Capitolo 35

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Appoggiai la testa al finestrino e posai lo sguardo al di fuori di esso. Il viaggio sarebbe stato lungo, Taylor avrebbe guidato per tutta la notte e speravamo mi avrebbe lasciato fare scambio qualche volte, infondo era abbastanza pesante passare tante ore al volante. Tuttavia ero sicura non mi avrebbe dato il permesso.

Avevamo chiesto a tutti gli altri di venire ed ero stata piuttosto contenta quando tutti avevano accettato. Sia Trent che Laura. Ciò mi stupiva, ma non pi di tanto.

Eravamo tutti divisi in macchina. Io e Taylor. Alex, Brayan, Jessica e Marco mentre nell'altra macchina c'erano Trent, Alesha e Laura.

Alex aveva fatto si di lasciarci da soli in macchina, non che fossimo contrari, ma pensavo avremmo destato problemi o pensieri estranei agli altri.

«Ma tu guarda quello stronzo .» sibilò a denti stretti guardando dallo specchietto retrovisore Trent che guidava.

«Non ha fatto niente.» affermò cercando di calmarlo.

«Invece si, mi sta dietro.» ridacchiai sentendo quelle parole e lui mi fulminò con lo sguardo.

«Sicuro si tratti solo di questo?» domandai alzando un sopracciglio, sapevo ci fosse altro sotto, sapevo bene anche il perché.

«No, ma poteva benissimo restare pure a casa, nessuno lo ha invitato.» borbotta stringendo le mani sul volante.

«Anche Alesha poteva starsene a casa.» ribatto alzando gli occhi al cielo.

«Alesha fa parte del gruppo.»

«Perché Trent no?» chiesi cominciando a perdere la pazienza.

«Si, ma ci sei stata insieme.»

«Almeno io non ci ho scopato!» sbotto al limite. Non pensavo saremmo arrivati a parlare di questo. Stavamo andando per qualche giorno a Miami prima che cominciassero gli esami in modo da rilassarci, ma non per litigare.

Apre la bocca per dire qualcosa, ma alla fine la richiude. Forse non sapeva che dire.

«Beh ma io non amavo un'altra mentre stavo con lei.» ribatté, al che io spalancai la bocca.

«Tu ci hai scopato mentre io ero a Los Angels, quando io ti ho detto di provare qualcosa per te e quando poi hai ammesso pure tu di ricambiare! Non venire a fare la predica a me su questa cosa Taylor!» dichiarai alterata. Sentivo gli occhi pizzicare e avrei voluto dirgli di fermare la macchina e farmi scendere, ma eravamo nel bel mezzo del nulla e in più c'erano gli altri dietro e davanti che avrebbero chiesto spiegazioni.

«Ero ubriaco.» si giustifica non togliemmo lo sguardo dalla strada. Rido istericamente a quella sua affermazione. Rido per non piangere.

«Non ti giustifica il fatto di essere ubriaco cazzo. Non è una giustificazione! Lo hai fatto pure da sobrio!» ribadissi slegando e rilegando i capelli in una croccia disordinata, mentre lui vicino a me si passava una mano frustrato fra i capelli.

Ispiro profondamente prima di aumentare il volume della radio, non feci caso alla musica che risuonava nella macchina, mi bastava solo che qualcosa spezzasse quel silenzio e mi facesse pensare di meno.

Dopo qualche ora ci fermammo a perde un caffè in una autogrill in modo da riuscire ad affrontare la strada mancante per giungere a Miami.

Scesi dalla macchina e sbattei violentemente la portiera prima di raggiungere a passo svelto il bagno.

Mi chiusi a chiave in una dei piccoli bagni racchiusi dentro una grande stanza. Avrei voluto urlare e piangere fino a finire le mie lacrime. Infondo non potevo aspettarmi di più, le cose erano andate bene per troppo tempo.

«Dovrebbe essere in bagno, l'ho vista entrare prima.» la voce di Jessica mi fa leggermente sussultare. Mi asciugo le lacrime e poco dopo esco con lo sguardo basso.

Noto però che insieme a Jess ci sono anche le altre. Mi lavo la faccia con dell'acqua gelida. Alzo lo sguardo verso lo specchio e vedo che sono tutte e tre inerente a guardarmi.

