𝐆𝐫𝐞𝐞𝐝𝐲 𝐑𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐬

6 - L0VE

«It's incredible, ah, who knows if he will ever admit his true love...»

Da piccola sognavo il principe azzurro, colui che mi avrebbe salvato da tutto, dal mare in cui stavo affogando. L'ho sognato e ho sempre sperato di ritrovarlo in ogni ragazzo che incontravo, in ogni ragazzo a cui donavo un pezzo di me. Ho sempre avuto una matta speranza, vana anche, di poter incontrare qualcuno che andasse oltre lo scudo che alzavo, che abbattesse il mio muro e fosse presente per me. Per capirmi, per apprezzare i miei gusti strani, per parlare dei miei romanzi preferiti, per discutere di qualche programma stupido in tv, per ascoltare musica e commentarla, battibeccare su qualcosa, confrontarsi. Qualcuno che non fosse solo un principe, ma anche un amico. Ma nessuno era mai rimasto abbastanza, nessuno era mai riuscito a 'toccarmi' davvero dentro o chi ci aveva provato, chi aveva tentato di farlo, l'ha fatto per gioco, per puro divertimento personale. Mi consideravo un ottimo passatempo, forse il migliore per una serata, una soltanto. Sono passabile, simpatica, intelligente e grintosa, ma non è mai abbastanza per un amore epico. La verità? È che in generale non piaccio mai abbastanza, non ci sono scuse o mezze verità: non interessavo mai. Si fermavano tutti in tempo, all'apparenza, senza andare oltre, senza guardare nei miei occhi che annegavano in mille lacrime e dolore per colpa dei 'demoni'.
Volevo incontrare qualcuno che mi guardava davvero, che avrebbe osservato ogni frammento di me e si innamorasse di ogni spigolo, di ogni forma storta, di ogni capriccio o capello fuori posto, del mio profumo o della mia esuberanza.
Volevo l'amore vero, quello delle fiabe, ma forse crescevo con l'idea che esistesse solo in quelle pagine, credendo di non essere mai all'altezza di ciò.
Quando iniziavo a rendermi sempre di più conto che una persona così non sarebbe mai esistita, sinceramente non ne ero sorpresa e non ne ero nemmeno abbattuta.
Nessuno rispecchierà mai ciò che ti aspetti davvero, ma quando questa cosa che credevi non possibile si presenta davanti a te proprio nel momento del bisogno, quando vorresti sprofondare nell'abisso però sai che non ne varrebbe la pena, perché quella persona è lì per te per aiutarti. Beh in quel momento cambia tutto.
Inizi a credere nelle fiabe.
Ricordo quel giorno, non stavo cercando assolutamente nulla, era un giorno come tanti altri, non ero nè felice, nemmeno triste, ero solo...me. Ricordo come mi si presentò la possibilità di conoscere questa persona. Ricordo il mio stupore, ricordo il mio timore nel vederla. Ricordo il gioco di sguardi, il colore dei suoi occhi. Ricordo come il mio cuore si era sentito e come la mia vita aveva preso una strada diversa.
Era iniziato tutto così per caso, non necessitavo costantemente di qualcuno che mi capisse e stesse al mio fianco; in quel periodo avevo appena scacciato i miei 'demoni', ero ripulita e lucida. Era iniziato tutto quasi per gioco, ma chi l'avrebbe detto che sarebbe diventato così importante?
E più passavano i giorni e più mi rendevo conto che questa persona era così semplicemente diversa, e mi rendevo conto che ero stanca di averla solo nella mia testa, la volevo accanto, sempre, senza dover aspettare la sua stupida notifica, senza dover dissimulare ciò che provavo, senza sentirmi soffocare dagli altri. La volevo in tutte le forme possibili.
E chi l'avrebbe mai detto? Perché le cose succedono così per caso? Ti colgono così impreparata... arriva, stravolge ogni cosa e fa rinascere la versione migliore di te.
Cazzo che potenza. Non potevo capire e ammettere cosa avevo dentro, o forse non avevo lo stimolo per ammetterlo al mio inconscio appena uscito da una storia finita male.
Ma sapevo per certo che la cosa bella di noi due era il fatto che ci siamo incontrati per caso senza cercarci.
E a volte correre un rischio è l'unico modo per vivere davvero, ed è così che rischiai di amare Noah.
L'amore non si rincorre, non si prega, non si aspetta. L'amore è tutta un'altra storia.
Mi innamorai... e caddi nella trappola in cui cadono tutti prima o poi.

D'altronde capii che fu l'emozione più orrenda e più bella che provai.