Capitolo 2 - Taylor

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Io ed  Alex ci girammo contemporaneamente per vedere da chi provenisse quella voce, anche se sapevo benissimo di chi era. Avevo pero' ancora la speranza fosse un incubo.

Taylor. Taylor Myers.

Quando vidi due occhi verdi-azzurri guardarmi piuttosto infuriati, ebbi la conferma che si trattava veramente di lui.

«No scusa cosa ci fai tu, qui, a casa mia?» domandai con lo stesso tono di voce che aveva precedentemente usato lui. Non era esattamente casa mia, ma dovevo ribattere in quale modo. La tomba non c'era, ma di certo facevo un bel lavoro nel scavarmi la buca da sola.

«Bro» lo salutò con nonchalance il mio migliore amico.

Come diamine faceva ad essere così tranquillo? Sembrava addirittura...divertito? Quello che di certo era palese era l'espressione da "io lo sapevo" che aveva stampata sul viso. 

«Mi vuoi dire che cazzo ci fai tu qui dentro e come avete fatto ad entrare?» domandò disorientato, non tralasciando però la sua freddezza, spontanea. 

Tutto il mio opposto, ero cosi' infuriata che ero sicura di aver preso le sembianze di un pomodoro.

Non ebbi il tempo di parlare visto che fui interrotta dall'arrivo di mia madre e di John. Giusto in tempo. 

«Tesoro sei già a casa?» chiese mia madre varcando la porta del salotto «Alex come stai?» spostò in seguito l'attenzione sul ragazzo biondo seduto sul divano. 

«Bene grazie, tu invece? Com'e andata la cena» domandò lui a sua volta sorridendo dolcemente dopo essersi alzato ed averla abbracciata. 

«Tutto bene grazie » rispose sorridendo, per poi posare la sua attenzione su Taylor.

«Signora Liz è un piacere rivederla.» disse invece quest'ultimo lasciandomi a bocca aperta. Cosa stava succedendo? Oh no, no. Quindi davvero non era un incubo o uno scherzo di malo gusto.

«Quante volte te l'ho detto che devi darmi del tu?» esordì mia madre sospirando. Il mio sguardo continuava ad alternarsi interrottamente da mia madre a Taylor, da quest'ultimo a John e da lui ad Alex che sembrava essere più sorpreso di me. Almeno il suo stato d'animo assomigliava un po' al mio.

«Okay, cosa sta succedendo? Come conosci Taylor?» chiesi come una bambina sciocca, bisognosa di ovvie riposte che dessero una spiegazione a quello che stava accadendo. Sapevo fare due più due nella mia testa, ma in quel momento speravo facesse cinque. 

«Melissa ti ricordi quando ti avevo accennato che John aveva un figlio?» certo che si, ma non che Myers fosse suo figlio, come aveva potuto sorvolare un dettaglio cosi importate. 

«Taylor è mio figlio» affermo' John avanzando verso il figlio per salutarlo.

Diamine erano uguali, tale padre tale figlio. Come avevo fatto a non riconoscere quegli occhi?

Non avevo mai visto suo padre, o forse si quando avevo 6 anni, eppure erano identici, come avevo fatto a non pensarci.

«Mel?» mi richiamo' Alex probabilmente preoccupato. 

Ero scioccata, non riuscivo nemmeno a parlare, avevo pure dimenticato come si respirava. Parevo una pentola a pressione pronta ad esplodere.

Io e Myers non andavamo d'accordo dai tempi delle medie, se non quelle delle elementari. Avevamo la sfortuna di avere lo stesso gruppo di amici da sempre e di odiarci dallo stesso arco temporale.

Sentii qualcuno scuotermi le spalle e parlare, ma il mio cervello sembrava non voler recepire le informazioni. 

«Cosa?» domandai riprendendomi dal mio momentaneo stato di shock.

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