Capitolo 17^

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P.v taehyung.

Incredibile.

È proprio uno stronzo.

Dopo quel indimenticabile incontro, mi diressi verso la mia classe per incontrare Jimin.
Appena entrato sbattei con forza lo zaino sul mio banco, non curante delle persone attorno a me.
Ero così tanto incazzato da non riuscire a controllarmi.

Ma come diavolo si permette? Un conto è toccare me, ma un altro è permettersi di nominare i miei amici. Non deve minimamente azzardarsi ad avvicinarsi alle persone a cui tengo.

Gli davo troppo potere. Si permetteva di insultarmi, trattarmi come spazzature e spesso e volentieri osava anche mettermi le mani addosso. Non gli avrei permesso di toccare il mio migliore amico. Quello proprio no.

Poi io sarei un giocattolo vecchio, giusto? Bene, ora te lo faccio vedere io il giocattolo vecchio, brutto stronzo.

Appena Jimin si avvicinò con una faccia sconvolta, mi ci fiondai contro, iniziando a sparare parole a raffica. «Jimin! Rendimi il più figo possibile. Dopodomani io e te torniamo in discoteca. La stessa della scorsa volta.»dissi, afferrandolo per le spalle, scuotendolo.

«asp- taehyung sicuro di stare bene?» Chiese lui in confusione.

«si, sto benissimo. Voglio andare a ballare, posso? O devo chiedere il permesso a quel deficiente anche per andare a pisciare?! Che c'è, ha paura di perdersi il suo "inutile gioccattolino vecchio"? Eh?!» gesticolai preso dalla furia.

«wo, wo, wo! Taehyung, calmati cazzo! Ma che ti prende? E di cosa cazzo stai parlando?» Jimin mi prese per le spalle, fermandomi.

«jungkook! Ecco di cosa parlo! Pensa di poter comandarmi solo perché ho paura di lui, ma mi sono rotto il cazzo, ecco cosa! Non ce la faccio più, oggi è stata proprio la goccia che ha fatto traboccare il vaso! Ha minacciato di far del male anche a Hoseok. Ah! E sai come mi ha definito? Il suo vecchio giocattolo! E beh, dopo un po', il vecchio giocattolo diventa noioso, no? Ma vaffanculo!»urlai, preso da una furia incontrollabile.

«o-oh! E dimmi un po'... Queto cosa c'entra con la discoteca...?» chiese jimin titubante.

«è geloso! Non so di cosa, ma lo è! Sai, si notava prima. Quindi ho intenzione di scoprirlo, lo sfiderò. Oh si se lo farò! Mi sono rotto di passare sempre per la vittima del cazzo. Voglio farlo impazzire, farlo uscire di testa, quindi ti prego Jimin, fammi cambiare. Voglio smetterla di arrossire per la minima cosa, ho bisogno di cambiare totalmente, tenergli testa. Preparami i vestiti più provocanti che puoi, giuro che non mi lamenterò.»continuai a sparare a raffica.

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Come non detto

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Come non detto.

«aspetta... Va bene i vestiti "provocanti" ma così sembro uno di quei spogliarellisti che si trovano nei locali. Non credi sia troppo? In fondo devo provocarlo, non farci... Cose,ecco.» dissi, iniziando a girarmi i pollici in imbarazzo.

«taehyung, sai che ti voglio bene, no? Bene. Se non chiudi quella maledettissima bocca, giuro che ti faccio bere il fondotinta e ti faccio ingoiare sana la spazzola. Tu mi hai detto di renderti figo e provocante ed io l'ho fatto! Ora stai zitto, altrimenti ti soffoco con il cuscino.»esclamò con tono esausto.

Restammo in camera mia da ben due ore a provare vestiti e quello che ne era uscito fuori, era per me un incredibile disastro.

Certamente avevo raggiunto il livello massimo di "provocante", ma il problema era andarci in giro, conciato in quel modo.

