13 - Bi

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«I'm looking at all these people. I feel alone even if I'm with this bitch in the terrace. I'm just looking for you.»

Penso che tutti prima o poi abbiano i loro momenti di crisi, di alti e bassi, di indecisioni. Magari momenti in cui non si capisce bene chi si è e si vorrebbe in tutti i modi scoprirlo...beh lo capisco perfettamente.
Era un sabato sera, un ennesimo sabato passato a fare festa in un locale, non avevo bevuto tanto ero praticamente sobria, mentre i miei amici se ne erano già andati da un po', non fisicamente ma mentalmente. Io invece ero lì a contemplarli: sembravano così felici e solari, spensierati e colti dall'attimo che non potevo fare a meno di unirmi a loro.
Forse però stare un po' da sola mi avrebbe fatto bene per una sera, tanto sapevo che se fossi scesa in pista con loro sarei finita per farmi qualche tipo a caso di cui a malapena vedevo il volto. E domani mi sarei ritrovata con dieci richieste d'amicizia in più su instagram e messaggi da numeri sconosciuti che avrei ignorato per sempre. Mi stavo chiedendo: è davvero questo il mio destino? Me quella sera fu strana.
Ad un tratto si avvicinò a me una ragazza castana che si scontò contro di me rovesciando il suo bicchiere di...-boh qualcosa di alcolico immagino- addosso e si scusò immediatamente. <<Questi tacchi mi fanno cadere sempre! Non li sopporto! Scusa è colpa mia>> urlò per farsi sentire, dato che la musica era altissima.
<<Non scusarti, sei la terza che mi rovescia addosso bevande stasera, ormai non mi tocca più>> risposi semplicemente.
La ragazza si sedette di fianco a me, mise una mano sopra la mia e mi guardò con ammirazione. <<Ehm...>> ero abbastanza confusa, di certo l'ultima cosa che mi sarei aspettata quella sera sarebbe stata ritrovarmi una sconosciuta di fianco che mi desse conforto emotivo.
<<Perché non sorridi?>> mi chiese avvicinandosi al mio orecchio. I suoi occhi azzurri luccicavano per via delle luci del locale, aveva dei capelli mossi perfetti e un corpo magro ma slanciato. E la sua scollatura metteva in risalto la sua terza abbondante. Insomma tutto il contrario di me e della mia tavola da surf. Ecco perché io probabilmente ero lì sola e triste, mentre lei era in buona compagnia e felice.
<<Non riesco a prendere una sbronza stasera>>
<<È davvero questo il motivo?>> domandò accarezzandomi la mano. Era una situazione un po' imbarazzante, dato che questa sconosciuta estremamente sexy mi stava accarezzando la mano come se fossi un cucciolo di gatto. I miei amici erano ancora in pista a ballare gasatissimi con i loro bicchieri di alcol in mano, tutti si stavano divertendo, persino lui, che però era con la sua lei. Mentre io stavo per prendere sonno...
<<Credo di sì>> risposi. Lei si rabbuiò per un istante, mi prese anche l'altra mano e avvolse le sue dita alle mie. Il suo tocco non mi faceva un grande effetto dolce e caloroso, forse perché ero immersa nei miei pensieri bui in quel momento e i miei 'demoni' si stavano prendendo gioco di me.
Appena i suoi occhi incrociarono i miei, fu un gesto immediato quasi spontaneo da parte sua, mi venne incontro e mi baciò delicatamente. Non mi resi nemmeno conto dell'inizio di quel bacio, fino a quando non mi prese i fianchi e mi appoggiò violentemente al muro infilandomi quasi tutta la sua lingua in bocca.
Non sapevo bene cosa stesse succedendo, sembrava sbagliato e divertente allo stesso tempo, però mi stava tremendamente piacendo e volevo continuare. Misi le mie mani sulla sua schiena, aveva una vita finissima e un culo mozzafiato che avrei preso volentieri a schiaffi. Mi fermai per un istante per capire se era il caso di toccarglielo, ma le sue intenzioni erano ben evidenti, quindi lo feci senza ripensarci due volte. Mi sentivo più eccitata che mai, una Lydia quasi sconosciuta, tanto quanto pa tipa qui con me. Emise un lieve gemito, potevo intuire anche un suo sorrisetto nelle sue labbra mentre mi baciava. Le sue labbra sapevano di ciliegia, la sua pelle era liscia e fresca, i suoi gesti erano decisi e imprevedibili. La sua decisione nei movimenti era strabiliante, io invece non sono mai decisa in nulla.
