Capitolo 15.

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«Ripetimi ancora una volta quanto la colazione di noi inglesi ti faccia schifo» mi schernisce Liam vedendomi ingurgitare alcontempo un boccone di bacon, uova e pane tostato. In realtà non è così male se si è reduci da una nottata insonne e totalmente folle come quella che ho appena passato. Sento gli occhi gonfi e pesanti e avrei volentieri dormito l'intera giornata ma ormai le luci dell'alba colorano già i tetti della città e penetrano piacevolmente dalla vetrata della tavola calda nella quale siamo seduti: la giornata sta iniziando. Bevo un sorso di spremuta e appagata mi poggio contro lo schienale imbottito della panca sentendomi già meglio.

«Mh, passabile» ridacchio sotto i baffi beandomi del calore di quel momento. Da quando siamo arrivate non abbiamo avuto molto tempo per goderci il panorama o rilassarci come avevamo programmato, anzi, siamo state travolte in pieno da un uragano più grande di noi. Se un paio di settimane fa mi avessero detto che sarei finita in una sudicia tavola calda sconosciuta alle prime luci del mattino e in compagnia di un dolcissimo giovane uomo dagli occhi gentili, probabilmente, sarei scoppiata a ridere. Eppure, nonostante le occhiaie, i capelli in disordine, i vestiti abbinati a caso e la pancia piena, non vorrei essere in nessun'altro posto.

«Allora....» esordisce tamburellando i polpastrelli sul tavolo. È nervoso, glielo si legge negli occhi che sono stanchi tanto quanto i miei ma non vogliono mollare.
E neanche io.

«Allora....» ripeto spronandolo a continuare.

Si sbottona un paio di bottoni della camicia non più candida e butta giù un sorso di quello che ha il coraggio di chiamare caffè.

«Mi dispiace di averti lasciata al locale, spero tu non abbia avuto difficoltà a tornare al tuo hotel»

«Sono tornata con Har..., volevo dire, sono tornata insieme agli altri, siamo andati via tutti insieme e...mi dispiace per come siano andate le cose» ed è vero. I fiori, la cena, le premure di Liam, la serata al locale insieme ai nostri amici e poi...il bacio con Harry, la corsa in auto, la salita in ascensore nella vecchia azienda, la terrazza, il panorama mozzafiato...due lati opposti di una stessa medaglia.

«So che tu ed Harry siete venuti a cercarmi e so cos'è successo tra di voi. Ho reagito da idiota, non so neanche perché me ne sono andato sinceramente ma credo mi abbia fatto bene, insomma, adesso siamo qui ed è più di quanto avrei sperato a dir la verità. Non abbiamo avuto molto tempo per stare soli e sono contento che tu non sia troppo arrabbiata con me. Spero tu possa scusarmi» ammette facendo spallucce e ammorbidendo la confessione con un sorriso nascosto dietro un boccone di toast.

«Non sono arrabbiata con te Liam, perché dovrei poi? Non è successo nulla» dico sfiorandogli leggermente la mano per rassicurarlo. Sono stata io la causa del suo pessimo umore e mi fa male sapere che lui si sente colpevole della sua reazione. Probabilmente reagirei allo stesso modo se Harry baciasse un'altra davanti a me e...

Oh cazzo lo ha già fatto.

Oh cazzo perché sto pensando di nuovo a lui.

Oh cazzo.

«Hai sentito cos'ho detto?»

«Emh...scusami, stavo pensando a-»

«Harry»

«Che?! No, io...emh, no!» cinguetto stringendo i pugni attorno alla mia felpa.

«Sole calmati, vedo il fumo uscirti dalla orecchie. No, intendevo che Harry mi ha mandato un messaggio  per sapere se fossi con me perché a quanto pare la tua amica non è stata molto gentile ad accoglierlo» mi comunica con una scintilla divertita negli occhi e non posso dargli torto. Sono certa che Giorgia lo ha massacrato e un po' se lo merita, dopotutto ha bisogno di ricordarsi che al mondo esistono anche altri individui capaci di tenergli testa.

«Forse sarà il caso di andare, non vorrei desse fuoco all'intero hotel e credimi, ne sarebbe capace» lo informo facendolo ridacchiare ma in realtà non scherzo affatto.
Pochi minuti dopo siamo già di fronte la porta della mia stanza e dopo averlo rassicurato più e più volte e promesso di passare altro tempo da soli, lo saluto cercando la carta magnetica che, puntualmente, non riesco a trovare. Frugo all'interno della borsa per diversi minuti finché mi arrendo e prendo il cellulare.

«Porca paletta, dove sei? Sono rimasta chiusa fuori Giorgia!» sbraito telefonicamente contro la risatina meccanica della mia amica.

«Sono fuori con Mitchell e poi come hai osato non dirmi che uscivi con il belloccio numero 2? Anche il belloccio numero 1 è venuto stamattina di buon ora a rivendicare la tua presenza ma ovviamente non sapevo che cazzo dirgli perché a quanto pare hai deciso di tenere all'oscuro anche me» borbotta con fare indagatore.

«Ne parliamo più tardi, okay? Potresti tornare ad aprire la stanza? Ho bisogno di cambiarmi» la prego cercando di mantenere un tono calmo sotto lo sguardo curioso di Liam.
Continuiamo a battibeccare per quella che sembra un'eternità con il risultato che lei e Mitchell sono impegnati in una colazione romantica e che non torneranno prima di un paio d'ore.

«Magari, se ti va potresti v-venire da me...?» tenta lui grattandosi la nuca con fare impacciato e regalandomi allo stesso tempo una smorfia interrogativa adorabile. Sono momenti come questi che mi fanno sciogliere e apprezzare la sua sincera genuinità lontana anni luce dalla parte da pop star famosa che gli hanno costruito intorno.

«Me lo stai chiedendo quindi?» lo prendo in giro facendo accendere ancora di più le sue guance rosee il che mi fa sghignazzare ancor di più.

«Se per te non è un problema, si... Ho tre bagni, una vasca idromassaggio, una piccola palestra con un altro bagno e...puoi scegliere quello che prefisci, se non è abbastanza non lo so, posso affittare un'altra stanza qui così potresti usar-»

«Ti credo ti credo basta, stai tranquillo. Un bagno qualunque andrà bene, okay? Piuttosto, sei sicuro che vada bene se vengo da te? Non vorrei crearti dei problemi» ammetto ripensando con disgusto alle testate giornalistiche di pochi giorni prima. Non posso neanche immaginare cosa scriverebbero se mi vedessero entrare in casa con lui.
In tutta risposta il suo volto si illumina di luce propria e senza aggiungere altro ci incamminiamo di nuovo verso la sua auto. Mi allaccio la cintura e mi beo della sua guida lineare e senza fretta, e sorprendentemente a come reagirei in un'altra occasione, sono contenta di essere rimasta chiusa fuori.

SPAZIO AUTRICE

Eccomi qui!

Pian pianissimo (perché sono molto impegnata) ci stiamo addentrando sempre più nel vivo della storia che, come vi avevo anticipato all'inizio, non avrà moltissimi capitoli. Ne vedrete delle belle ve lo garantisco e spero che, nonostante gli aggiornamenti lenti, continuiate a seguire la storia, ci tengo tanto lo sapete.

Vi ringrazio ancora una volta della pazienza e mi scuso per tutti gli errori che avete trovato e troverete ma purtroppo scrivo dove capita e cerco di pubblicare al volo per non farvi aspettare ulteriormente.

Vi voglio bene, alla prossima. ❤

Ig: redkhloewattpad / _saradevincentiis

Meet The Sun | HSWhere stories live. Discover now