Capitolo 11 - Back to home

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«Vai a farti fottere» borbottai andando in cucina, ma prima che potessi oltrepassare la porta Taylor mi afferrò per i fianchi e mi sbatté contro il muro.

«Subito» ridacchiò maliziosamente, cominciando a lasciare una scia di baci sul collo per poi giungere alle mie labbra.

«Lo sai vero che non aspetterò un'altra mezzora perché tu calmi i tuoi animi bollenti vero?» chiesi fermandolo prima che si avventasse sulle mie labbra.

«Infatti questa volta non mi lascerai poco prima di venire» dichiarò baciandomi senza lasciami il tempo di rispondere.

Non ci misi molto tempo a svestirmi, tutto stava andando troppo veloce, entrambi eravamo privi di vestiti, i nostri respiri erano irregolari e i nostri gemiti riempivano le mura di quella casa.

«Odio ammetterlo, ma mi mancherà scopare con te» dichiarò posando la sua fronte sulla mia.

«Certo, come no» riposi ridendo con il respiro affannoso.

Il campanello di casa suonò prima che lui potesse baciarmi un'ulteriore volta.

«Oh cazzo» affermammo all'unisono fissando la porta. Chi diamine era?

Mi liberai velocemente dalla presa di Taylor e cominciai a raccogliere i vestiti da terra, indossandoli e porgendo quelli di Taylor a lui.

«Merda» imprecai saltellando su un piede nel tentativo di infilarmi i jeans. Taylor sembrava essere tranquillo e dal sorriso strafottente che regnava sul suo viso non potevo che esserne più sicura. «Gesù non la senti anche tu?» dichiarai annusando l'aria.

«Sentire cosa Melissa?» chiese ridendo per le mie azioni.

«C'è aria di sesso qua dentro, cazzo» borbottai aprendo la finestra più vicina e spruzzando una buona dose di deodorate per l'ambiente, intossicando me e Taylor che cominciò a tossire ed ad imprecare mentre nel frattempo andava ad aprire la porta di casa.

«Ragazzi» mia madre più in forma che mai mi rivolese un'enorme sorriso, squadrandomi da cima a fondo, per poi posare lo sguardo sul ragazzo affianco a me.

«Mamma?» chiesi freddamente ricambiando il suo sguardo. «Il vostro ritorno non era stato rimandato?»

«Beh si, ma avevamo trascorso troppo tempo fuori casa e così abbiamo deciso di tornare» spiegò inoltrandosi nella casa. La sua attenzione si posò immediatamente sui due borsoni accanto al divano e poi su me ed il ragazzo al mio fianco. «Di chi sono?»

«Nostri» riposi salutando John, che aveva appena varcato l'entrata, con un cenno di capo.

«Andate da qualche parte?» Come se le interessava realmente.

«In campeggio» ripose Taylor dopo aver salutato il padre.

«E siamo parecchio in ritardo. Ciao mamma» conclusi prima di afferrare il mio borsone ed uscire di casa.

Forse non era male l'idea di rimandare il loro ritorno.

La porta di casa si chiuse pochi minuti dopo e Taylor mi affiancò.

«Sai se fossero entrati senza suonare?» riflettei posando il borsone nel bagagliaio della macchina di Taylor.

«Che problema c'è scusa? Loro possono e noi no?»

«Gesù, non voglio nemmeno immaginare quello che fanno» borbottai disgustata accomodandomi sul sedile del passeggero.

Il ragazzo al mio fianco si mise a ridere a quella mia affermazione. Qualunque cosa riguardasse un rapporto sessuale per lui era interessante e divertente.

«Non c'è niente di divertente» dichiari allacciandomi la cintura di sicurezza ed accendendo la radio della macchina.

Speravo solo che quel campeggio sarebbe andato bene e che per qui giorni avrei dimenticato la mia improvvisa sorella.

«Ieri sera ho pensato ad una cosa, dopo quello che mi hai detto» proferì fermandosi ad un semaforo rosso e posando la sua attenzione su di me.

Annuii incitandolo a continuare.

«Nel caso decidessi di andare da tuo padre e non volessi andarci da sola, sarei disposto ad accompagnati» mi informò.

Un sorriso spiccò sul mio volto e le parole di Taylor rimbombano diverse volte nella mente.

Era strano come le cose stavano andando, come il nostro rapporto stava cambiando e come lui, in quel momento, sembrava essere tutt'altro che uno stronzo .

Per quanto ne fossi contenta, l'altra parte di me era tremendamente spaventata da quel suo lato dolce.

Taylor era stronzo e pieno di difetti, ma aveva il suo fascino ed un effetto piuttosto strano su di me.

Brividi ed emozioni a me sconosciute si scatenavano dentro di me al suo tocco.

Non potevo provare qualcosa per la persona che più odiavo, per colui che era mio fratello (acquisito).

Non poteva lasciare che ciò accadesse, non dovevo.

Just BrothersWhere stories live. Discover now