"SMETTILA!"

«AmMeTtI a Te StEsSo Di EsSeRe InUtIlE e Un DeBoLe!»

"No... Dan... Dan ha detto-"

«R-Rick...»
Daniel emette un colpo di tosse, sputando con esso del sangue.

"Dan... Non... non sono stat-"

«A-allontanati da me! Sei... sei solo un mostro!»

"No... io non-"

La strana voce bassa e metallica emette nuovamente una fragorosa risata.

«SeI pAtEtIcO! CrEdI dAvVeRo Di EsSeRe DiVeRsO dA tUo PaDrE?! DaNieL tI rEnDe DeBoLe E pErIcOlOsO! La TuA rElAzIoNe cOn LuI tI pOrTeRà A pErDeRe iL cOnTrOlLo E fInIrAi PeR uCcIdErLo!»

"No! Smettila! Tu stai mentendo! Questo... non è reale! Smettila di farmi vedere questo!"

«MeNtEnDo?! QuElLo cHe StAi VeDeNdO... è StAtO eStRaPoLaTo DaL tUo InCoNsCiO!»

"Cosa?!"

«EsAtTaMeNtE! SaI cOsA sIgNiFiCa VeRo?!»

"Smettila! Io... devo svegliarmi!"

«SiGnIfIcA cHe UnA pArTe Di Te Ha GiÀ pEnSaTo A qUeL tIpO dI aLtErNaTiVa! Un GiOrNo, Tu PeRdErAi Il CoNtRoLlO eD aGiRaI iN qUeL mOdO!»

Una volta dette queste parole, la voce emette nuovamente una profonda risata ed io riapro gli occhi, risvegliandomi, tutto sudato e col fiato corto, nel mio letto.

Di nuovo...
Cazzo...

Mi porto una mano tremante davanti agli occhi e mi massaggio nervosamente le palpebre.

Per quanto ancora durerà?
Per quanto ancora dovrò sognarlo?
E soprattutto...
Se un giorno... io... dovessi davvero perdere il controllo...
Diamine!

Una fitta lancinante alla fronte mi fa emettere un leggero verso di dolore e sposto la mano sulla tempia destra, notando di essere ancora bollente.

Ci mancava solo la febbre a chiudere questo quadretto del cazzo...
Fanculo...

Quest'anno, sono state rare le volte che mi sono beccato un'influenza o che in generale sono stato male per qualcosa e questo malanno improvviso, avrei proprio voluto evitarlo.
Era da un po' di giorni che pensavo di organizzare un uscita con Dan dopo la scuola, ma alla fine, o per non volerlo rendere triste per il mio umore non troppo allegro o per altre cose, non sono riuscito a proporglielo.
In tutto questo, quando poi mi ero deciso a chiederglielo, la febbre ha preso in mano la situazione e Daniel, ovviamente, mi ha costretto a rimanere a casa.

Tuttavia, stare a casa da solo e senza di lui, oltre che annoiarmi terribilmente, mi fa solo pensare di più a quell'incubo del cazzo.
Mi ossessiona già da diverso tempo ormai e, a quanto sembra, non sarò in grado di liberarmene in breve tempo.
Daniel, continua a dirmi di non pensarci e ad assicurarmi del fatto che io sia diverso da mio padre, però, io non posso levarmi dalla testa tutto questo.
Non riesco a sentirmi sicuro di me stesso.
Non riesco ad autoconvincermi di non essere pericoloso per lui.
Continuo ad aver paura di essere accecato dalla gelosia o dalla rabbia e di agire impulsivamente, facendogli del male.
Daniel crede in me, ma forse, lui si fida anche troppo di me.

Nell'ultimo periodo, per via del mio brutto umore, ho finito per trattarlo bruscamente più volte e anche per farlo preoccupare.
Me ne sono accorto soprattutto dal suo sguardo.
I suoi luminosi occhi verdi, generalmente sono vivaci ed allegri, ma in questi giorni, mi facevano percepire solo tristezza e preoccupazione.
Inoltre, ieri, ho finito nuovamente per farlo piangere.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Where stories live. Discover now