Capitolo 13^

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Ero proprio sul punto di addormentarmi sul tavolino della cucina, quando sentì qualcuno bussare alla porta di casa con insistenza. Il terrore che qualcuno potesse svegliarsi per il frastuono, mi portò ad alzarmi velocemente e dirigermi verso essa.

Già con l'odio al massimo per la persona in questione, guardai dallo spioncino, e mi sorpresi piacevolmente nel notare la figura del mio migliore amico attraverso essa. Aprì di scatto la porta, sorridendo.

«pensavi che te l'avrei fatta passare liscia, eh? Bastardone, era ora che tornassi, mi sei mancato da morire!» mi si buttò sopra con tutto il peso, facendo cadere entrambi a terra.

Rimasi per qualche attimo immobiliare, incapace di muovermi e parlare, ma poi sembrai quasi esplodere di gioia.

«s-sei qui davvero? Hobi mi sei mancato tanto! Mi hai fatto spaventare prima al telefono. Pensavo non volessi vedermi, idiota!»tirai su con il naso, strofinando il viso contro il suo collo.

«oh, taetae come potrei non volerti vedere se sei una parte fondamentale della mia esistenza? Avanti, siamo praticamente fratelli! Ho bisogno di vederti per sorridere, volevo semplicemente farti una sorpresa. Avanti ora staccati così ci alziamo e mi racconti come va lì, eh? Che ne dici?»cercò di alzarsi ma fallì miseramente. Restai attaccato al suo corpo, come un koala, con gli occhi lucidi di lacrime.

«quanto sei tenero. Avanti non piangere, che altrimenti inizio a farlo anche io e poi non ci ferma più nessuno. Dai, alzati.» riuscì a tirarsi su, portando con se anche me e mi diede una pacca sul sedere.

«dai andiamo in camera tua.» iniziò ad incamminarsi, sapendo perfettamente dove fosse visto le parecchie volte in cui ci avevamo dormito, insieme.

Arrivati in camera,prendemmo posto sul bordo del letto ed iniziò a squadrarmi dalla testa ai piedi, per poi sorridere. « Tae, devo ammettere che stai crescendo veramente bene. Stai diventando bellissimo, se non fossi stato etero, probabilmente ora ci starei provando con te.»iniziò a ridacchiare.

Arrossì di colpo ed iniziai a tossire, imbarazzato. «grazie...?»

«Tranquillo. Comunque, come mai hai cambiato colore di capelli? Però devo ammettere che hai fatto un'ottima scelta, il grigio ti sta d'incanto. »continuò ad osservarmi.

«b-beh, diciamo che ho un amico molto convincente...»dissi pensando a Jimin ed iniziai a ridere, ricordando le sue minacce velate.

«uh, devo essere geloso? Qualcuno sta per caso cercando di portare via il migliore amico? devo fare fuori qualcuno?»disse lui, scherzando.

«no no, stai tranquillo. Jimin è un tipo a posto. Un giorno te lo farò conoscere, magari la prossima volta potresti venire te, così potrò farti visitare il centro di Seul. Non posso prometterti di farti conoscere tante persone, perché ho solo Jimin come amico, ma lui compensa per tutti. È una persona fantastica e mi ha aiutato quando mi sono trovato in difficoltà, senza neanche conoscermi.» dissi con un sorriso dolce, ripensando al giorno in cui jungkook mi prese di mira nel piazzale scolastico.

«eh no, ora voglio sapere di cosa stai parlando. Cos'è successo?>disse, con tono leggermente preoccupato.

«beh, penso di doverti raccontare un po' di cose... Ho sempre evitato di dirtelo per telefono per non preoccuparti, ma hai il diritto di saperlo essendo il mio migliore amico.»il mio tono di voce divenne meno convinto. Avevo paura della sua reazione.

«ci sono dei ragazzi che si divertono a darmi fastidio. Diciamo che la cosa sta diventando insostenibile, fortunatamente ora Jimin non mi molla più. Un mese fa ha impedito al leader del gruppo di mettermi le mani addosso, solo che questo non è stato molto felice della cosa, ecco.»

Hoseok non distolse lo sguardo dal mio, neanche per un secondo. Vidi la sua espressione mutare sempre di più, fino a raggiungere uno sguardo pieno di rabbia e ribrezzo.« Taehyung spero tu stia scherzando. Lo spero vivamente. Con un discorso simile non si va leggeri e bisogna intervenire immediatamente. I tuoi lo sanno? Potrebbero parlarne con il preside e farli espellere, poi la smetterebbero di fare i tosti. Meritano una lezione.»

«hobi stai tranquillo.  Grazie a Jimin va già meglio, l'ultimo attacco è stato ieri mattina, ma il leader del trio è entrato e mi ha salvato. Ancora non ne capisco il motivo ma lo ha fatto.»

«eh?! Ma non ha senso...»mi guardò con confusione.

«già... Ma te l'ho detto, ora va meglio. Tranquillo.»mi avvicinai e gli posai una mano sulla spalla, per tranquillizzarlo.

«se dovesse succedere di nuovo una cosa simile , tu non esitare a chiamarmi. Prenderò il primo treno e verrò lì per spaccare la faccia a tutti.»disse con tono basso e serio da mettermi i brividi.

«v-va bene.»mentì. Non lo avrei mai fatto. Non potevo rischiare di mettere nei guai le persone a cui tenevo, dovevo risolvere i miei problemi per conto mio.

*****
Parlammo tutta la mattina e  il pomeriggio, ci raccontammo varie cose tra cui la nostra cotta. Ovviamente non gli dissi che questa era la stessa persona che mi faceva vivere l'inferno, gli dissi che ero semplicemente inesistente per questa persona.

Alla fine restò a cena da noi, fu felice di rivedere mia nonna, si volevano molto bene e in mia assensa continuarono a vedersi.

Dopo cena gli proposi si restare a dormire ma disse di dover andare perché la mattina dopo si sarebbe dovuto svegliare prima per fare delle commissioni, ma sarebbe ripassato il pomeriggio dopo.

Prima che andasse via però, ci facemmo fare una foto che subito dopo postammo sui social.

Una volta andato, decisi di chiamare jimin con cui parlai fino a tardi, per poi addormentarmi.

_____

Ed ecco un nuovo capitolo. Ultimamente ho preso a postare regolarmente, tanto che sto sorprendendo anche me stessa.
Domani non penso di riuscire a postare, sarò fuori tutto il giorno, forse però riuscirò a scrivere un piccolo capitolo questa notte, ma non vi prometto niente.

Al prossimo capitolo

dark dream || KookVWhere stories live. Discover now