Capitolo 38

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Ecco il capitolo che vi avevo promesso, non ho coretto nemmeno questo, quindi ci saranno errori. Scusate!

Vi consiglio di ascoltare a ripetizione una di queste due canzoni:

I'm A Mess - Ed Sheeran

See you around - Chris Brown

Jet Black Heart - 5 Seconds Of Summer

Io le ho ascoltante tutte e tre mentre scrivevo il capitolo e a mio parare, se le ascoltate mentre leggete, il capitolo rende di più.

Buona lettura :)😘

Avevo accumulato così tanta rabbia e rancore che mi era impossibile trattenermi. Sentivo un dolore lancinante alle tempie non intenzionato a smettere da orami qualche ora. Chiusi gli occhi per qualche secondo respirando profondamente. La stanza improvvisamente cominciò a farsi più piccola e soffocante e la mia testa a girare freneticamente, ma ciò non mi impedì di continuare ad urlarle contro.

"Che c'è di meglio se non prendere due piccioni con una fava? Sono davvero sorpresa che tu sia arrivata a tanto" dichiarai reggendomi alla poltrona della stanza di Alesha. "Sono anche sorpresa di averti trovata nella tua camera, sinceramente pensavo fossi già in quella di Taylor" respirai e rafforzai la presa sulla poltrona, timorosa che le mie gambe cedessero da un momento all'altro "Ma forse non ti è giunta la notizia, eppure avresti dovuto capirlo sai? Taylor Myers è ufficialmente single e la sottoscritta non infastidirà più i tuoi piani" risi amaramente. "E' stata una bella trovata sai? Fare quelle foto e mandarle a mia madre, hai ottenuto più di quello che pensavi, più di quello che tu e Michael speravate. Che cosa ti ha dato in cambio lui? Un'altro ragazzo con cui scopare? Oh no aspetta, tu volevi Taylor"

La ragazza bionda davanti a me mi guardava quasi spaventa e sconvolta dal mio comportamento, ma come biasimare, ero in condizioni pessime, parlavo sarcasticamente e sbraitavo come uno scaricatore di porto.

"Se fosse successo prima, se questo fosse successo qualche mese prima, avrei fatto di tutto purché di aggiustare tutto, purché di avere indietro Taylor e sistemare le cose con mia madre, ma sai una cosa? Sono stanca, stanca di lottare per qualcosa che non sarà mai nulla di concreto o reale, sono stanca di continuare a lottare da sola, stanca di illudermi e di dover aggiustare tutto sempre da me. Tu e Michael avete avuto la vostra vedetta ed è stata più che vincente." affermai. Non erano quelle le parole che avevo preparato, non era quello il discorso, ma quelle cose erano la pura verità, erano quello che tenevo dentro da troppo tempo.

"Non puoi farlo" rabbrividì e mi immobilizzai all'istante nel udire quella voce, ma non mi girai. Ormai nulla aveva più senso, l'unica cosa da fare era avere quel diploma e decidere dove andare, non c'erano altre soluzioni. Avevo perso, nonostante avessi lottato, avevo perso mettendoci tutta me stessa.

Alesha spostò di scatto lo sguardo dietro le mie spalle, dove giaceva la porta in legno bianco, alternando l'attenzione da quest'ultima a me.

Non l'avevo mai vista tanto sconvolta, sembrava aver visto un fantasma ed era stata zitta per tutta la durata del mio discorso. Ma infondo che avrebbe dovuto dire? Era riuscita nel suo intento e probabilmente stava gioendo dentro di sé. Ne ebbi la conferma quando sul suo voltò si dipinse un sorriso malefico e fiero. La rabbia che pensavo di aver represso urlandole contro si rifece viva. Il pensiero di scaraventarmi su di lei mi balenò in testa, ma mi connettenti, o almeno lo feci all'inizio, prima che aprisse nuovamente bocca.

"Puttana sarai tu, stavi con mio fratello e nel frattempo te la facevi con il tuo, almeno io non mi impegno con nessuno" disse sorridendo e attorcigliando una ciocca di capelli attorno al dito.

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