Capitolo 24.

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Adair'S Pov.

Mancava così poco.
Ero un'uomo di parola, forse l'unico pregio che possedevo, e se proprio in quel momento mi avessero chiesto di essere sincero su ciò che provavo... la risposta che avrebbero ottenuto sarebbe stata: Gratificato.

Ogni parola che imprimevo nella carta di davano un senso di gratificazione e appagamento.

D'altro canto mi sentivo amareggiato. L'unico modo che ero riuscito a trovare per conquistare Lanore era quello di ricattarla per sposarmi.

Io dovevo averla, era tutto più forte di me, solo l'idea che potesse stare con qualcun'altro all'infuori di me mi faceva venire voglia di commettere azioni ancora più gravi di quanto già non fossero.

Jonathan entrò nel mio ufficio, riuchiudendosi immediatamente la porta dietro.

- Cos'è questa follia? - domandò posando entrambe le mani sulla scrivania.
- Sono passato davanti alle stanze di Lanore, che cosa ci fa vestita da Sposa? -

Nella mia mente l'immagine di una Lanore vestita da Sposa si fece spazio praticamente subito, ma fu sostituita. Ora nella mia testa c'era solamente Lanore con indosso l'intimo di Nozze. 
- Esattamente quello che sembra - Sorrisi compiaciuto.
Jonathan aggrottò le sopracciglia visibilmente spaesato.

- Adair che cosa stai... -

- Perchè non smettere di chiedermi che cosa sto facendo e non mi appoggiate per una volta? - Alzai lo sguardo interrompendo la sua frase.

Si bloccò, poi riprese.

- Io ti appoggerei se tu facessi cose normali, qui si sta parlando della vita di una povera ragazza indifesa - Si avvicinò a me con occhi supplicanti.

- Fratello ti prego... ripensaci -
Era da molto che Jonathan non si rivolgeva così a me, quasi come se tra noi due non fosse mani successo nulla. Come se fossimo stati fratelli fedeli per tutto questo tempo.

- Non posso Jonathan - Sospirai.

Non volevo cedere, ma nemmeno mentire ancora a mio fratello.

- Io provo qualcosa per quella ragazza - Sussurrai d'un tratto, per la prima volta in vita mia ero insicuro.

Jonathan scosse la testa, non sembrava sorpreso, anzi, sembrava quasi che se lo aspettasse da un pò.

- Se la lascio andare... lei non rimarrà, non dopo tutto ciò che le ho fatto - Spiegai cercando di concrentarmi sul contratto che stavo scrivendo.

Jonathan versò due bicchieri di Wisky e poi si sedette di fronte a me.

- Non è questo il modo - Bevve.
- Non c'è altro modo - Alzai il bicchiere con un gesto solenne, e poi buttai giù tutto.

_______

Non era così che avevo immaginato il mio matrimonio.
L'abito che Adair mi aveva consegnato era a dir poco orribile, maniche troppo lunghe, collo alto e strati enormi e inutili di tulle.
Dorotea cercava di sistemarmi i capelli, mentre tenevo lo sguardo fisso sullo specchio, verso la mia immagine.

- Dorotea, quando avrete finito i capelli vorrei che mi portiate nella sala di creazione perfavore - dissi cercando di mantenere un tono rilassato.

Dorotea alzò lo sguardo confusa.

- Nella sala? Ma signorina L'abito è già stato consegnato-
La guardai negli occhi attraverso lo specchio.

- Voi lo indossereste per il vostro matrimonio? - Domandai cercando sincerità.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Where stories live. Discover now