Capitolo 1

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Nathan's pov

Controllo che mio fratello gemello, Luis, ed il mio migliore amico, Kyle, stiano dormendo prima di sgattaiolare fuori dalla nostra stanza. Il corridoio del piano è mal illuminato  e c'è un silenzio inquietante, mai sentito qui al college. Beh, non dovrei sorprendermi: sono le tre del mattino e domani iniziano i corsi. Immagino che nessuno abbia le mie ansie, così forti da non farmi dormire.

Con un colpo di spalla apro la porta che conduce alle scale antincendio e le percorro fino a trovarmi al piano terra. Poi esco fuori, e all'aria aperta faccio dei respiri profondi. Ad ogni mio respiro si crea una piccola nuvoletta, come se stessi fumando. La guardo fino a vederla dissolversi nell'aria e unirsi a questa. Non ho voglia di tornare in camera e fingere di dormire, ma so che tra poco dovrò per forza. Kyle è un mattiniero e uno sportivo, e si sveglia ogni giorno alle cinque per andare a correre. Ogni giorno, eccetto quando dorme con mia sorella, che sarebbe la sua ragazza. Non comprendo ancora bene il loro rapporto. Sono sempre stati nemici quei due, fin dalla nascita, e poi si sono innamorati. Litigano ancora come pazzi, ma almeno non si lanciano cosce di pollo addosso come fecero l'anno scorso.

Più che non essere pronto per rientrare in stanza, non lo sono per riprendere il college. Sono tutti emozionati, le persone che si guardano eccitate in corridoio, gli insegnanti che incontri in giro e ti iniziano a parlare dei corsi di quest'anno, studenti che ti si avvicinano per fare amicizia. Persino i miei amici sono emozionati: Morgan, mia sorella, e Kyle non parlano d'altro da due settimane -ma solo perché è il loro primo anno-; Luis ha finalmente capito di essere omosessuale e non vede l'ora di trovare altre persone lgbt come lui. Ed infine ci sono io. Tra poche ore inizierà il mio secondo anno di college e non sono cambiato di una virgola.

E' questo quello che mi spaventa sul serio: rimanere come sono. Certo, ho tanti amici e vado bene al college se mi impegno abbastanza, ma quando Luis deciderà che accompagnarmi in discoteca non è più divertente e Kyle preferirà rimanere nel campus e stare con Morgan, io cosa farò? Per come sono andrò da qualche ragazza a divertirmi, ma dopo un po' mi annoio anche io. E no, non sono gay come Luis. Semplicemente alcune volte vedo come ridono Kyle e Morgan per una battuta fatta da lei, o come Luis guarda con occhi sognanti Jasper, il suo ragazzo. E so che preferiscono questo, rispetto a farmi da babysitter in discoteca perché io mi sono ubriacato.

Il cellulare, infilato accuratamente nella tasca della tuta dei pantaloni che uso come pigiama, inizia a vibrare. Mi complimento mentalmente con me stesso per aver levato la suoneria, ieri sera verso le dieci. Prendo il telefono e corrugo la fronte leggendo il nome di mia sorella, quindi mi affretto a rispondere pensando che sia successo qualcosa. Non ho neanche il tempo di avvicinare lo schermo alla guancia, che lei sta già parlando. «Perché sei sveglio a quest'ora, Nate?»

Mia sorella è la persona più diretta e sarcastica al mondo. Per questo Kyle diceva di non sopportarla, anche se da chissà quanto provava qualcosa per lei. «E tu perché mi stai chiamando, Malefica?» Chiedo a mia volta, chiamandola con uno dei soprannomi che le abbiamo attribuito io e Luis.

«Sono nervosa. E in ansia. E odio Kyle perché sta dormendo e non mi risponde.» Sospira ed io improvviso una risata. Cerco di essere il più silenzioso possibile, ma c'è così tanto silenzio che credo mi abbia sentito tutto il college. Mi guardo in giro, c'è un solo lampione vicino a me, ad illuminare tutto, ma è abbastanza per vedere il dormitorio femminile difronte al mio.

«Carino» le dico, accennando un sorriso «il fatto che chiami prima il tuo ragazzo e poi me.»

«È innanzitutto il mio nemico, non chiamarlo il mio ragazzo, per favore.» Si sentono dei rumori in sottofondo e una porta che si chiude. Morgan ha una sola coinquilina, che però arriverà la settimana prossima. Per adesso è da sola e Kyle si era anche offerto di rimanere con lei, ma ha cambiato improvvisamente idea quando io e Luis l'abbiamo fulminato con lo sguardo. «E per la cronaca, caro fratello, ho mandato un messaggio sul gruppo che abbiamo tutti e quattro, dicendo che non riuscivo a dormire. Poi ho visto che eri online dieci minuti fa e ti ho chiamato.»

