39. Il destino è il destino, non si sfugge da esso

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Chloe


L'unica cosa che sento è il silenzio che mi circonda, gli occhi di Dimitri dentro i miei mentre una lacrima mi scende silenziosa lungo la guancia, ma quest'ultima viene ben presto raccolta dal pollice del ragazzo di fronte a me.

"Non piangere principessa, non piangere per me" sussurra mentre i miei occhi si riempono di lacrime.

"C-cosa è successo poi?" balbetto cercando di riprendere il controllo della mia voce. Sciolgo l'intreccio delle nostre dita e mi asciugo gli occhi umidi per impedire ad altre lacrime di scendere.

Dimitri prende un profondo respiro e capisco che il peggio del suo racconto non è ancora passato, anzi, deve ancora arrivare. Un brivido mi percorre la schiena quando noto il suo viso, che è una vera e propria maschera di dolore.

"L'auto si è distrutta" inizia "Io ed Arianna eravamo senza cintura di sicurezza: lei è finita contro il parabrezza e per poco non è stata sbalzata fuori dall'auto mentre io sono rimasto incastrato contro il volante e mi sono rotto cinque costole, il braccio destro con cui stringevo il cambio ed ho avuto una commozione cerebrale lieve; Arianna invece più grave. Noi siamo stati fortunati" fa una pausa mentre io gli stringo forte la mano "Il pedone che portava il cane a fare una passeggiata, invece, non è stato poi così fortunato" sospira profondamente e alza gli occhi al cielo mentre il suo corpo è scosso dai brividi.

"È morto?" sussurro in preda allo sconforto.

"No" scuote la testa mentre io mi lascio andare in un sospiro di sollievo "Non è morto, per fortuna. Quando ho rivolto di nuovo lo sguardo sulla strada era ormai troppo tardi per evitarlo completamente, l'ho preso con il fianco della macchina ed ha fatto un volo di circa dieci metri ed ha sbattuto forte la testa; è stato in coma per due mesi prima di risvegliarsi. Due dei mesi più brutti della mia vita, il senso di colpa mi stava mangiando vivo" parla mentre io osservo le sue dita tremare contro le mie e capisco che quel senso di colpa non l'ha ancora abbandonato del tutto e mai lo farà.

"Per fortuna non ci sono stati danni neurologici permanenti e dopo tantissima fisioterapia e cure si è ripreso completamente" continua a raccontare.

"Non ti ha fatto causa?" domando.

"Inizialmente la famiglia voleva farla, poi mio nonno ci ha parlato e insieme siamo arrivati ad un accordo" inclina indietro la testa "Ora penserai che i soldi fanno tutto, eh?" ride amaramente "Meritavo un processo, meritavo una condanna vera e propria e non che mi venisse solo ritirata la patente per due anni. Non dovevo guidare in quelle condizioni, non avrei dovuto mai mettermi in macchina in quello stato, ero completamente sconvolto Chloe, meritavo di pagare per quello che ho fatto" ritorna a guardarmi negli occhi.

"Dimitri" la mia mano corre sulla sua guancia "Eri sconvolto, il tuo mondo era appena crollato: avevi scoperto che la ragazza che amavi ti tradiva con tuo cugino e che tuo padre ne era a conoscenza. Non ragionavi lucidamente, non eri in te, hai preso la macchina perché volevi scappare da tutto quello schifo che ti era appena caduto sulle spalle e ti sei distratto perché la ragazza che amavi ti aveva appena detto che non ti aveva mai amato"

"Mi vuoi dire che non è colpa mia?" dice scettico.

"No. Non sto dicendo questo; sto dicendo che è stata una serie di fattori. Il destino è il destino, non si sfugge da esso. Quando una cosa deve accadere, accade, anche se cerchi di impedirlo. Quella notte sarebbe successo un casino anche se quel pedone non fosse stato lì in strada a portare a spasso il cane. Magari sarebbe andata peggio: saresti potuto morire tu o Arianna, o magari entrambi. Allora sì che sarebbe stato un disastro annunciato" dico tutto d'un fiato.

Le mosse del destinoWhere stories live. Discover now