capitolo 13

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Jaemin ultimamente era assente. Rispondeva ai miei messaggi dopo ore, e quando lo faceva erano per lo più monossillabi "si", "ok", "no", "mh" questo suo atteggiamento mi stava dando sui nervi. Quello fu l'ultimo giorno delle vacanze avevo deciso di chiedere a Jaemin di uscire, volevo parlargli. Adoravo essere ignorata, ma non da lui. Non capivo perché non mi piaceva più stare da sola, rimanere sempre a casa. Mi mancava Jaemin? Forse... mi mancava andare con lui alla caffetteria, mi mancava parlarci. Dal quello stupido giorno del bigliettino, tutto era drasticamente cambiato. Forse si sentiva davvero in colpa per avermi messa in questa situazione. Non gli avrei mai dato colpe di nulla, dopotutto sono stata io ad accettare di farlo entrare nella mia vita nessuno mi aveva obbligata.
Presi coraggio e lo telefonai

《Mh?》

Alzai gli occhi al cielo per la sua solita stupida risposta che mi riservava ormai da troppo tempo.

《Jaemin, hai da fare questa sera?》

《No》

Se me lo fossi ritrovato davanti gli avrei dato una testata sul naso, ma cercai di calmarmi e continuai a parlare.

《Bene, ti va di uscire con me? Come facevamo prima?》

《Come vuoi, ti vengo a prendere alle 15.30. Fatti trovare pronta》

E boom, chiusa la chiamata in faccia. Alzai gli occhi al cielo e andai a prepararmi per questo pomeriggio.

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《Hai intenzione di ignorarmi pure quando siamo faccia a faccia?》

Gli chiesi sbuffando, quando ero uscita di casa dopo che aveva bussato non si era preoccupato nemmeno di salutarmi. Mi stava decisamente facendo innervosire.

《non ti sto ignorando Mizuki, devo forse farti le feste tutte le volte che ti vedo?》

Disse sarcasticamente. Inarcai un sopracciglio.

《Sei proprio stronzo Na Jaemin!》

Gli diedi le spalle e feci per aprire la porta di casa ma una sua mano mi afferrò un polso per farmi girare verso di lui.

《Come scusa?》

Chiese divertito.

《Hai sentito benissimo》

Dissi con tono di sfida.

《Senti chi parla! Da quando hai conosciuto Renjun non fai altro che fare la gatta morta, ma ti sei vista? Ti comporti da oca》

Lo guardai scioccata e sgranai gli occhi

《Un'oca? Sei serio? E poi che ti importa? Lo hai detto tu che non sono di tua proprietà》

Colpito e affondato. Fece uno sguardo parecchio infastidito, per poi compiere un gesto che mi aveva lasciato senza parole. Mi strinse tra le sue braccia.

《Non sei di mia proprietà è vero. Ma mi da fastidio vedervi flirtare assieme. Lui è un mio amico e tu sei una mia amica è... strano, no?》

Mi disse sussurrando.

《Cosa è strano?》

Mi allontanò di poco per guardarmi negli occhi.

The Angel Of Death - Na JaeminWhere stories live. Discover now