Capitolo 30

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Pov's Adair.
Da uomo presi l'orgasmo di Lanore come un buon segno. Non ne aveva mai avuto uno durante i nostri rapporti sessuali, e di certo non potevo biasimarla.
Volevo che capisse che ci stavo provando davvero, e forse quello era davvero in buon segno , almeno adesso sembra sopportare seun po' di più il mio tocco.

Dopo la passeggiata alla radura la riporta alla tenuta per permetterle di farsi un bagno e rilassarsi. Non doveva affaticarsi con il bambino in grembo, nel modo più assoluto.

Nella mia mente risuonava ancora la promessa che mi fece fare qualche ora prima.
Niente più bugie... Come potevo?
Lei credeva di essere finita da me per caso, invece se Hanry non l'avesse messa incinta l'avrei strappata alla sua famiglia pur di averla con me.
Quella era la bugia portante, su cui poi mio malgrado ho dovuto continuare a mentire per riuscire a uscire da quel circolo vizioso e poter stare con lei.
Come potevo dirle la verità?

Se le avessi detto la verità tutti gli sforzi fatti fino a questo punto sarebbero inutili, in caso contrario al momento della verità non mi avrebbe mai più perdonato.
Mi sedetti fuori, nella veranda, sorseggiavo Wishy mentre fumavo una sigaretta, mi aiutavano a pensare.
Non potevo permettere che una regina distrutta dal dolore e dal tradimento portasse avanti la Danimarca, non era il trono che volevo, il trono dei miei genitori.
Non volevo essere come loro.

Ma lei mi aveva perdonato ormai talmente tante volte... Che forse questa sarebbe benissimo potuta essere l'ultima.
Per la prima volta non sapevo che cosa fare, per la prima volta non c'era nessun ricatto, nessun sotterfugi, nessuna strategia... Niente che poteva permettermi di tenere Lanore al mio fianco.
Se non...

Dovevo smettere di pensare.
Sicuramente in quel momento non avrebbe portato a nulla di buono, perciò decisi anche io di concedermi un bel bagno e un po' di tranquillità.

Pov's Lanore

Il bagno fu letteralmente un toccasana, che mi rigeneró  completamente.
Prima di vestirmi mi incantati a guardami davanti allo specchio, scrutando il mio ventre in cerca di qualche segno della maternità.
Sentivo il mio bambino crescere ogni giorno, e questo mi donava un senso di gioia immensa.
Non sapevo che cosa dire per quello che era successo con Adair poco prima. Non avevo mai provato piacere durante un'atto sessuale, o almeno non con lui... Ma questa volta... Questa volta sembrava tutto duverso.
Forse mi ero lasciata andare un po' troppo, ma senza pentimento.
Mi lasciai andare di peso sul letto e poi sbuffai.
La cena sarebbe stata servita da lì a poco, e quindi dopo essermi abbigliata a dovere scesi di sotto.

Adair era in piedi accanto al grandissimo tavolo apparecchiato con mille deliziose cibarie.
-Vieni, il tacchino è in tavola - Mi spostó la sedia per poi farmi sedere.
-Grazie - Sorrisi.
La domestica si occupava di servirci accuratamente, ci mise nel piatto una porzione di ogni piatto cucinato.
Gustai ogni singolo boccone di tutte quelle delizie, quando Adair parló.
-Hai qualche domanda da farmi riguardo... Il trono di Danimarca? - Chiese cauto.
Quasi mi strozzai con il boccone.
-Io... - Provai a dire qualcosa di sensato, ma avevo così tante domande che non uscì nulla di chiaro.
-Mi dispiace di non aver proferito parola, ma come ti ho detto avrebbe fatto una minima differenza e... -
-Comporterà obblighi e doveri, ma anche tanti piaceri - mi informó.
-Non sono adatta Adair, lo sai. Io vengo da un paesino che nemmeno più Dio ricorda più! Sono andata a scuola a casa con mia madre... -
-Ti sbagli, tu hai la stoffa, hai il carisma, la determinazione, il coraggio... - Mi sorrise dall'altro capo del tavolo.
Scossi la testa decisa.
-Lanore ti prego, non sottovalutati così, non tu! Guarda a che cosa sei sopravvissuta! - Mi intimó.
-Per colpa di chi? - Lo fulminai con lo sguardo. - Touchè- sorrise.
-Dico solo che... -
Lo bloccai - Non penso sia il momento di discutere di queste cose -
Anche Adair scosse la testa - È questo il momento, fra nemmeno una settimana ci sposeremo! -
-Ma non succederà nulla finché ci saranno i tuoi genitori al potere. Quando arriverà il momento valuteremo la situazione e sceglieremo di conseguenza, per il bene di tutti - Mi alzai.
-Dove vai adesso? - Domandó confuso.
- Esco a fare 4 passi - risposi sfuggente, e prendendo il soprabito uscì fuori alla luce del tramonto.

L'aria frizzantina della sera di dava malinconia di casa mia, di quando ero piccola e giocavo con le mie sorelle... Come mi mancavano...
Mi sedetti sul prato e rimasi persa forse per una decina di minuti a guarda l'orizzonte, con la mente completamente vuota, priva di qualsiasi tipo di pensiero.
-Ho invitato anche i tuoi genitori, non so se ne sei già stata informata... - Adair si sedette accanto a me.
Sorrisi.
-Ti ringrazio - Gli posai la testa sulla spalla. - Mi mancano molto, soprattutto le mie sorelline -
-Mi dispiace che sia andato tutto così - mi strinse la mano - Possiamo fare in modo che vada bene da oggi in poi - mi bació la spalla.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Where stories live. Discover now