per te

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Per te,
erano molto quei giorni, anzi, quelle notti. In cui non sapevamo niente. In cui tutto ci stupiva. Sembrava di vivere in un film o forse in uno di quei romanzi che ho sempre sottolineato, dove non si sa niente di niente, non si sa cosa accadrà, cosa si farà domani, ma si pensa a vivere. Vivere e basta. In quei momenti, istanti. In cui si vivono gli istanti come se durassero una vita intera. E in quegli istanti tutto è prezioso, anche una singola frase, che poi avrei sottolineato. Erano belle quelle notti che sapevano di selvaggio, di promesse mai dette. Erano belle quelle notti perché non eravamo abituati alla nostra presenza, perché ogni giorno poteva essere l’ultimo per noi, potevamo allontanarci in ogni momento. Potevamo svegliarci da quel sogno ogni mattina. Ed ogni mattina, però, continuavamo a sognare nonostante questa possibilità. Erano belli quei momenti perché, dopo tempo, io dicevo quello che sentivo. Erano belli quei momenti perché vedevo una luce immensa anche alle tre del mattino. Era bello perché avevamo il nostro codice. Vivevamo dentro una storia, che scrivevamo noi. Noi, in continua battaglia. Noi, che nonostante fossimo ancora niente, ci bastavamo. Proprio come nei miei libri. Proprio come nei miei libri Fantasy che tu tanto giudicavi, ma che poi vivevi, con me.
Erano belli quei momenti in cui anche un fenomeno comune come l'alba riusciva ad appartenerci, ad emozionarci. Era bello, come le nostre albe. Bello, come i nostri occhi ai primi bagliori del sole, come quando tutto era iniziato.

L'Alba di Caøs ed ÅrmoniåWhere stories live. Discover now