La camicia nera era decisamente trasparente. Troppo trasparente, mentre i pantaloni di pelle erano simili a quelli della volta scorsa volta, quelli ormai sperduti a casa di Jungkook. Non trovavo il coraggio per richiederli e per quanto mi riguardava, poteva benissimo tenerseli.

Ho un'ansia assurda.

Non avrei mai pensato di fare una cosa simile. Perché poi? Per cercare di confermare i miei dubbi.

Ero più che certo che quello avvenuto giorni prima, fosse stata una sfuriata di gelosia. Non era la prima volta che notavo comportamenti insoliti da parte sua, ma quella volta aveva sorpassato il limite. Lui non aveva alcun diritto di mettere bocca sulla mia vita privata, non stava a lui decidere quel che dovevo fare.

«jimin ma tu sei sicuro che questo non sia un po' troppo? Sembro davvero uno spogliarellista...»continuai, osservandomi allo specchio.

Jimin lanciò la spazzola sul letto e sospirò. Si voltò verso di me, lanciandomi un'occhiataccia.

«vuoi farlo impazzire, giusto?! Ecco! Così impazzirà di certo! Se ti vesti da busta dell'umido non riuscirai mai a scatenare una sua reazione. Quindi zitto e lasciami lavorare!»esclamò.

«va bene, hai vinto...»

****
«ecco fatto, sei bellissimo. Spero per te che jungkook ci sia stasera, altrimenti tutto questo sarà stato completamente inutile.»disse Jimin, finendo di mettere a posto il casino fatto in camera.

«lo spero anche io...»

«comunque, in caso questa sera dovesse finire come l'ultima volta, mia madre è convinta che io dormi da te,quindi tu di a tua madre che resti a dormire da me, almeno se non dovessi tornare non avrà motivo per sgridarti.»

«va bene,ma non lasciarmi andar via con gente a caso, okay? Ovviamente intendo anche jungkook. Non voglio fare il replay della volta scorsa.» dissi.

«oh avanti tae... Se dovesse esserci davvero, come minimo ti trascinerà via lui, se è davvero geloso di te. Non permetterà a nessuno di sfiorarti.»disse Jimin, iniziando a ridacchiare.

«c-che?!»

«Si, hai presente quello che ti dissi per telefono? Sai, jungkook che ti lega ad un let-»lo interruppi prima che potesse finire la frase.

«Zitto! zitto! zitto! Non finire la frase! Non ci provare.»arrossì. Sentì tutta la mia faccia bollire, comprese le orecchie.

«oh avanti, non fare l'innocente. Quella sera in discoteca, dopo un paio di bicchieri sembravi quasi un porno attore!»

«c-cosa..? P-perché non m hai d-detto niente?» persi tutto il rossore presente in viso, diventando pallido come un lenzuolo.

«perché già volevi sotterrarti per quello successo con Jungkook, se ti avessi detto anche questo, saresti collassato sul posto.»disse con tono di ovvietà.

«m-merda...»mi sbattei le mani in faccia. Sono un coglione...

«va bene, ora andiamo, su! Altrimenti non arriviamo più.»disse jimin, dirigendosi alla porta.

«si...» e lo seguì giù per le scale.

Al piano di sotto trovammo jin, che appena mi vide, sputò l'acqua che stava bevendo. «e tu dove cazzo vai vesito in questo modo?» urlò.

«e-emh...»iniziai a guardarmi in torno, cercando di evitare il suo sguardo.

«andiamo ad una festa organizzata da un nostro compagno di classe. - disse per poi guardare il duo orologio da polso- e guarda un po', stiamo anche facendo ritardo! Dobbiamo proprio andare, scusaci. Ah! Quasi dimenticavo, questa notte tae resta a dormire da me, è più comodo per entrambi visto che casa mia è li vicino. Ora andiamo, buon proseguimento di serata. Ciao!» disse, per poi prendermi per un braccio e trascinarmi fuori.

«inizia la serata!»

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HEEEEEEEEY
Ecco un altro capitolo~

dark dream || KookVWhere stories live. Discover now