2. Dimitri Ferrero

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Dimitri

"Dimitri mi stai ascoltando?" mi domanda mio padre mentre io gioco con il polpettone ripieno che ho nel piatto.

"Sì" rispondo come un automa. 

Perché diavolo sono tornato a cena? Potevo rimanere da Simone, mi rimprovero mentalmente.

"E cosa ti ha detto papà?" mi chiede mia sorella Celeste. Odio e amo quella rompiscatole, in questo momento la detesto.

"Okay" mi arrendo alzando le mani facendo cadere così rumorosamente le posate nel piatto "Non stavo ascoltando" scrollo le spalle e bevo un sorso d'acqua.

"Dimitri Ferrero" mi rimprovera mia mamma.

"Scusa, stavo pensando ad una cosa per l'appartamento" mento spudoratamente. Stavo pensando a dove saremmo potuti andare di mercoledì sera io e i miei due migliori amici.

Il mio telefono comincia a vibrare, segno di una chiamata in arrivo ed io rispondo sapendo bene che questa cosa manderà su tutte le furie i miei genitori, ma so già come farmi perdonare, gli presterò attenzione per tutta la durata della cena.

"Ale" esclamo "Dimmi tutto" vorrei aggiungere anche grazie per avermi salvato dalla noia, ma mi trattengo.

"Stasera la fidanzata di un mio amico dell'Università da una festa, volevo sapere se sei dei nostri" guardo il Daniel Wellington al mio polso, regalo dei miei fratelli per l'ultimo Natale, che segna le otto e mezza di sera.

"Per le dieci ci sono, la macchina la fai tu" esclamo.

"Andata, ci vediamo dopo" lo sento ridere e un sorriso fa capolino anche sulle mie labbra. Lo saluto e rimetto il cellulare alla mia destra.

"Dimitri" inizia mio padre.

"Sì, lo so" lo fermo "Scusate se ho risposto al telefono e se non stavo ascoltando" dico tranquillamente "Ora avrete tutta la mia attenzione" mi sforzo di sorridere e i miei genitori si rilassano. Funziona sempre, meno male! "Dov'è Gioele?" domando notando solo ora la sua assenza alla consueta cena familiare settimanale, oltre la domenica.

"Ma tu vivi in questa casa o fai solo finta?" Celeste è più veloce di mia mamma.

Quanto vorrei fare finta sorellina, penso. "Cosa ho fatto ora?" sbuffo.

"Tuo fratello è partito ieri per il Lussemburgo, Martina ed Aurora sono dai genitori di lei" mi ricorda mio padre.

"Ah, vero, i nuovi progetti, si farà poi?" mi informo solo per farli felici.

"Lo sapremo quando tornerà tuo fratello" risponde mamma.

"Se lo volevi sapere veramente lo avresti accompagnato come ti ho pregato per settimane di fare" mi lancia un'occhiata torva mio padre.

"Non potevo papà" comincio "Mi avete voluto cambiare Università" sbuffo "A proposito quando inizia e dove mi avete iscritto?"

Dopo il casino che io e Simone abbiamo combinato nella nostra vecchia Università, i miei genitori hanno ben pensato di iscrivermi da un'altra parte per finire il corso di studi che almeno amo, ma mi hanno tenuto all'oscuro e io non ho mai chiesto nulla godendomi i giorni rimasti di libertà.

"Te lo hanno detto prima mentre non ascoltavi" Celeste spinge via il piatto vuoto e una delle nostre tante domestiche, Dorotea, lo prende immediatamente.

"Mi sono già scusato" esclamo prima di mangiare una forchettata di polpettone.

"All'Università di Torino, Dim" sospira mia mamma. So che molto spesso la faccio arrabbiare.

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