Capitolo 34^

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Taehyung pv.

Mi svegliai da un sonno assai profondo.
Non capì come e quando fossi finito in quella situazione, non ricordavo di essermi messo a letto, come non ricordavo di aver messo il pigiama e di essermi addormentato.

Ma cosa diavolo- sentì un leggero aroma di cioccolata e lentamente girai la testa verso il comodino, su cui trovai poggiata una - non più fumante- tazza di cioccolata calda.

Confuso scossi la testa e lentamente mi misi seduto, guardandomi intorno.
Che me l'avesse fatta mamma? No impossibile, è a lavoro...

Lentamente l'afferrai e la portai alle labbra, ne bevvi un sorso e sospirai. Buona.

Tornai a guardare il comodino, per poi notare su di esso, un foglietto bianco con su scritto testuali parole.

Scusa per tutto, ancora.
Ho fatto quello che dovevo, ma come ben sai - ormai da troppo- mi manca il coraggio per restare e guardarti negli occhi. Non lo merito.
Riprenditi e mangia.
Tuo per sempre,
Jungkook.

Cosa? Che significa?!
Nella mia testa iniziò a ricollegarsi tutto come in un puzzle.

Quindi è stato lui a portarmi qui...

Mi ha cambiato.

Mi ha messo a letto.

mi ha preparato la cioccolata calda.

Ed in fine è scappato. Di nuovo.

Ma in fondo lo capisco, fossi stato nei suoi panni, non sarei rimasto neanche io. Non sembra passarsela bene ultimamente. È sempre così cupo, i suoi capelli sono cresciuti in un modo smisurato. Ha iniziato ad indossare vestiti larghi - troppo larghi-. Pensai.

I suoi amici avevano smesso di prendemi di mira, conoscendo la situazione, avevano preso a salutarmi tranquillamente, quasi sembravano vergognarsi, specialmente Namjoon. Yoongi era il solito indifferente, non sembrava poi così preoccupato dalla situazione. Qualche volta lo avevo anche beccato a parlare di sfiggita con Jimin, come se niente fosse. Mi andava bene, l'importante era vedere felice il mio amico, nonostante ci avessi litigato qualche ora prima, non avrei potuto mai augurargli del male, anche perché quello che aveva detto non era poi tutto falso, anzi glie l'avevo confermato io stesso.

Mi ripresi dai miei pensieri e portai il fogliettino al petto, stringendolo con le braccia in prossimità del cuore.
Chiusi gli occhi e viaggiai con la mente, immagini che al posto di quel futile fogliettino di carta, ci fosse jungkook in carne ed ossa. Lo immaginai stringermi forte tra le sue braccia muscolose, lo immaginai avvolgere con una mano i miei capelli ed infilare la testa nell'incavo del mio collo per odorare il profumo della mia pelle. Lo immaginai chiudere gli occhi e sussurrare parole dolci e rassicuranti nel mio orecchio.
Lo immaginai così bene e vividamente che quando riaprì gli occhi e realizzai quanto tutto fosse un illusione, scoppiai a piangere, seppellendo la testa nel cuscino.

Basta.

Ti prego Tae basta...

Smettila di farti così male, dimenticalo.

Ti prego, ricorda che non ti merita. Tu hai Minho ora.

Vero... Peccato che il mio cuore si trovi da tutt'altra parte.

****

Sabato sera arrivò velocemente e come ormai di routine, mi ritrovai insieme a Jimin a scegliere i vestiti per la serata.
Facemmo pace il giorno dopo, la litigata non poteva essere duratura tra noi due, anche perché ci legava un bene fin troppo forte.

«no Jimin, questo non lo metto.»
«e invece si, muoviti.»
Sbuffai, presi la camicia e mi incamminai verso il bagno.

Quando tornai - sempre sbuffando- mi piazzai davanti a lui, che aveva in volto un'espressione compiaciuta.
«sembri un'angioletto, che carino!»battè le mani, felice.

« Jimin, puoi scordarti che venga vestito così. Sembro appena uscito da un ospedale psichiatrico.»

Il sorriso di Jimin si spense subito e mi incenerì con lo sguardo. «se fosse stato per te, ti saresti presentato in discoteca col pigiama, quindi non fiatare.»

«uff...»sbuffai alzando gli occhi al cielo.

«dai stai zitto, questa sera sarà nostra!»disse Jimin per poi volare a vestirsi.

Perché ad ogni festa, ho sempre tutta quest'ansia? Spero vada bene...

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dark dream || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora