Guardavo la stanza come se non l'avessi mai vista, era immersa nel buio, e a malapena vedevo le ombre dei mobili.
Stringevo qualcosa tra le mani, qualcosa di freddo, delle forbici. Nella testa avevo solamente un pensiero. Ucciderlo.
Uscì dalla mia stanza e camminai a passo lento per tutto il corridoio. Non vedevo niente, niente mobili, quadri, luci, ma solamente buio.
Dentro di me una rabbia esplodeva violenta, ogni secondo che passava mi lacerava sempre di più, finché non mi trovai davanti a quella porta. La porta di camera sua.
Ero decisa a farlo.
Aprì la porta con forza, e a passo silenzioso mi avvicinai al letto. Adair era sdraiato, dormiva.
Vedere il suo viso mi fece scoppiare definitivamente.
Alzai il braccio e strinsi nella mano le forbici, lo guardai, e poi spinsi le lame nel suo petto.
Adair aprì gli occhi di colpo. - Lanore! - Disse con voce roca soffocando un gemito.
Non Dissi niente.
Estrassi la lama dal suo petto e la rispinsi dentro, ancora e ancora.
Il suo braccio cercava di fermarmi, ma la mia furia era troppo forte per essere fermata.
Mi passarono in mente tutte le cattiverie che avevo subito, il dolore, la disperazione. Tutto quanto.
Mi fermai mentre continuavo a stringere le forbici nella mano, e lo guardai, volevo che sentisse il dolore che avevo sentito io.
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- Lanore... - Ripetè ancora.
- Non osare nominarmi - Risposi.
Ansimava mentre il sangue gli usciva dalla bocca. La sua camicia era completamente macchiata e il sangue zampillava ovunque, nonostante tutto però, i suoi occhi erano sempre gli stessi.
- Sei come me - Disse.
- No... - mi ritrassi.
- Sei come me Lanore - Rise.
- No! - Urlai portandomi le mani sul viso.
Ero sporca di sangue.
Ero diventata come lui.
- Sei come me, un'assassina -
___
Aprì gli occhi.
Ero sdraiata nel mio letto a Adair mi stava accanto stringendomi la mano. Era solamente un sogno.
Mi stropicciai gli occhi con la mano libera e piano cerca di alzarmi con il busto. Ero scombussolata dal quel sogno, sembrava così vero...