Non sapevo ancora cosa stesse succedendo, non avevo mai provato un'emozione simile in vita mia, ma ero eccitata e mi faceva paura allo stesso tempo. Ma spesso le cose ci uccidono per paura di viverle. E adesso quello che stavo facendo era solamente vivere.
Si divincolò, sentii un brivido di freddo, volevo che continuasse ciò che aveva iniziato e invece rimase lì a fissarmi con il rossetto leggermente sbavato. <<Ora stai sorridendo>> mi disse. E aveva ragione, il mio umore era cambiato nel giro di qualche minuto. Non pensai a nessuno in quel momento...ai 'demoni', a Kaden, a Cole, a Noah...solo a questa sconosciuta.
Andammo fuori a fumare una sigaretta, in un terrazzo, dato che il cortile principale era pieno di gente che sboccava.
<<Non sapevo che fossi lesbica>> disse rompendo il silenzio.
<<Oh...beh io non sono lesbica>> risposi subito <<Mettiamolo in chiaro>>
<<Oh sì ho già sentito risposte del genere, tranquilla ne sono abituata. Solo che prima mi sembravi decisamente disperata e volevo tirarti su>>
<<Davvero?>>
<<Sai, di solito al sabato sera le persone fanno festa e si divertono, non stanno da sole in un angolo a rifugiarsi nei loro pensieri>>
<<Stasera ero un po' stanca>> mi giustificai
<<Beh ma ti è piaciuto quando ti ho baciata>>
<<Sì, è stato diverso>>
<<Non sei la prima che tiro fuori da una situazione di malinconia. Non pensavo che ti piacessero le ragazze in quel senso, lo avevo intuito, ma di solito chi è triste e solo si accontenta del primo che passa solo per dimenticare e tu mi sembri una di quelle più o meno>> disse
<<Mi stai dicendo che sei delusa del fatto che non ti abbia portata in bagno a scoparti?>>
<<Ehm, delusa no. Solo un po' sbalordita>>
<<Scusa, non so per chi mi hai preso, ma io non sono una di quelle che pur di fare qualcosa nella vita si mette a farsi pure la cassetta delle poste, quindi se tu adesso ti aspetti altro da me, beh mi dispiace ma me ne vado all'istante>> non volevo essere troppo sgarbata d'altronde era ovvio che una come lei l'avrebbero desiderata in molti, però non volevo essere presa per troia come evidentemente lo era lei.
<<Forse tu sei una di quelle che continua a bisbigliare ciò che dovrebbe essere urlato. Forse sei una di quelle che si tiene tutto dentro. Forse vorresti dire che quel bacio ti è piaciuto più del previsto ma non vuoi sentirti diversa da quello che credi essere>>
<<Ma che cazzo...tu non mi conosci, non sai cosa sto passando, mi hai solo limonata, tutto qui>> dissi forse con un tono troppo incazzato.
<<Ma ti è piaciuto>>
<<Quello non è importante>> sbottai
<<E se invece lo fosse?>>
<<Lasciami stare, ora vado, si sta facendo tardi>> presi la mia borsa e le mie cicche e me ne andai dal terrazzo sbattendo la porta.
Non vidi mai più quella ragazza, forse una volta la incrociai in un'altra festa, ma fu solo una svista. Non era un particolare tanto rilevante della mia vita, ma quella sera ricordo di aver sentito una sensazione diversa che mi ha portata a pensare ad altro invece che al resto.
E dopo tutto questo tempo devo ancora capire se quel bacio mi sia piaciuto in quel senso oppure no: se l'abbia fatto per consolazione o per istinto.
Chi lo sa...forse ho solo paura di essere giudicata, come sempre. Magari i miei 'demoni' si rivolteranno contro di me pure per questo prima o poi.
È solo questione di tempo.

Non abbiate mai paura di sentirvi voi stessi, cercate di non pensare a cosa pensano gli altri.

𝐆𝐫𝐞𝐞𝐝𝐲 𝐑𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐬 Where stories live. Discover now