La sua energia sta iniziando a sprigionarsi per difesa-

-Cosa??- dice scioccata la ragazza

-Prima ha immobilizzato uno degli scagnozzi con un solo tocco-

-Non mi sorprende.. Avete sentito che energia emanava stamattina?- dice l'uomo. Man mano che parlano inizio a riconoscere i toni della voce (anche grazie ai vari richiami al "stamattina"). sono Alex, Sasha e Simon.. Cerco di scendere piano per sentire meglio, ma tutto ad un tratto cessano di parlare. Avvicino piano l'orecchio al muro, ma nulla. Come se si fossero volatilizzati..

-Cosa fai?- chiede stizzita la ragazza che magicamente si trova alla fine della scala. Io cerco di mettermi dritta per non far vedere che origliavo incollata al muro, ma a causa di questo movimento brusco mi viene il capogiro.

-Ehi! attenzione così cadi!- mi grida e in un nanosecondo me la ritrovo accanto a me che mi sorregge. Ma come ha fatto??

-Grazie sto meglio- dico staccandomi piano da lei.

-Su, se vuoi ascoltare è meglio se scendi no?- dice con tono più gentile. Alla fine della scalinata mi ritrovo in una stanza con un tavolo, qualche sedia e un cucinino vicino alla finestra. Credo che sia il salotto. Mi siedo e mi ritrovo 6 occhi a fissarmi. Cavolo! Cosa dice una beccata a origliare? Scusatemi?

-Stai meglio?- mi chiede Alex, evitandomi qualsiasi richiamo per il mio comportamento poco educato

-Si, ho solo un po' di mal di testa- dico portandomi la mano dove sento dolore.

-E' normale sei debole..- dice sorridendomi. Simon mi posa davanti un bicchiere e dice:

-Bevi!- sempre brusco eh? Per non farlo arrabbiare mi scolo il bicchiere con acqua e zucchero. Dopo che mi sono rimessa a posto, prendo un respiro e chiedo ad Alex:

-Sei tu che mi hai salvato da quei ragazzi?- Lui fa un cenno di si con la testa

-Grazie- gli dico e sono sincera! Lui mi sorride gentilmente

-Sai cosa volevano da me?- chiedo

-Quello che vogliamo noi- dice truce Sasha

-Non capisco..- dico guardando tutti e tre.

-Quando finirò di raccontarti la storia della nostra razza capirai- risponde Alex

La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now