Abbasso lo sguardo per uscire dal bagno, ma appena lo faccio vedo Trent fare lo stesso da quello dei maschi. Raggiunsi Alex che beveva un caffè. Da lontano sembrava essere solo, ma quando mi avvicinai potei notare che c'erano Brayan e Taylor con lui. Quest'ultimo mi lanciò un'occhiataccia non appena vide Trent vicino a me.

Ordini un caffè ed uscì fuori, seguita dal mio migliore amico, per berlo mentre fumavo una sigaretta. Era tutto buio e tra poche ore sarebbe sorto il sole. Amavo viaggiare a quell'ora solo per vedere l'alba.

«Che è successo? Siente entrambi di mal umore.» mi fece notare sedendosi sui gradini insieme a me.

«Nulla che non sia già successo.» risposi sulle difensive. Lo sentì ridacchiare e questo mi fece ancora di più infuriare. Stavo per chiedergli scusa pr avergli risposto tanto bruscamente, ma dopo la sua risata avrei voluto solo uralrogi contro. «Ha aperto la storia di me e Trent dicendo che non voleva che venisse e io ho detto lo stesso per quanto riguarda Alesha, ma lui ha detto che non ci è stato insieme e io ho ribattuto che a differenza sua io non ci scopavo con Trent. Si è giustificato dicendo che era ubriaco e che non lo ha fatto dopo avermi detto di amarmi, ma i fatti dimostrano altro.» spiego infine ispirando diverse volte la nicotina.

Stava per rispondere, ma gli altri fecero la loro uscita nello stesso momento in cui lui aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito dopo averli visti. Mi fece segno che ne avremmo parlato più tardi e io annuì.

«Ti sei divertita con Trent?» chiese sorridendo amaramente. All'inizio non capì, ma poi mi ricordai della suo sguardo truce nei miei confronti quando mi vide arrivare insieme a Trent.

«Giuro che se continui a parlare di ste cazzate non salgo in macchina e vado con lui.» affermai facendolo sbiancare. Non fiatò ne nulla, si limitò a salire in macchina e io a fare lo stesso.

Non sarei mai andata in macchina con Trent, neanche se mi avessero pagato e non avrei nemmeno lasciato Taylor guidare da solo, ma quella bugia l'avo detta in fin di bene.

Stava per sorgere l'alba e io mi incantati a guardare il cielo pieno di colori. Mancava poco per arrivare a destinazione.

«Ero nel bagno, in quello delle femmine. Puoi chiedere ale altre, loro erano con me. Quando stavo per raggiungervi Trent è uscito da quello dei maschi.» spiegai con lo sguardo rivolto all'alba. «E anche se avessi continuato a dire cazzate non sarei andata in macchina con lui.» conclusi.

«Mi fai diventare matto.» stava sorridendo, sorridendo veramente. «E mi dispiace per le cazzate che ho fatto, è solo che per me era strano provare quelle cose, ero più spaventato che altro e pensavo che bevendo e scopando con altre ci avrei pensato di meno.» spiegò stringendo il volante fino a far diventare le nocche bianche.

«Sono cose passate, siamo ancora in tempo per rimediare.» dissi sposando lo sguardo su di lui e lasciandoli un dolce bacio sulla mascella.

«Ti amo e odio pensare che quel bastardo ti abbaia anche solo baciato.» proferì a denti stretti.

«Ti amo e odio sapere che Alesha abbia avuto tanta intimità con te.» sussurrai le ultime parole che poi vennero coperte dal suono del mio cellulare.

Mamma: 25 chiamate perse. 13 messaggi (3 allegati).

Tremante sbloccai il telefono e aprì la chat con mia madre. Il telefono mi cadde di mano, il respiro divenne corto e le lacrime rigarono il mio viso, mentre i singhiozzi rimbombavano in tutto il veicolo.

«Melissa che cosa è successo?»






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Che cosa sarà successo?

Sto cercando di fare dei capitoli decenti e interessanti, ma sono perfettamente cosciente del fatto che stanno venendo abbastanza di merda.

Mi dispiace davvero.

Commentate e mette la stellina ⭐️nel caso vi piacesse.

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