23. Parentele

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-Ho una zia?- dico sorpresa. Fino a poche settimane fa ero senza genitori, quindi mai avrei preso in considerazione di avere addirittura un parente. 

- Si, ma non penso che ci aiuterebbe- dice Alex -Non so neanche perchè l'hai presa in considerazione- dice arrabbiato rivolto a Sasha.

-Beh è sangue del suo sangue. Mi sembra un buon motivo- risponde lei con un'alzata di spalle.

-Cosa c'è che non va?- chiedo confusa dalla sua reazione.

-Devi capire Marine che la relazione proibita dei tuoi genitori non è stata vista di buon occhio da nessuno. Quando iniziarono a girare voci che tua madre era addirittura incinta la sua famiglia la cacciò ed entrambi iniziarono ad essere cercati dai Cacciatori. Tua madre riuscì a nascondersi nel mondo dei Peyi, e con la sua scomparsa l'idea che ci fosse davvero una creatura nata dai due, ovvero tu, non venne più tenuta in considerazione; ma tuo padre  è tutt'ora un ricercato, ancora punibile per aver infranto le nostre leggi di "non unione tra stirpi diverse". Capirai quindi che se andassimo da Tuuli saresti in pericolo perchè potrebbe denunciarti ai Cacciatori.- mi spiega Alex.

- La voglio conoscere- dico decisa.

-Cosa?- dice lui sbalordito. -Hai sentito cosa ho detto?- dice iniziando ad arrabbiarsi anche con me.

-Si ho sentito, non mi interessa se è pericoloso. Voglio incontrare colei che si è voltata dall'altra parte quando invece doveva fronteggiare gli altri accanto a mia madre, la sua famiglia. Ha ragione Sasha: sono sangue del suo sangue, e dal proprio sangue ci si aspetta aiuto, non tradimento. Quindi voglio incontrarla non perchè mi insegni a gestire i miei poteri, ma per sapere perchè ha preferito abbandonare mia madre.- dico seria e decisa. Vedo sotto la solita maschera di indifferenza di Simon uno spiraglio di ammirazione, il sorriso divertito di Sasha e lo sguardo confuso di Alex. Dopo momenti di silenzio alla fine quest'ultimo dice:

-Va bene, ma non sarà facile. Devo organizzare un incontro senza farmi scoprire.- 

-E come farai?- chiedo

-Dovrò farla contattare da qualcuno che lei conosce bene-

-Chi?- 

-Tuo padre- dice alzandosi da tavola e andando di sopra. Io rimango lì seduta, allibita da tale cosa.

-Mio padre??- ripeto confusa. 

- Cos'è che non capisci? Ti sei dimenticata che siamo venuti da te per lui?- dice Sasha divertita dalla mia reazione, mentre il fratello poco interessato si mette a sparecchiare.

-No, cioè si.. Come fa ad essere in contatto con lui? Posso parlarci?- chiedo, anche se in realtà non so se sono ancora pronta.

- Non è andato a fargli una chiamata. Si metterà in contatto grazie al potere dell'acqua, diciamo che comunicano attraverso una specie di telepatia. Si può usare solo tra Zenj dello stesso elemento, e ci vuole grande esperienza per saperlo fare. Quindi no, non puoi parlarci.- mi spiega coincisa. Non so cosa pensare, chissà cosa gli avrà detto di me.

- Si sentono spesso?- chiedo preoccupata da come possa avermi dipinta. 

- Farlo consuma molta energia che ti indebolisce per i giorni seguenti, quindi lo contatta solo per le emergenze o casi particolari come questo.- 

Un po' preoccupata per lo stato fisico di Alex e dispiaciuta di essere andata contro il suo pensiero decido di salire in camera sua. Busso ma non risponde, la porta però è aperta quindi decido di entrare. La stanza è speculare alla mia solo che ha un letto solo ed è di dimensioni ridotte, adatta a una persona soltanto. La stanza parrebbe vuota se non fosse che si sente il fruscio dell'acqua in bagno quindi come una calamita al metallo mi ritrovo vicino alla porta scorrevole ancora prima di aver formulato il pensiero. Lo vedo togliersi la maglietta e rimanere solo in boxer per poi entrare nella vasca da bagno piena ed immergersi fin sotto il pelo dell'acqua, completamente isolato da tutto. Immagino sia quello lo scopo per poter iniziare una conversazione telepatica. 

Decido di lasciarlo stare, sto per uscire dalla stanza quando intravedo qualcosa che mi blocca sull'uscio con lo sguardo rivolto verso il comodino. Lì c'è una foto di un bambino, che avrà al massimo 5 anni, sopra le spalle di un uomo. Chiaramente quel bambino è Alex: stessi capelli mori spettinati, sorriso fanciullesco e contagioso, occhi azzurri che brillano di felicità. E' il ritratto dell'infanzia innocente e libera di essere felice. L'uomo invece ha qualcosa di misterioso: occhi smeraldo, capelli scuri con sfumature blu scuro, sembra avere 20 anni o poco più. Mi avvicino e prendo la foto in mano. Un sentimento sconosciuto mi pervade, come se il mio corpo avesse reagito a qualcosa di cui la mente non ne percepisce l'importanza e la presenza. Devo essere rimasta a fissare quella foto per molto tempo perchè vengo interrotta da Alex che dietro di me sussurra: -E' lui, è Syrio-. La sua mano destra raggiunge in un viaggio lento la cornice e lentamente se ne appropria, per poi appoggiarla sul comodino dopo un  sospiro. Vedendo che rimango immobile mi afferra per le braccia girandomi e stupendosi di trovarmi in lacrime.

-Scusa, non so perchè sto piangendo..- dico cercando di asciugarmele; non so neanche da quanto hanno iniziato ad uscire. Lui non dice niente, mi abbraccia solo, e mi lascia sfogare. Quell'uomo è Skylon, colui che mi ha concepito, mio padre. Finalmente posso associare un viso a questa parola: padre. Un'emozione forte mi stringe il cuore, lacrime calde rigano il mio viso, non so bene se per la gioia, per la tristezza o per la rabbia. Vado avanti così per tanto tempo, mentre Alex pazientemente mi accarezza la nuca e mi riscalda con le sue braccia. Alla fine mi stacco da lui e gli chiedo: -Allora cosa ha detto?- 

-Ha detto che va bene. Incontrerai tua zia- 

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Ciao a tutti! Scusate la mia lunga assenza ma avevo zero ispirazione e poi come ogni volta quando arriva mi colpisce in piena e mi fa scrivere 4 capitolo di seguito.. 

A parte ciò cosa ne pensate?? Vi piace come sto introducendo i nuovi personaggi e componenti della famiglia di Marine? Spero che vi piaccia come sto trascrivendo la parte emotiva di questa ragazza e spero di essere chiara sui concetti di questo mondo particolare. Nel caso scrivetemi e vedrò di essere più chiara :)

Grazie a tutti coloro che leggono la mia storia e commentano dicendomi le proprie opinioni che sono sempre ben accette, sia negativi che positivi. 

Un bacio, Monica

La carezza del colore blu. #Wattys2016Where stories live. Discover now