Non dico niente, aspetto che mia sorella continui. «Fuori il tuo dormitorio c'è un tizio inquietante in pigiama. Sei tu?» Mi sono dimenticato di dire che Morgan mi ama infinitamente. Le dico di sì, alzando anche gli occhi al cielo. Io, mia sorella e Luis, per quanto scherziamo, siamo sul serio molto legati. Non credo di aver mai visto tra fratelli il nostro legame, è un po' come se fossimo tutti e tre gemelli e non solo due. Poi c'è il quarto componente del gruppo, Kyle, che è come un cugino o un parente comunque stretto. Lo conosciamo da quando è nato e i nostri genitori sono migliori amici, per cui fin dall'infanzia abbiamo sempre passato tanto tempo insieme. «Vuoi venire da me per bere una camomilla? Magari ci calmiamo entrambi.»

Non c'è bisogno che le dica perché io sia sveglio. Forse non sa perché sono nervosa, ma ha capito che qualcosa non va. Glielo sento nella voce. E apprezzo che voglia vedermi adesso, in piena notte, per parlarne.
Non rispondo, chiudo la chiamata e mi avvio nel dormitorio femminile. Teoricamente dovrebbe esserci una guardia, praticamente invece non c'è nessuno. Faccio spallucce, perché mi sembra strano, ma non ci faccio caso più di tanto ed entro.

Mia sorella è già al piano terra, con il suo pigiama di flanella e i capelli biondi legati in modo disordinato. «Mi spii dalla finestra?» Le dico con un sorriso, appena mi viene ad abbracciare.
La stringo a me. So che è spaventata e eccitata al tempo stesso. Io lo scorso anno ero messo anche peggio.

«Non darti troppa importanza.» Mi dà un piccolo pugno sul petto, che non fa per niente male. Potrei spezzarla in due se la abbracciassi più forte. Rido e le lascio un bacio sulla fronte.
Lei mi prende per il polso e mi conduce fino alla sua camera. Il corridoio del dormitorio femminile è uguale a quello del maschile, solo che alcune porte sono decorate con poster o targhe con nomi di ragazze. Mentre a noi ogni porta è uguale e monotona. Qui sembra essere in Monster&Co. Quando lo dico a mia sorella lei trattiene una risata e mi fa entrare in quello che posso benissimo dire il suo appartamento. Nonostante le dimensioni siano uguali, il mio appartamento sembra più piccolo del suo. Forse perché ci sono tre letti invece che due, o perché questa stanza è in ordine e la mia, in soli due giorni, è il caos più totale.

«Siediti dove vuoi.» Morgan chiude la porta alle sue spalle e si dirige verso la piccola cucina. È grande giusto per contenere una persona, così mi siedo sul divano, che è all'ingresso-salotto e vicino la cucina. «Proverò a non incendiare niente mentre metto a bollire l'acqua.»

«Molto responsabile, da parte tua.» La prendo in giro, facendomi scappare una risata. Spero solo che il resto dell'anno sia così: io ed i miei fratelli che scherziamo, tante risate e niente drammi. Non li sopporterei; casini su casini, e quelli sí che ti tengono sveglio la notte.

«Andrà tutto bene, Nate.» Mi dice, anche se dovrei dirlo io a lei. Non dovrei essere nervoso; è il mio secondo anno. Annuisco in direzione di mia sorella. Per stasera, voglio crederle.

~ Angolo autrice ~
Che ne pensate del primo capitolo? Sinceramente ci ho messo tantissimo ha scriverlo (l'ho eliminato/ riscritto una cosa come 8 volte) perché non mi convinceva mai haha. Una cosa che dovete sapere per la storia: ci saranno capitoli alterni, sia dal punto di vista di Nathan che dal punto di vista di Autumn. Per chi fosse qui dopo aver letto Mr. Arroganza: ben tornati, mi siete mancati 🥰. Per chi non ha mai letto una mia storia: spero davvero davvero che vi piaccia. Aggiornerò una volta a settimana, per mancanza di tempo. Spero che verso giugno/luglio la scuola mi levi meno tempo e che quindi riesca ad aggiornare due o tre volte a settimana. Adesso mi dileguo haha. Vi voglio bene, grazie ❤️
-Sil

Off limitsWhere stories live. Discover now