Capitolo 10.

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Ecco.
Senza volerlo mi ero cacciata in un guaio ancora più grosso di quanto non fosse già prima.

Quel bacio con Jonathan significava qualcosa, forse per entrambi. Fin da subito mi accorsi che Jonathan provava un forte sentimento per me, lo capii dal modo in cui mi guardava, dal modo in cui cercava di proteggermi dal fratello.

Però, c'era anche da dire che lui era il mio unico amico lì dentro, non potevo permettermi di perderlo, se Adair avesse scoperto quel bacio, fratello o no sarebbe stato spacciato.

Qualcosa mi impedì di continuare a pensare.
Sentii dei gemiti provenire dalla camera di Adair, e ne fui stranita, pensavo sarebbe rincasato solo qualche ora più tardi.

Mi alzai e mi diressi verso la sua stanza a passo lento e furtivo, e quando arrivai lì davanti i gemiti si fecero più forti e intensi.

Posai la mano sulla maniglia della porta e la spalancai. Adair stava sopra a una ragazza con i capelli neri, molto bella a dire la verità.
La carnagione chiara e la bocca rossa spiccavano tra le lenzuola bianche.

Entrambi si girarono a guardarmi, gli occhi di quella ragazza erano talmente intensi che solo a sentire il suo sguardo su di me provai soggezione

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Entrambi si girarono a guardarmi, gli occhi di quella ragazza erano talmente intensi che solo a sentire il suo sguardo su di me provai soggezione. 
Lo sguardo di Adair... era sempre lo stesso, lo sguardo assassino.

- Beh? - La ragazza parló. - Resti lì impalata o ti unisci a noi? - Rise.
La sua voce era quasi angelica, peccato che le parole che uscivano dalla sua bocca non erano altrettanto così.

Sbarrai gli occhi, e posai lo sguardo su Adair.

Lui mi guardava, gli occhi azzurri in quel momento erano talmente scuri che avrei quasi potuto scambiarli per neri. Il viso era tirato e si reggeva sulle braccia.

- Lanore... - Parló. - Non ti avevo detto di restare in camera? - Domandó continuando a spingersi in lei come se io non ci fossi.

La ragazza gemeva tenendo un sorriso stampato sulla faccia mentre con le sue sporche mani lo toccava ovunque.

- Che cosa stai facendo? - Parlai.

- Fuori Tesoro, Adair ha da fare - Mi lanció uno sguardo.

- No, fuori tu. -

Adair si bloccó di colpo e la ragazza trasalì.

- Ora sono cazzi tuoi - Rise mentre Adair si alzava in piedi.

_____

Ancora una volta ero stesa sul pavimento, il viso sanguinante e il corpo devastato.
Adair mi aveva riempito di calci, di pugni, di insulti, e a dire il vero erano stati proprio quegli insulti a farmi più male.

Dalla mia bocca usciva sangue e sentivo il mio ventre ribollire di dolore.
La vista era appannata, Adair aveva appena lasciato la stanza, non sentivo niente apparte le mie lacrime.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Where stories live. Discover now