47. L'amore non risolve sempre tutto

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Chloe


"Chloe" urla Dimitri mentre cerca di corrermi dietro anche se non dovrebbe, ma sono io che glielo sto permettendo. 

Arrivo alla porta d'ingresso e indosso velocemente il giubbotto "Chloe" ripete a voce alta prima di mordersi il labbro inferiore.

Dalle scale a chiocciola scendono velocemente i suoi migliori amici e in questo momento non riesco a sostenere lo sguardo di nessuno di loro. Non ci riesco proprio.

"Che succede? Dimitri per favore siediti che ti saltano i punti se fai movimenti strani, come correrle dietro per esempio" Alessandro, come sempre, prende in mano la situazione e si avvicina a noi.

"Qualcuno di voi due mi può degnare di una risposta?" continua quando non riceve neanche una sillaba da me e Dimitri. 

Apro la porta di casa, ho bisogno che l'aria fredda mi colpisca il viso e che cerchi di mettere a posto il casino che ho dentro a testa, ma in uno scatto in avanti il moro me la chiude.

"Tu non uscirai di qui fino a quando non ti sarai calmata" mi minaccia ignorando che siamo ancora in guerra io e lui, che non l'ho ancora perdonato del tutto. 

"Ho bisogno di aria" scandisco ogni singola parola, mentre sento lo sguardo di Dimitri su di me.

Come è possible che sia stato coinvolto in quella merda? 

Come è possibile che abbia aiutato Pietro e che gli abbia permesso di uccidere un uomo? 

Chi diavolo sei, Dimitri Ferrero? Sei davvero la stessa identica persona che mi stringe tra le braccia e mi regala tutte quelle emozioni? 

"Vado io con lei" Simone mi guarda ed io annuisco. Forse lui è l'unico di cui riesco a sopportare la presenza in questo momento. Prende il suo cappotto dall'attaccapanni e mi fa cenno di uscire dalla porta. 

"Principessa ricorda che avevi promesso nonostante io ti avessi detto che era una cosa pesante da poter sopportare" le parole di Dimitri mi arrivano dritte al cuore mentre percorro quei pochi passi che mi separano dal pianerottolo e mi ritrovo sulle scale. 

Una volta sul primo gradino inizio a correre giù, spalanco il portone ed inizio a correre via, nonostante le proteste di Simone che cerca di starmi dietro. Sento i suoi passi dietro di me, il suo malcontento, ma non me ne curo e continuo a scappare da quella pesante verità. Dopo non so quanto tempo mi fermo, appoggio le mani sulle ginocchia e il biondo fa la stessa identica cosa. 

"Che cosa è successo?" parla con il fiatone mentre io ho già regolarizzato il respiro e mi passo frustrata le mani tra i capelli con le lacrime che minacciano di uscire. 

Come diavolo è riuscito a sopportare tutto quello? 

Il senso di colpa non l'ha mangiato vivo?

"Se non mi parli, non posso aiutarti Clo" ritorna in posizione eretta ed io inizio a ridere, per non scoppiare a piangere e lui guarda come se fossi impazzita.

"Come siete riusciti ad accettare tutto?" la mia doveva uscire come una domanda pacifica, invece esce come un'accusa.

"Ti ha raccontato" sospira finalmente capendo "Ecco spiegata la tua reazione" 

"La mia reazione?" spalanco la bocca.

"Sediamoci" mi indica la panchina poco lontana ed io lo seguo "Tu hai saputo tutta la storia in una volta, noi no" 

"In che senso?" sistemo i capelli dietro le orecchie.

"Che Dimitri a noi non ci ha raccontato tutto subito" incastra i suoi occhi azzurri dentro i miei così simili ai suoi.

Le mosse del destinoWhere stories live. Discover now