CAPITOLO EXTRA (CROSS OVER)

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Salve ragazzi.
Vi propongo anche qui, oltre che nella storyline originale, un crossover tra due dei miei romanzi.
Per chi non avesse avuto l'occasione di leggere Quello stronzo del mio capo consiglio di saltarlo dato che ci sono alcuni personaggi che non conoscerete. Per chi li ha letti entrambi, buona lettura!

Carter

Cinque anni dopo

Tre anni prima delle vicende di Badminster

Sono le otto del mattino e sono ufficialmente esausta. Ieri ho smaltito tanta di quella burocrazia che potrei aver fatto fuori l'Amazzonia intera. Sto bevendo il mio caffè davanti alla sede della Omicron, la casa editrice per cui ormai lavoro da cinque anni, e devo dire che oggi è proprio uno di quei giorni in cui sarei rimasta a letto a dormire. Eppure voglio resistere. Anche nella mia condizione attuale andrò a lavorare, come farebbe una normalissima donna di città.
Sento il cellulare vibrare all'improvviso. Leggo sullo schermo il nome di David.

"Pronto?"

"Amore! Sei arrivata al lavoro?"

"Si non preoccuparti, non sono né caduta né stata rapita"

"Ottimo. I gemelli come stanno?"

"Scalciano, come ogni mattina" rido.

Figurati se i miei figli potevano rimanersene tranquilli nel pancione. Mi sembra di avere John Cena e Undertaker che si menano dentro alla pancia ogni tanto. Nasceranno tra cinque mesi, eppure sono già belli attivi.

Saluto David, che da futuro papà è diventato più che paranoico, e metto giù il cellulare.

"Wow, deve essere bello pesante" sento dire da una voce vicina a me.

"Reel! Piantala!" la interrompe qualcuno.

Mi giro e vedo che a parlare è stata una ragazza sui vent'anni, dai capelli probabilmente tinti di bianco e dagli occhioni verdi. Ha in mano il suo caffè e sta parlottando con un uomo di mezza età, dagli occhialetti tondi.

"La scusi, è cresciuta nella giungla" mi dice l'uomo, beccandosi una gomitata. Sono piuttosto buffi come personaggi.

"Effettivamente pesa, non ci ho ancora fatto l'abitudine" rido, confermando la tesi della ragazza.

Lei mi sorride e tira un sorso al suo caffè. Sembra quasi la creatura di un libro fantasy. Le mancano solo le orecchie a punta.

"Lei è la moglie di quel pezzo grosso dell'editoria, vero? Come si chiama... Daniel.. Damian.."

"David, David Frost"

"Giusto! David Frost! Dicono che sia uno dei sex symbol dell'anno"

"Reel!" la rimprovera l'uomo.

Io non so bene come comportarmi. Mi scappa da ridere, ma non riesco a capire se mi stiano facendo una specie di scherzo o meno.

Come se non l'avesse sentito, la ragazza salta giù dallo sgabello su cui era seduta.

"Beh, ci vediamo signora Frost. In bocca al lupo per i pargoli" mi dice, infilandosi le mani in tasca e facendomi l'occhiolino. Detto questo, fa per uscire dal bar, inseguita dall'uomo con gli occhiali.

"La scusi di nuovo" mi dice, prima di raggiungerla. Li sento borbottare successivamente in lontananza e scoppio a ridere scuotendo la testa. Che gente strana si può trovare a New York.

A WHITE HAIR SECRETWhere stories live. Discover now