1. Infanzia

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La mia vita cambiò un mercoledì mattina. 

Mi chiamo Marine, ho 19 anni e sono orfana. Ho sempre vissuto nell'orfanotrofio San Justine subito dopo che mia madre morì di parto. Le suore che la assistettero  dissero che scelse lei questo nome, guardando lo strano colore di quei pochi capelli che avevo già in testa. Mi dissero che non ne fu così sorpresa, mentre loro già credevano in un miracolo del signore o chissà cosa. Comunque fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di morire con me in braccio. Non so altro della mia genitrice oltre questo e il fatto che fosse una bellissima donna bionda che trovarono sulle scale del loro edificio, una domenica d'inverno, mentre era già in balia del travaglio. Suppongo che avesse già intenzione di darmi via, sennò perchè trovarsi lì? 

Se di mia madre ho queste vaghe informazioni strappate alle suore, di mio padre non so proprio nulla. Pensate fino ai 5 anni neanche sapevo cosa fosse un padre. Lo scoprì un martedì pomeriggio quando una delle bambine dell'altra camerata, Paula si chiamava (se non ricordo male), venne adottata da una famiglia. Fu la prima volta che vidi quello che ogni bambino, compresa io, desiderava: un padre e una madre. Da quel giorno decisi che  volevo essere felice come quella mia compagna che, andandosene mano nella mano con quelle due persone, aveva un sorriso da un orecchio all'altro stampato in faccia. Qualche tempo dopo però le mie speranze vennero spente quando, una notte, sentì la capo sala e l'infermiera parlare:

- Adoro questo periodo dell'anno, è quello con più adozioni.-

-Già, mi piace vedere il sorriso dei bambini quando salgono in macchina e partono.-

-Si anch'io..- un sospiro. 

--Che c'è?-

-Oggi Marine mi ha chiesto di nuovo se qualcuno ha chiesto di lei. Mi si spezza il cuore, è una così brava bambina, se solo non fosse così..-

- Strana...- finisce la frase l'altra -A volte quando la guardo e ancora non ci credo..-

-Ho provato a mostrare la sua foto a qualche coppia, ma erano tutti timorosi..-

Quelle parole mi ferirono più di quanto potessi immaginare. Benchè venissi presa in giro da qualche bambina sul mio aspetto ho sempre creduto fosse a causa della loro cattiveria e gelosia, ma forse il problema non erano loro, ma io. Da quel giorno, anzichè essere felice per le mie amiche che se ne andavano, ero arrabbiata verso quegli estranei che preferivano fermarsi ai miei capelli azzurri che provare a conoscermi. Man man che gli anni passavano capì che se non mi volevano per quello che ero davvero allora non mi meritavano. 

A 16 anni decisi di scappare dal San Justine perchè non ce la facevo più ad essere guardata con compassione e timore perchè, di tutte le mie coetanee, io sono l'unica a non essere mai stata adottata. Decisi di partire e di andare in un luogo dove la mia differenza non avrebbe scaturito troppa novità, volevo trovare quel posto dove finalmente mi sarei sentita voluta e amata. 

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ehi cosa ne pensate? la piccola trama che ho scritto e questo capitolo vi ispirano? scrivetemelo. se si continuerò volentieri!! baciii

La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now