Capitolo 24.

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«Forse è meglio che ti accompagni» dice mia madre pensierosa mentre infilo la giacca.

Scuoto la testa e mi avvio alla porta afferrando le chiavi dell'auto con il cuore che sta per scoppiarmi nel petto.

«Tesoro...non sei obbligata a... Insomma, non è per colpa sua se sei qui?» afferma bloccandomi per un braccio sul ciglio della porta. La guardo negli occhi per qualche secondo e abbasso lo sguardo colpevole.

«Te lo ha detto Giò?»

Scuote la testa e accenna un sorriso malinconico mentre mi accarezza la guancia.

«Non ho bisogno di parlare con altri per sapere che qualcosa turba mia figlia. Mi credi così antiquata da non saper leggere qualche gossip online? Ho visto le foto e ho fatto due più due» ammette seria.

«Qualunque stupida decisione tu prenda io sarò sempre la tua più grande sostenitrice e la prima a rinfaccoartelo nel caso si riveli sbagliata» continua asciugando una lacrima fuoriuscita dal mio controllo.

Sospiro e mi domando se questa non sia proprio tra quelle decisioni ma nel mentre sono già in auto che sfreccio oltre la velocità consentita. Parcheggio nel primo buco libero che trovo e capisco di aver sbagliato strategia quando vedo un covo di paparazzi affollare l'ingresso della struttura.

Cammino a passo svelto e conficco le unghie nei palmi cercando di mantenere un basso profilo. Mi sbraccio finché non riesco a raggiungere la hall dell'ospedale e...mi blocco. Ad un tratto tutto il coraggio sembra essersi sgretolato come sabbia lasciando spazio solo ad un turbine violento di insicurezza.
E se ci fossero i suoi genitori? E se gli altri fossero tutti qui? Io cosa c'entro? E soprattutto, lui cosa diamine ci faceva qui ieri notte?

«Ti sei persa?»

Alzo lo sguardo pensierosa trovandomi faccia a faccia un sorriso timido contornato da liscissimi capelli scuri e carnagione olivastra. Bella da togliere il fiato.

«No emh, in realtà io...niente, sto cercando una persona ma non so in quale reparto si trovi» ammetto imbarazzata nel trambusto di camici bianchi.

«Lavori qui?» chiedo accennando ai suoi vestiti perfettamente abbinati fra loro.

«Oh no, certo che no. Anche io sono qui per vedere una persona, magari posso aiutarti. Chi stai cercando?»

«Emh...Harry, Harry Styles» e solo dopo aver parlato mi rendo conto di quanto la mia voce sia scesa di tono nel pronunciare il suo nome. Imbarazzata mi gratto la nuca e la osservo mentre sposta il peso da un piede all'altro.

«Che maleducata che sono, perdonami. Io sono Kendall, piacere di conoscerti» dice allungando una mano per presentarsi.

«Sole» la afferro non sapendo esattamente come comportarmi. Sfoggia un'enorme sorriso e mi scruta per qualche secondo prima di farmi cenno di seguirla.

«Sei una sua, emh amica?» azzardo mentre ci avviamo verso gli ascensori affollati.

«Qualcosa del genere...» mi fa l'occhiolino mentre con una mano tiene bloccate le porte per me prima che si chiudano.

Usciamo e la seguo tra i vari corridoi che si fanno man mano sempre più distanti dalle aeree visitatori e le uniche porta presenti non hanno il classico aspetto delle altre.

«Sei sicura che...?»

«Assolutamente, Harry non è un paziente qualunque, ha bisogno si privacy e assoluto riposo» mi comunica continuando la sua corsa con passo svelto e sicuro.

«Ecco siamo arrivati, sono sicura sarà contento di vederti» annuncia gentile indicandomi l'ultima porta del corridoio grigio.

La guardo da sotto le ciglia per qualche secondo e titubante afferro la maniglia che con un po' di forza riesco ad abbassare.

«Ma qui non c'è nien-»

«Oh credo di aver sbagliato strada, colpa mia» cinguetta facendo il broncio e alzando le mani colpevole. Piego la nuca per guardarla meglio e non riesco a togliermi l'idea dalla testa che abbia qualcosa di familiare anche se non riesco a riconoscere esattamente cosa.

«Puoi controllare sul tuo telefono la mappa dell'ospedale? Così sarò sicura di non commettere altri errori» e mentre termina la frase avverto un brivido attraversarmi la spina dorsale.

Estraggo il telefono dai jeans e senza capire nulla mi ritrovo un attimo dopo con la schiena sbattuta contro uno scaffale e la porta chiusa alle mie spalle. Mi massaggio un fianco e nel panico riesco a trovare un interruttore che illumini la stanza piena di polvere e ragnatele che non vedeva il passaggio di qualcuno da un po'.

«Kendall che diamine stai facendo? Apri subito questa cazzo di porta prima che la butti giù!» urlo dimendando i pugni sulla porta.

«Ti avevo avvertita più di una volta di stargli lontano ma tu non hai voluto ascoltarmi. Nessuno può prendere ciò che mi appartiene e né tanto meno una ragazzina di provincia che prova a imitare una schufosa principessa della favole» ridacchia dall'altra parte battendo probabilmente le unghie sulla porta.

Mi massaggio le tempie e faccio mente locale mentre cammino da una parta all'altra del piccolo spazio.

«Sei stata tu a fare quelle telefonate, non è così? Fottuta psicopatica» grido scandendo ogni parola con un colpo contro la porta finché le mani non iniziano a dolere.

«Non è importante chi abbia fatto cosa... Sai Harold è una specie molto rara e ha bisogno di qualcuno che sappia domarlo e dargli ciò che si merita davvero. Non sarà certo una campagnola come te a deturpare la sua reputazione con quattro foto online. Credimi bambina, non sapresti da dove iniziare con uno come lui, quindi vedilo come un favore»

«Ora se non ti dispiace torno dal mio ammalato, probabilmente si sarà svegliato e starà già chiedendo di me. Bye bye baby»

«KENDALL! Non puoi lasciarmi qui... Cazzo torna indietro!» urlo tirando colpi all'impazzata contro il metallo finché non mi arrendo.

Gli unici suoni udibili sono il mio respiro affannato e i battiti del mio cuore che risuonano nelle orecchie. Faccio un profondo respiro e chiudo gli occhi cercando di sviare dalla mente il fatto che lui, solamente lui, non ha fatto altro che mettermi nei casini dal primo istante e che ancora una volta mi trovavo in una situazione spiacevole a causa sua.

Scivolo a terra contro la parete abbracciando le ginocchia con le braccia e mi abbandono ad un fiume di lacrime amare.

SPAZIO AUTRICE

ABEMUS NUOVO CAPITOLO!

Questa volta sono stata brava e credo di aver aggiornato in un tempo decente, amatemi perché non so quando ricapiterà 😂

A parte gli scherzi, ve lo aspettavate? E soprattutto, ricordavate la questione delle telefonate anonime che avvertivano Sole di stare lontana da H? Harry come starà?

Il prossimo capitolo sarà un pov speciale che sono sicura vi piacerà!

Alla prossima ❤️

Ig: redkhloewattpad / _saradevincentiis

Meet The Sun | HSWhere stories live. Discover now