Broken Home

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"Luke che ti è successo?" balbettò Kate cercando di contenere le palpitazioni del suo cuore che sbatteva violentemente contro il suo torace.

Luke spostò velocemente il braccio sussurrando un "Nulla" pulendosi il naso con la manica.
In quel momento voleva solo uscire da quella dannata scuola, tornare nella sua piccola macchina e girare l'intera città in cerca di un po' di pace e tranquillità.
Si aggiustò lo zaino sulla spalla e riprese a camminare incurante dello sguardo della ragazza.

Appena salito sulla sua Lancia Delta cercò disperatamente le chiavi tra le sue tasche: voleva andarsene il più lontano possibile e dimenticarsi di tutto e di tutti.

Stava correndo sull'asfalto della città, la radio passava No Future dei Blink-182 mentre sulle sue guance sentiva qualcosa solleticargli la pelle; non sapeva se fosse sangue o un pianto quello che stava scorrendo sul suo viso e, ad essere sinceri, poco gli importava.

"Maledetto me ed il giorno in cui sono nato." borbottò spegnendo la macchina in un parcheggio vuoto.  Gli bruciava il viso, un po' per le ferite e un po' per le lacrime che ormai sembravano pizzicarlo.

Si accese una sigaretta con le mani tremanti: anche loro sembravano non reggere più la pressione del mondo. 

Si sentiva come un alieno catapultato nel mondo sbagliato, nella famiglia sbagliata: ancora una volta Andy aveva visto la sua pagella, i brutti voti.

"Io pago perchè tu possa studiare!", "Coglione!", "Non farti vedere stasera!"  la voce di suo padre riecheggiava nella sua mente come una tortura.
Fissava il tappetino ai suoi piedi con qualche sassolino, sporco di cenere e pensava a quanto fosse simile a quest'ultima: entrambi ai piedi di tutti, grigi ma allo stesso tempo così importanti per gli altri, come una droga che piano piano ti prende; un vizio che ti piace ma che ti uccide lentamente.

Buttò dal finestrino il mozzicone e, con uno scatto, tirò fuori dalla tasca il cellulare.

11.30

Michael stasera dormo da te.

Il messaggio era chiaro e sperava che il suo amico non chiedesse spiegazioni, per quanto volesse sfogarsi con qualcuno sapeva bene che non sarebbe riuscito a trattenere tutta la rabbia che aveva in corpo e sputare in faccia a Michael, il suo unico amico, tutto il suo dolore non gli sembrava la migliore delle idee.
La vibrazione lo riportò alla realtà.

11.32

Va bene amico, è successo qualcosa?

Luke decise di non rispondere alla domanda limitandosi a bloccare il cellulare. Si passò una mano tra i capelli per ravvivarsi la cresta e, dopo aver rovesciato dell'acqua su un fazzoletto di carta, si diede una ripulita al viso inquadrandosi nello specchietto dell'auto.
In quel momento, guardando le sue ferite, si rese conto di una cosa:
Stava vivendo in una casa spezzata
Spezzata dal dolore e dalla rabbia.

Angel || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now